Il nostro percorso
mercoledì 28 aprile 2010
22 aprile 2010 a Santa Elena, tour nella Gran Sabana
Facciamo la colazione a base di panckakes, ma purtroppo senza la buona e fresca frutta brasiliana. al ristorante sotto il nostro hostel. Poi ci mettiamo in attesa di Bento, il nostro taxista di ieri che ci aveva promesso di venire a prelevarci alle 8 per andare a fare un giro nella Gran Sabana. Arriva solo dopo le 8.30, ma come scopriremo il problema è che noi non abbiamo spostato l'orario sull'ora venezuelana. Il Venezuela è avanti di mezza ora rispetto al vicino Brasile. Una particolarità tutta venezuelana! Per prima cosa andiamo in cerca di un bankomat, ma dopo averne visitati tre, uno non funzionante e due che non mi accettano il codice decidiamo di cambiare in Bolivares un po di Euro che abbiamo con noi. Qui il cambio più conveniente lo danno i commercianti per cui da uno zio di Bento riusciamo ad avere 9 Bolivianos per un Euro., mentre le banche ci avrebbero dato al massimo 5:1, cosi ci dice Bento! Poi inizia il teatro per avere la benzina. Qui in Venezuela la benzina non costa praticamente niente, ma è contingentata. Ognuno può fare il pieno solo una volta ogni due giorni, per cui i taxisti, se devono fare dei viaggi lunghi, devono fare acrobazie per avere la benzina. Bento ci dice di avere un amico che lavora per l'esercito e tramite lui riesce ad avere il carburante 'fuori contingente'. Dunque per fare il pieno passiamo il posto militare appena fuori Santa Elena, per poi recarci ad una pompa di benzina appartata. Cerco di calcolare il prezzo corretto della benzina ed arrivo ad un costo di meno di un centesimo di CHF al litro. Per il pieno, ca. 30 litri, Bento dovrebbe pagare ca. 50 centesimi di CHF. Naturalmente qui deve pagare un supplemento, credo sia di tre volte quello indicato dal distributore. Poi la storia non finisce qui; appena fatti 500m di strada Bento riceve una telefonata dall'amico in grigioverde che gli chiede di portare la colazione alla moglie. Ecco che ci fermiamo in un chiosco a comperare panini e coca-cola e consegnare il tutto un km più avanti ad un bambino che ci attende sulla strada. Bento ci commenta; vedete è cosi che funzionano le amicizie qui in Venezuela! All'uscita di Santa Elena ci fermiamo a comperare i biglietti del prossimo percorso in bus fino a Puerto la Cruz sulla costa Atlantica, da dove vorremmo andare all'isola di Santa Margarita a passere gli ultimi giorni prima di rientrare a casa. Poi con i soldi ed il serbatoi pieno partiamo per visitare la Gran Sabana, questo territorio, molto esteso, molto verde e contrassegnato dalle montagne piatte (Tepuis) e fiumi con tante cascate. Il paesaggio è maestoso e da ogni angolo si potrebbero scattare suggestive fotografie. Bento ci spiega che la maggior parte del territorio della Gran Sabana è territorio di proprietà dei vari gruppi indigeni che qui vi vivono. Sembra che vivono molto bene anche perché in vari fiumi si trova l'oro e i diamanti che gli indigeni sfruttano loro stessi o concedono licenze a altri cercatori, sopratutto brasiliani. L'oro ed i diamanti sono anche le risorse che hanno fatto diventare prospera Santa Elena. Qui infatti a differenza del vicino territorio di Roraima in Brasile non viene praticata l'agricoltura o l'allevamento di bestiame. Con l'utile guida di Bento andiamo a visitare diversi insediamenti indigeni, le cascate di Kama, Kawa, Pachuti e altre ancora di cui non ho annotato il nome. Bento ci dice che attualmente siamo alla fine della lunga stagione secca e con le prime piogge cadute sulle montagne tutto ha iniziato a colorarsi di verde intenso. A pranzo ci fermiamo in un ristorante sulla strada principale e vicino ad una spiaggia su un fiume con l'acqua scura ma pulita. Poi da questo punto ritorniamo fermandoci frequentemente a fare fotografie dei punti più suggestivi della Gran Sabana. In particolare il tramonto con il verde della Sabana, il bianco dei nuvoloni e l'arancione del sole rendono le foto molto suggestive. Alle 18.30 appena dopo il tramonto rientriamo al nostro alloggio per cenare allo stesso ristorante di ieri, riprendere i bagagli e aspettare le 20.15, l'orario convenuto per il trasporto in taxi fino al terminal dei bus. Bento arriva puntuale accompagnato da un suo amico di origine arabo-turco con il quale sta andando a fare esercizi di ginnastica. Prima di congedarci da Bento e Nelville ci scambiamo gli indirizzi e-mail con la promessa di tenerci in contatto.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento