Ci svegliamo con le prime luci dell'alba per scattare le prime foto della nostra navigazione sul Rio Madeira. Purtroppo la prima delusione è di non riuscire ad avere un caffe per fare colazione. Dobbiamo cosi accontentarci della colazione con la coca cola. Poco male ma essere nel paese del caffè e non poterne avere uno per la colazione ci sembra un paradosso. Poi fra una foto e l'altra facciamo passare il tempo ad osservare il particolare paesaggio del fiume e della foresta attorno a noi. Ogni tanto incontriamo qualche imbarcazione di pescatori e barconi che trasportano camion e altro materiale. Verso le 9 di mattino facciamo la prima fermata ad Umaità una delle uniche città sul fiume che stiamo percorrendo. Qui facciamo rifornimento di carburante caricando due bidoni di Diesel che dovrebbero bastare per giungere fino a destinazione. Poi si riparte seguendo un percorso a zig zag sul fiume cercando di evitare i pericolosi banchi di sabbia nelle curve del fiume. Qua è la là 'circolano' anche degli enormi tronchi d'albero per cui il nostro timoniere deve fare molta attenzione. Di notte deve usare un'apposito faro per controllare la superficie dell'acqua, ma di giorno deve fare attenzione di non appisolarsi. Per questo nella cabina di pilotaggio sono sempre almeno in due. Il tempo è bello, fa molto caldo ma con il vento di navigazione si sta abbastanza bene. Il primo giorno di navigazione passa tranquillo con solo un paio di temporali di poco conto ed un paesaggio totalmente piatto con solo acqua, foresta e cielo. Qua e la sulle due rive del grande fiume incontriamo qualche casa-capanna di legno con qualche barca di pescatori. Per i pasti potremmo servirci con gli altri passeggeri ma viste le condizioni igieniche di come lavano le stoviglie preferiamo mangiare i rifornimenti che abbiamo con noi, Krackers con tonno in scatola ed un melone come dessert. Il resto del pomeriggio lo passo leggendo ed aggiornando il testo per il Blog. Poi alle 6 di sera inizia ad oscurarsi ed in pochi minuti è notte fonda. Verso le 19.30 un evento ci mette in apprensione; d'un tratto si spengono i motori mentre il faro di ispezione continua a cercare sull'acqua e verso la vicina riva. Al primo momento credo che siamo finiti con l'imbarcazione su un banco di sabbia, ma poi chiedendo in giro mi dicono che non c'è nessun problema, devono solo scaricare dei passeggeri e del materiale. Noi tiriamo un sospiro e dopo una ventina di minuti, terminata l'operazione di trasbordo continuiamo tranquillamente la navigazione notturna. Qui nel mezzo della foresta è veramente oscuro e, a parte la luce del faro utilizzato ogni tanto per la navigazione, non si vede letteralmente niente ed il contrasto con il cielo stellato no potrebbe essere maggiore. In questa stagione abbiamo fortuna perche il cielo è sereno e la vista del cielo nell'emisfero sud appare tanto magnifica come quella che avevamo visto dai 4'000m dell'altoplano boliviano.
Secondo giorno di navigazione sul Rio Madeira
Stamattina ci siamo svegliati appena prima dell'alba quando l'imbarcazione attracca al porto di 'Novo Ariruanà, poche case, un porto e una chiesetta; questo è quanto si vede dal fiume. Qui scendono diversi passeggeri con i loro voluminosi bagagli e ne salgono alcuni che si sistemano con le loro amache al posto lasciato libero da quelli appena scesi. Nel frattempo si fa chiaro mentre leviamo gli ormeggi e ripartiamo. Io chiedo all'engeneiero di bordo dove ci fermeremo ancora e quando è previsto l'arrivo a Manaus. Mi risponde che sono previste altre due fermate a Borba e a 'Nova Olinda do Norte' mentre dovremmo arrivare domattina alle 5 a Manaus. Spero solo che si sbagli perché arrivando cosi presto non vedremmo niente del 'incontro das aguas', lo spettacolare incontro delle acque scure del Rio Negro con quelle chiare del Rio Solimoes, appena prima di Manaus. Durate la notte mentre dormivamo alla grande ci siamo fermati a Manicorè che è il porto maggiore sul nostro percorso.
L'Amazzonia si dice sia 'il più grande polmone verde del mondo'. Per le dimensioni sicuramente si, ma la qualità del polmone è negli anni alquanto degradata con l'avanzare inesorabile delle attività umane; vedi le grandi estensioni sacrificate al pascolo alle enormi piantagioni di soya e a quelle che stanno ancora seguendo di Palma da olio per produrre biocarburanti. Sarà probabilmente questa l'ultima e definitiva sfida per l'ecosistema amazzonico. Lo spazio sembra ancora grande ma non illudiamoci. D'altro lato si può anche vedere il potere e la potenza di questa natura cosi esuberante e 'inumana'. Per esempio il tanto decantato ramo BR-319 (Porto Velho-Manaus) della strada Transamazzonica che avevo percorso ai tempi della mia prima visita nel lontano 1979, è da quasi 10 anni impraticabile ed abbandonata. Qualche giorno fa sulla stampa locale ha risollevato il tema del ripristino della BR-319 confermando che l'idea c'è ma i soldi mancano. Cosi sembra essere per diversi altri rami della mitica Transamazzonica, sono disegnati sulle cartine geografiche ma sono totalmente o parzialmente impraticabili. Forse in questo senso la natura sta opponendo l'ultima strenua resistenza all'avanzare degli interessi economici. Comunque vedendo dal questo immenso groviglio di fiumi sui quali stiamo navigando da due giorni e due notti, ci sembra che sia ancora tutto intatto, solo qua si scorge qualche umile abitazione fra i grandi alberi della foresta. Sull'intero percorso vedremo solo quatto insediamenti che si possono qualificare come tali, tutto il resto è acqua e foresta. La vita qui è totalmente tranquilla ed i ritmi di vita sono ancora quelli dettati dalla natura. In totale passeremo due giorni e tre notti indimenticabili, le albe i tramonti , le soste nei villaggi lungo la riva, un’immersione in una umanità che vive con dignità le enormi difficoltà dettate da questo ambiente duro e mutevole ma fantastico. Un brasiliano che viene dal Sud mi dice che qui vi è troppa 'pobreza', ma oramai queste sono le contraddizioni del Brasile moderno; per lui la vera 'pobresa' della favelas delle grandi città del sud sembra che non esiste, ma qui dove si vive con molto poco ma dignitosamente e magari felici, gli sembrano poveri. E' chiaro che è sempre difficile fare comparazioni sulla povertà.
Nel pomeriggio fra un'occhiata di sole e l'altra, subiamo a sprazzi qualche breve temporale, ma niente di più. Il tempo permane in prevalenza nuvoloso, caldo e umido. Solamente il movimento d'aria causato dall'imbarcazione in movimento crea un po di refrigerio. Noi ne approfittiamo per aggiornare le faccende amministrative e a preparare le foto per il blog. Poi dopo aver passato Borba alle tre del pomeriggio ci inoltriamo verso le sei verso il Rio delle Amazzoni lasciandoci dietro di noi il Rio Madeira. Il tramonto con il sole che si abbassa sull'immenso Rio delle Amazzoni, mentre danoi lo seguiamo nella stessa direzione è lunghissimo e stupendo. Non mi ricordo di aver visto da altre parti un tramonto con i colori cosi intensi e mutevoli come visto qui questa sera.
Stamattina ci siamo svegliati appena prima dell'alba quando l'imbarcazione attracca al porto di 'Novo Ariruanà, poche case, un porto e una chiesetta; questo è quanto si vede dal fiume. Qui scendono diversi passeggeri con i loro voluminosi bagagli e ne salgono alcuni che si sistemano con le loro amache al posto lasciato libero da quelli appena scesi. Nel frattempo si fa chiaro mentre leviamo gli ormeggi e ripartiamo. Io chiedo all'engeneiero di bordo dove ci fermeremo ancora e quando è previsto l'arrivo a Manaus. Mi risponde che sono previste altre due fermate a Borba e a 'Nova Olinda do Norte' mentre dovremmo arrivare domattina alle 5 a Manaus. Spero solo che si sbagli perché arrivando cosi presto non vedremmo niente del 'incontro das aguas', lo spettacolare incontro delle acque scure del Rio Negro con quelle chiare del Rio Solimoes, appena prima di Manaus. Durate la notte mentre dormivamo alla grande ci siamo fermati a Manicorè che è il porto maggiore sul nostro percorso.
L'Amazzonia si dice sia 'il più grande polmone verde del mondo'. Per le dimensioni sicuramente si, ma la qualità del polmone è negli anni alquanto degradata con l'avanzare inesorabile delle attività umane; vedi le grandi estensioni sacrificate al pascolo alle enormi piantagioni di soya e a quelle che stanno ancora seguendo di Palma da olio per produrre biocarburanti. Sarà probabilmente questa l'ultima e definitiva sfida per l'ecosistema amazzonico. Lo spazio sembra ancora grande ma non illudiamoci. D'altro lato si può anche vedere il potere e la potenza di questa natura cosi esuberante e 'inumana'. Per esempio il tanto decantato ramo BR-319 (Porto Velho-Manaus) della strada Transamazzonica che avevo percorso ai tempi della mia prima visita nel lontano 1979, è da quasi 10 anni impraticabile ed abbandonata. Qualche giorno fa sulla stampa locale ha risollevato il tema del ripristino della BR-319 confermando che l'idea c'è ma i soldi mancano. Cosi sembra essere per diversi altri rami della mitica Transamazzonica, sono disegnati sulle cartine geografiche ma sono totalmente o parzialmente impraticabili. Forse in questo senso la natura sta opponendo l'ultima strenua resistenza all'avanzare degli interessi economici. Comunque vedendo dal questo immenso groviglio di fiumi sui quali stiamo navigando da due giorni e due notti, ci sembra che sia ancora tutto intatto, solo qua si scorge qualche umile abitazione fra i grandi alberi della foresta. Sull'intero percorso vedremo solo quatto insediamenti che si possono qualificare come tali, tutto il resto è acqua e foresta. La vita qui è totalmente tranquilla ed i ritmi di vita sono ancora quelli dettati dalla natura. In totale passeremo due giorni e tre notti indimenticabili, le albe i tramonti , le soste nei villaggi lungo la riva, un’immersione in una umanità che vive con dignità le enormi difficoltà dettate da questo ambiente duro e mutevole ma fantastico. Un brasiliano che viene dal Sud mi dice che qui vi è troppa 'pobreza', ma oramai queste sono le contraddizioni del Brasile moderno; per lui la vera 'pobresa' della favelas delle grandi città del sud sembra che non esiste, ma qui dove si vive con molto poco ma dignitosamente e magari felici, gli sembrano poveri. E' chiaro che è sempre difficile fare comparazioni sulla povertà.
Nel pomeriggio fra un'occhiata di sole e l'altra, subiamo a sprazzi qualche breve temporale, ma niente di più. Il tempo permane in prevalenza nuvoloso, caldo e umido. Solamente il movimento d'aria causato dall'imbarcazione in movimento crea un po di refrigerio. Noi ne approfittiamo per aggiornare le faccende amministrative e a preparare le foto per il blog. Poi dopo aver passato Borba alle tre del pomeriggio ci inoltriamo verso le sei verso il Rio delle Amazzoni lasciandoci dietro di noi il Rio Madeira. Il tramonto con il sole che si abbassa sull'immenso Rio delle Amazzoni, mentre danoi lo seguiamo nella stessa direzione è lunghissimo e stupendo. Non mi ricordo di aver visto da altre parti un tramonto con i colori cosi intensi e mutevoli come visto qui questa sera.
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