Anche oggi ci alziamo relativamente presto per poter fare colazione al guesthouse, prendere il bus alle 8.30, per iniziare il trasferimento alle isole Gili. Parlare di isole Gili è scorretto perché in indonesiano Gili vuol proprio dire isola. Sarebbe come dire le isole Isole! E' un errore ma lo dicono tutti! Alle 8.30 puntuali ci prelevano dal nostro guesthouse assieme alla copia di irlandesi che abbiamo incontrati più volte e che sono allo stesso guesthouse; poi preleviamo una copia di americani (lui è un gigante di 2m, nero e pelato) prima di partire con il minibus completo fino a Bangsal (il porto di partenza per le isole) in circa 45min. Il nostro accompagnatore cerca inutilmente di venderci il biglietto di ritorno dicendoci che prendendolo sulle isole costa di più. E' la solita storiella, che oramai non funziona più perche tutte le guide rendono attenti di questo trucco della mafia dei trasporti. Arrivati a Bangsal ci fanno scendere all'ufficio dell'agenzia a ca. 300m dal porto per poi farci attendere quasi un'ora, prima di farci incamminare fino al porto d'imbarco. Vedendo che il prezzo per il trasporto pubblico in barca sarebbe di soli 10'000rp, mentre noi ne abbiamo pagati 50'000, ci accorgiamo che in quattro (noi e gli irlandesi) avremmo potuto prendere un taxi da Senggigi e pagare complessivamente molto meno. Sono le solite cose che si capiscono quando è troppo tardi! I nostri scugnizzi-accompagnatori ci fanno poi ammassare su una barca piena di mercanzie varie, galline, uova, frutta e verdura, persone del posto, oltre a una ventina di turisti. L'attraversata fino a Gili Trawangan dura circa un'ora e arriviamo cosi che sono le 11.30 circa. Appena arrivati e scaricati i bagagli ci incamminiamo verso la parte nord dell'isola per cercare un alloggio tranquillo; lontano dai ritrovi notturni che sono nella zona più sud. Dopo aver visitato un paio di posti decidiamo di rimanere nel Homstay Ozzy, dove per soli 13fr abbiamo una spaziosa camera con due letti e la colazione inclusa. Siamo abbastanza lontani dalla moschea e dal generatore che alimenta l'isola. Le tre isole Gili (Trawangan, Meno e Air) sono come degli atolli, piatti , circondati dalle barriere coralline e con lunghe spiagge tutt'attorno. Solo Gili Prewangan ha una collinetta di 72m. Sono a pochi km dalla costa dell'isola di Lombok e a poca distanza una dall'altra un posto, ciò che le rende facilmente visitabili ai turisti “sacco in spalla”. Un dettaglio, non indifferente, che le rende particolarmente attrattive per i turisti è il fatto che non vi sono veicoli a motore, per cui se ci si vuole spostare o si va a piedi e con il “cidemo” (una specie di carretto con due ruote di gomma trainato da cavalli). Solo per questo aspetto vale già la pena di passare una settimana su queste magnifiche e tranquille isole quasi paradisiache. L'unico neo è quello dei rifiuti, dove non puliscono regolarmente, specialmente la plastica c'è dappertutto. Il peggio però avviene all'imbrunire quando ognuno accende il proprio fuocherello fumoso e puzzolente per bruciare i propri rifiuti, plastica naturalmente compresa. Se hanno fortuna il vento porta via il fumo e la puzza, altrimenti per tutta la notte senti il “profumo dei rifiuti”. Quello che vedete sulla foto a lato è un inceneritore domestico, o di quartiere, a due lineee per bruciare tutte le sorta di rifiuti che capitano. Potrebbe essere l'imitazione in miniatura del nostro inceneritore di Giubiasco!! Noi dopo aver preso posto al nostro alloggio partiamo per fare un primo giro di ispezione lungo la spiaggia della zona nord dell'isola. In un bel ristorantino vicino al mare ci fermiamo a fare uno spuntino e rinfrescarci con una birra. Osservando quanto succede sulla spiaggia notiamo una ragazzina da sola, vestita con vestiti lunghi neri, a raccogliere oggetti e a giocare con dei piccoli granchi. Poi quando ci incamminiamo la ragazzina ci segue, prima da lontano, poi sempre più vicino, fin ché la attendiamo e le chiediamo cosa sta facendo, con il poco inglese ed i segni ci fa capire che, ha finito la scuola, non ha niente da fare ed ha fame. Maggie le spiega del pericolo che corre seguendo i turisti (non so se ha capito!) e poi le diamo due banane. Ci seguirà ancora a distanza per poi prende un'altra strada. Chiedendo poi , più tardi ad una persona del posto, ci dice che è raro perché i bambini, anche gli orfani, sono seguiti dalla comunità locale. Ci dice anche che sull'isola vivono ca. 800 persone e che ognuno conosce gli altri. Seguendo la costa dell'isola giungiamo fino al faro e da qui la attraversiamo andando a visitare anche la parte interna dell'isola, contrassegnata da piantagioni di cocco e pascoli con mucche e capre. La parte coltivata è ridotta alle vicinanze delle case. Quasi tutto quanto necessario per la popolazione ed i turisti, a parte il pesce, viene trasportato da Lombok. Ritorniamo stanchi, dopo aver assistito un bellissimo tramonto, al nostro alloggio per poi rinfrescarci nel mare ed andare poi a cenare in un ristorante della zona sud, molto più affollata e movimentata. Cena, tanto per non cambiare, a base di buon pesce e calamari alla griglia accompagnati con patate ed insalata a volontà.
Il secondo giorno lo dedichiamo allo snorkeling. Dopo colazione noleggiamo l'equipaggiamento dal nostro guesthouse e partiamo alla scoperta del fondale davanti all'isola. Qui possiamo vedere tanti pesci di tutti i colori, coralli duri e molli di vari colori e addirittura una grossa tartaruga che si aggira fra i grossi “testoni” di corallo. A proposito proprio davanti al nostro guesthouse vi è un “Turtle Sanctuary “ dove, in qualche maniera, cercano di salvare le tartarughe appena nate per farle crescere fino a circa 8 mesi di età per poi liberarle nel mare. Solo qui davanti a noi avranno un centinaio di tartarughine appena nate che corazzano nelle tre vasche a loro dedicate. Poco lontano dalle vasche vi sono delle buche protette dove vengono poste al uova ad incubare al sole. In serata andiamo a cenare, tanto per cambiare cucina, in un ristorante indiano.
Il terzo giorno, dopo la colazione facciamo una lunga chiacchierata con la nostra vicina Olga, una russa viaggiatrice, che da alcuni mesi sta girovagando fra le isole della Thailandia, Malesia ed Indonesia. Ci svela il suo segreto di essere una scrittrice che scrive romanzi e racconti per altre scrittrici russe famose; un lavoro che le permette di vivere e viaggiare in paesi e posti (prevalentemente isole) dove può scrivere in completa tranquillità. Se trova un bel posto rimane , anche per uno o più mesi ciò che la mette in permanente conflitto con i visti, per cui scaduto il visto per un paese si sposta nel prossimo e cosi è oramai lontana da Mosca, sua città di adozione dato che dice di avere i genitori nel sud della Russia vicino alla Cecenia, da più di sei mesi. Lei vive con poco visto che mangia quello che compera al mercato, prevalentemente frutta, pesce e verdura. Il suo balcone è come una bancherella del mercato con tre grosse papayas, una decina di ananas, banane, angurie,pomodori e zucche. Olga è una tipa un po strana e non si sa mai se è presente o se con i pensieri spazia fra qualche galassia lontana! Sarà il fatto di essere scrittrice che l'ha fatta diventare così? Comunque, anche per noi è stato interessante scambiarci qualche opinione sulla vita, sul viaggiare e sulle differenze culturali. Poi noi partiamo a piedi verso sud per fare il giro dell'isola lungo le belle spiagge parzialmente selvagge attorno all'isola. Pian piano, in ca 3 ore facciamo il giro ed arriviamo al faro da dove prendiamo la stessa scorciatoia del primo giorno per attraversare l'isola e ritornare al nostro alloggio e rinfrescarci con una Bintang (birra indonesiana). Passando fra i ristoranti ci sorprende non poco l'offerta dei "Magic Mushroom" (funghi allucinogeni) fatta in pubblico proprio qui in Indonesia dove l'uso di droghe e perseguita pesantemente! Forse Gili non è al 100% Indonesia?? Dopo una nuova conversazione con Olga andiamo a cenare, questa volta, in un ristorante della nostra zona. Mangiamo un ottimo ed abbondante “red snapper” per neanche 10 fr. in due. Inoltre qui il servizio è molto meglio curato che nella zona dei “turisti abbondanti” a sud dell'isola.
Il nostro percorso
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