Alle 3.15 di mattino veniamo dolcemente svegliati per fare colazione e prepararci per la partenza alla visita del vulcano Bromo. Partiamo regolarmente dal nostro hotel in quattro (due americani del Colorado e noi) per salire e prendere a bordo i due tedeschi che hanno fatto il viaggio ieri con noi. Appena partiti il nostro Jeep comincia a denotare i primi problemi tecnici. Ad un certo punto il motore si ferma e non riesce più a ripartire in quanto la batteria è scarica! Non ci resta altro che scendere e spingere per riavviare il motore che poi ansimante riprende a funzionare ... non per molto perché poi si incepperà per alcune volte ancora. Per fortuna ci fermiamo sempre in posti dove in qualche maniera si riesce a ripartireabbastanza facilmente con una spint3! Percorriamo il percorso di 13Km in salita fino al Viewpoint n. 1 completamente di notte. Qui posteggiamo per poi percorrere a piedi gli ultimi 200m fino al punto di osservazionen. 1. Davanti a noi si presenta un paesaggio spettrale con uno spicchio di luna che illumina il paesaggio più lunare che terrestre. Sono ca. le 6.15 quando inizia ad albeggiare e a rendersi visibile il paesaggio attorno a noi. Il Bromo è infatti solo uno dei tre coni vulcanici all'interno di una enorme caldera venutasi a creare con l'esplosione del cratere principale. I tre vulcani all'interno della caldera sono il Batok (attivo), il Tengger (non attivo) e il Bromo (attivo). Con l'aumentare della luce diventano sempre più evidente i contorni del magnifico paesaggio che ci troviamo. Siamo una cinquantina di persone, tutte armate di macchina fotografica, pronte a scattare ogni sfumatura ed ogni particolare del sorgere del sole e del paesaggio reso particolarmente pittoresco dalle nubi e dal vapore che esce dai due vulcani attivi. Lo spettacolo è di quelli indimenticabili particolarmente contrassegnato da un'atmosfera di una tranquillità unica. Appena che il sole si è alzato sull'orizzonte, ed i colori vivaci si sono smorzati mentre, le foto diventano monotone ci spostiamo, ancora con il Jeep, all'interno della caldera. Dopo la ripida salita la discesa all'interno della caldera è ancora più scoscesa, con punti dove dobbiamo attaccarci al sedile per non cadere. L'ambiente all'interno della caldera, con il sole che comincia a riscaldare e a far evaporare l'acqua, è spettrale e suggestivo. In più punti scendiamo a scattare fotografie. Arrivati vicino ad un tempio scendiamo e a piedi ci incamminiamo per salire gli ultimi trecento scalini per arrivare sul margine del cratere del Bromo. Sul cammino veniamo continuamente “disturbati” dai locali che molto insistentemente propongono la salita con dei cavalli. Dal cratere vediamo il vapore (non fumo come pensano alcuni) uscire a sbuffi che portato dal vento creano l'immagine del vulcano fumante. Noi ci intratteniamo per diverso tempo a scattare le foto ricordo di un posto veramente unico. Ritornati al Jeep facciamo il percorso inverso per uscire dalla caldera e poi ritornare a fare la doccia al nostro accogliente alloggio. Noi ne approfittiamo per girare a piedi nella zona e scattare bellissime fotografie dei fiori, piante e coltivazioni varie. Qui con la terra lavica e molto fertile cresce veramente di tutto. Poi verso le 10 un minibus ci riporta a Probolinggo da dove dopo 3 ore di estenuante attesa (il bus doveva partire subito alle 11 ma partirà alla 13) ripartiamo per andare a Denpasar sull'isola di Bali. Il percorso è parzialmente lungo la costa nord dell'isola di Java ma è anche qui il paesaggio è caratterizzato da continue piantagioni di riso. In alcuni posti il riso è appena stato raccolto e vediamo lunghe colonne di fumo provocate dai contadini che bruciano il resto del riso. Mi sembra strano che non hanno ancora trovato una soluzione migliore per riciclarlo invece di bruciarlo! Arrivati al porto del traghetto, ancora 2 ore di attesa prima di imbarcare. Ne approfittiamo per discutere e scambiare esperienze con i due americani che sono con noi. Poi, quando è già notte profonda, ripartiamo per l'ultimo percorso fino a Denpasar. Arriviamo poi che sono le 11 di notte, invece delle 7, non a Denpasar ma a Ubung. Qui per farla breve e non perdere ulteriore tempo prendiamo un taxi per farci portare a Kuta dove con l'aiuto del taxista troviamo un guesthouse ancora aperto. Dopo aver preso posto al Rita Guesthouse usciamo ancora a comperare una birra, patatine e frutta per mangiare ancora qualcosa prima di andare stanchissimi (è già l'una e ci siamo alzati alle 3 stamattina) a dormire.
Il nostro percorso
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