Facciamo colazione all'ostello dove apprendiamo della vincita della prima medaglia d'oro olimpica da parte di Simon Amman nella disciplina del salto con gli sci, alle olimpiadi di Vancouver. La notizia ci viene data da un giapponese un po deluso della prestazione dei suoi connazionali nella stessa competizione. Il primo giapponese é arrivato purtroppo al quarto posto! Dopo la colazione attendiamo per lungo tempo l'arrivo del bus che ci dovrebbe portare alle due escursioni riservate ieri. La tipa del bus se la prende abbastanza comodamente, irritando vari passeggeri, nel giro degli alberghi per prendere i passeggeri. Dopo un trentina di km verso Taupo giungiamo all'entrata del parco di “Wai o tapu”, da dove inizia la nostra giornata geotermica neozelandese. Qui siamo in una delle zone geologicamente più attive della terra! Già da come avevamo visto ieri, nella zona si vedono diverse colonne di vapore uscire qua e la dal terreno. Nella regione fra Taupo e Routoroa sono ben visibili gli effetti dell'esplosione del vulcano Tarawera del 1886. Questo evento sconvolse totalmente la regione, facendo sparire le bellissime terrazze calcaree, allora conosciute come l'ottava bellezza del mondo e creando dei nuovi crateri e laghi vulcanici che possiamo ammirare oggi. Quanto si può ammirare qui è solo uno
dei tanti “punti caldi” della zona geologica chiamata “the Pacific ring of fire” che comprende l'Indonesia, la Micronesia e la Nuova Zelanda. Anche la capitale Auckland, costruita su 42 coni di vulcani, si trova su questa pericolosa zona sismica. Il giro del parco “Wai o tapu” inizia con l'obbligatoria attesa della eruzione del geyser “Lady Knox, che ogni mattina alle 10.15 viene “attivato manualmente” diventa attivo e “sprizza” acqua bollente fino a 20 metri di altezza. Lo spettacolo dura solo una quindicina di minuti ma da subito un'idea di quanto sia attiva la terra sotto i nostri piedi, Tutt'attorno si sente un penetrante odore di zolfo simile a quello delle più note uova marce. Noi facciamo l'intero percorso pedestre e visitiamo così tutte le attrazioni del parco che vanno dalle fumarole ai laghi fumanti, alle pozze ribollenti, ai vari laghi colorati. Quello che ci impressiona di più è il “devil lacke” di un colore verde giallognolo eccezionale. Rimaniamo per diversi minuti a bocca aperta ad ammirare una simile bellezza della natura, Purtroppo la memoria della macchina fotografica comincia ad avere problemi di spazio, tante sono le foto che continuiamo a scattare!. Rientrati al “visitor centre” ci facciamo trasportare con il bus al secondo parco, quello di “Waimangu”, una ventina di km in direzione di Roturoa. Questo parco, a differenza di quello visitato stamattina, è più vasto e di conseguenza meno frequentato. Il percorso a piedi è di circa sei km con però il vantaggio di poter fare il viaggio di ritorno in bus. Sul percorso vediamo altri segni evidenti delle attività termiche della regione. Il più notevole è l' “Inferno Crater”, con all'interno di un cratere un lago di un magnifico colore azzurro-turchese. Noi continuiamo il cammino fino alla fine del percorso, al lago Rotomahana, per poi ritornare all'entrata del parco in bus; e da qui al al nostro ostello. Non avendo ancora abbastanza della già intensa giornata andiamo poi a visitare museo civico di Roturoa. Ceniamo poi con fish & chips dal Take away vicino al nostro ostello accompagnati da due birre comperate dal negozio cinese, l'unico ancora aperto a questa ora.
Il nostro percorso
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento