Alzati alle 6 per prendere il shuttle bus fino alla stazione. Fatto il chech-in come sugli aerei. Il treno è pieno, ma per fortuna i posti sono numerati e non c^è nessuna lotta per avere i posti migliori. Il tempo è inizialmente coperto e fresco ma poi, quando raggiungiamo la costa, arriva il sole e cosi ci possiamo addirittura togliere i vestiti caldi che avevamo dovuto metterci a Christchurch. I vagoni panoramici causano tanti riflessi e non ci permettono quasi scattare fotografie. Mentre siamo indaffarati a fare acrobazie per cercare la posizione migliore per fare foto senza disturbi esterni una vicina di posto ci dice che c'è un vagone aperto per chi vuole fotografare. Passeremo poi quasi tutto il tempo del viaggio su questo vagone a scattare foto del bellissimo e variato paesaggio che vediamo durante il viaggio. Prima per lungo tempo costeggiamo il mare poi ci addentriamo verso l'interno e attraversiamo enormi distese coltivate a vigna e a frutta stagionale.
Arrivati a Picton dobbiamo scendere dal treno per prendere il traghetto per poi attraversare il canale di Cook ed arrivare a Wellington.. Sul traghetto abbiamo conosciuta una signora che ci dice essere una Lololi, discendente da una famiglia ticinese arrivata prima in Australia con la corsa all'oro e poi in Nuova Zelanda. Oramai è da diverse generazioni neozelandese e non ha mai avuto contatti con la famiglia di origine. Dopo una bellissima e pittoresca attraversato, scendiamo dall'enorme traghetto di 9 piani per farci portare con il shuttle bus fino alla stazione centrale di Wellington. Poi via a piedi alla ricerca di un ostello. Terminiamo la ricerca nel Rosemare Backpacker, in uno stabile di legno già un po decadente. Purtroppo non hanno più camere doppie per cui finiamo in un dormitorio a 6 con 4 giovani ragazze. Nella camera non riusciamo quasi ad entrare per il grande casino di cose sparse in giro sul pavimento! Oramai siamo qui e siamo anche stanchi per aver trascinato i bagagli per gli ultimi 200m in forte pendenza, per cui decidiamo di adeguarci e rimanere. Come città Wellington non presenta niente di particolare ed il centro è altamente inquinato e puzzolente, specialmente per gli scarichi dei bus. Circolano anche dei filobus, ma la maggior parte sono dei tradizionali bus a diesel senza alcun filtro, dato che si vedono uscire delle belle fumate nere dagli scappamenti. Anche il clima non è migliore di Christchurch, anzi con l'umidità ed il vento che tira continuamente ci fa star bene solo con addosso i vestiti caldi. Avremmo voluto rimanere Wellington un paio di giorni per visitarla meglio, ma dopo il primo paio di ore decidiamo di partire domani mattina al più presto verso il nord. Cenato poi in un ristorante tipico neozelandese con una mezza pinta di buona birra locale. Oggi abbiamo appreso della triste notizia della morte delle cognata Paoline che avevamo visitato la settimana scorsa a Melbourne.
Arrivati a Picton dobbiamo scendere dal treno per prendere il traghetto per poi attraversare il canale di Cook ed arrivare a Wellington.. Sul traghetto abbiamo conosciuta una signora che ci dice essere una Lololi, discendente da una famiglia ticinese arrivata prima in Australia con la corsa all'oro e poi in Nuova Zelanda. Oramai è da diverse generazioni neozelandese e non ha mai avuto contatti con la famiglia di origine. Dopo una bellissima e pittoresca attraversato, scendiamo dall'enorme traghetto di 9 piani per farci portare con il shuttle bus fino alla stazione centrale di Wellington. Poi via a piedi alla ricerca di un ostello. Terminiamo la ricerca nel Rosemare Backpacker, in uno stabile di legno già un po decadente. Purtroppo non hanno più camere doppie per cui finiamo in un dormitorio a 6 con 4 giovani ragazze. Nella camera non riusciamo quasi ad entrare per il grande casino di cose sparse in giro sul pavimento! Oramai siamo qui e siamo anche stanchi per aver trascinato i bagagli per gli ultimi 200m in forte pendenza, per cui decidiamo di adeguarci e rimanere. Come città Wellington non presenta niente di particolare ed il centro è altamente inquinato e puzzolente, specialmente per gli scarichi dei bus. Circolano anche dei filobus, ma la maggior parte sono dei tradizionali bus a diesel senza alcun filtro, dato che si vedono uscire delle belle fumate nere dagli scappamenti. Anche il clima non è migliore di Christchurch, anzi con l'umidità ed il vento che tira continuamente ci fa star bene solo con addosso i vestiti caldi. Avremmo voluto rimanere Wellington un paio di giorni per visitarla meglio, ma dopo il primo paio di ore decidiamo di partire domani mattina al più presto verso il nord. Cenato poi in un ristorante tipico neozelandese con una mezza pinta di buona birra locale. Oggi abbiamo appreso della triste notizia della morte delle cognata Paoline che avevamo visitato la settimana scorsa a Melbourne.
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