Primo giorno
Ci alziamo che sono già le 9.30 ed abbiamo subito un problema con la ricezione, dato che il check-out deve essere fatto prima delle 10.00. La nostra camera era già stata concessa ad un nuovo arrivato, ma dopo qualche minuto, quando avevamo già iniziato a fare i bagagli veniamo informati che possiamo rimanere nella medesima camera. Usciamo quindi a fare colazione al Kaffehaus appena davanti all'ostello. E' di ispirazione tedesca ed i “gipfel” che riceviamo sono quasi come i nostri. Facciamo poi un primo giro di ricognizione per cercare un posto dove posso finalmente aggiornare il mio Blog. Purtroppo anche qui in Nuova Zelanda Internet è quasi dappertutto a pagamento, ed i costi sono tra i 4 e 5 NZ$ all'ora. In un sandwich-bar del centro trovo un collegamento wireless non protetto che funziona abbastanza bene. Riesco qui ad aggiornarmi con la posta elettronica e a liquidare diverse pendenze amministrative e finanziarie.
Giro per i centro, cattedrale tutto in stile inglese. Fatto poi un giro con il bus gratuito. Cercato di comperare dei fish & chips da un “take away” vicino all'ostello, ma niente da fare è già chiuso. Finiamo poi in un ristorante giapponese, dove ci facciamo dare dei fish & chips, alla loro maniera, che mangeremo all'ostello accompagnati da un buon chardonney neozelandese.
Secondo giorno
Fatto tour con la Black Cat a Lyttelton, visto i delfini Hector's, conosciuti per essere la specie di delfini più piccoli al mondo, possono raggiungere la lunghezza massima di 1.4m ed il peso di 50kg. Hanno ricevuto questo nome in onore dello scozzese Sir James Hector, che fu il primo direttore del museo della Nuova Zelanda. Tutto mi sembra molto perverso dato che i Maori già li conoscevano con il nome di Tutumairekurai. Purtroppo,forse per la scarsità di alimenti sta diventando raro e fa parte delle specie in pericolo di estinzione. A bordo con noi sulla Black Cat vi sono anche diverse famiglie cinesi e giapponesi con bambini che si divertono a cercare i delfini fra le onde del mare. Già nella parte interna del porto vediamo da vicino diversi delfini che si divertono a passare sotto l'imbarcazione per riapparire dall'altra parte quasi cercando di giocare con i passeggeri. La crociera segue tutta la lunga costa fino all'uscita in mare aperto, attraversa l'imboccatura del fiordo per poi ritornare dall'altro lato. Lungo il percorso vediamo altri delfini in una piccola baia appartata, diverse colonie di uccelli marini, un vecchio porto di pescatori di balene e un paesaggio particolarmente variato di forme colori. Terminata la crociera il bus ci porta alla fermata della funivia, che qui chiamano gondola, Dalla gondola e dalla fermata a monte godiamo una splendida vista da una parte su Chrischurch ed i dintorni e dall'altra verso la baia dii Littelton dove avevamo appena fatta la crociera. Rientriamo poi con il bus pubblico fino in centro per poi andare subito a comperare i fish & chips dal negozio accanto all'ostello. Le porzioni che riceviamo sono gigantesche; sarà perché facendo l'ordinazione abbiamo scoperto che i gestori sono una copia di ex italiana lui dall'Istria e lei da Udine.
Poi verso le 20.30 arriva all'ostello Yvonne, una ex compagna di scuola di Maggie che non vede da 40 anni e che da ben 27 anni è emigrata in Nuova Zelanda. Rimaniamo con lei fino a tarda notte raccontandoci vicendevolmente le storie delle nostre vite dei figli ecc. Lei oramai è diventata neozelandese, e non vorrebbe più ritornare, anche uno dei due figli vive in Svizzera e lei vive ora separata dal marito neozelandese.
Terzo giorno
Oggi ci alziamo e costatiamo subito ce le previsioni del tempo sono azzeccate, il tempo brutto, freddo (massimo 17 gradi) e piovigginoso. Non c resta che organizzare una giornata tranquilla senza troppi spostarsi dal comodo ostello. Il giorno è quindi dedicato all'organizzazione delle prossime tappe del viaggio, all'aggiornamento del Blog, delle fotografie e delle varie faccende amministrative pendenti. Andiamo subito a fare colazione dove ieri avevamo trovato un collegamento wireless aprto e funzionante. Riesco cosi, anche se con un po di fatica, ad aggiornare le fotografie sul blog. Ma poi verso le 15 del pomeriggio ecco che Internet si blocca e quando cerco di riconnettermi mi chiede l'identificazione e la password. I maledetti mi han no scoperto e chiuso il rubinetto e la mia navigazione gratuita è terminata! Maggie nel frattempo è in giro con l'ombrellino a visita il parco e il giardino botanico. Passiamo poi all'ostello per prenotare il viaggio di domani fino a Wellington. Viste anche le previsioni atmosferiche, che per il sud, non promettono molto di buono, decidiamo di andare il più veloce possibile verso nord. Per domani abbiamo prenotato il viaggio in treno, l'intercostal chhe include anche il passaggio in ferry fra le due isole. A cena andiamo al ristorante indiano, vicino alla cattedrale, il “Tandoori Palace” dove accompagnato con un buon Cabarnet neozelandese mangiamo un ottimo pesce (Maggie) e pecora al curry.
Il nostro percorso
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