Il nostro percorso

lunedì 22 febbraio 2010

19 - 23 febbraio 2010 a Rarotonga

Primo giorno
Oggi colazione “do it you self” all'ostello con quanto comperato ieri al negozio qui accanto. Poi partiamo subito a piedi per un giro di ricognizione della zona che, con la magnifica spiaggia e le tre isole all'interno della laguna, è sicuramente uno dei posti più belli di Rarotonga.
Sulla spiaggia in una piccola terrazza prediamo un caffè, addirittura un “Lavazza”. Lo gustiamo mentre ammiriamo tutto quanto sta succedendo sulla spiaggia. Continuando il giro costeggiando la spiaggia ci imbattiamo in tre pescatori dilettanti che con le reti tentano di pescare nella zona demarcata come protetta.
A piedi arriviamo fino all'ultima delle tre isole dove ci divertiamo a fare il bagno nella corrente che scorre nel canale fra la spiaggia e le isole. Poi ritorniamo e pranziamo a base di fish & chips al “Diving Club “ mentre ammiriamo un tipo ancora poco esperto a tentare invano di far salire la sua vela colorata per il “parasailing” sulla spiaggia davanti a noi. Poi vediamo ritornare le due imbarcazioni che avevamo visto la mattina uscire a fare il tour di snorkeling sulle isole della laguna. Continuiamo poi a fare il giro sulla strada e facciamo la spesa per la cena che faremo poi all'ostello. Stasera spaghetti al pomodoro accompagnati da un buon Shiraz neozelandese. I prodotti qui sono tutti rigorosamente importati dalla Nuova Zelanda, con l'eccezione della birra Matutu prodotta qui sull'isola da una microbirreria locale. Non male per essere fatta con l'acqua di qui.
Le isole di Cook sono una quindicina, oltre a Rarotonga che è la più grande, vi sono Atiutaki, Atiu, Mangaia, Mitiano, Palmeston (quelle abitate), mentre varie isole sono delle zone protette o disabitate.La popolazione totale delle Cook è di 20'000 abitanti dei quali più della metà vivono a Rarotonga. L'economia è totalmente dipendente dalla vicina Nuova Zelanda e persino la valuta in circolazione è il dollaro neozelandese. Esistono solo delle monete da mezzo e da un dollaro di Cook che hanno lo stesso valore si quello neozelandese.
Secondo giorno
Alzati presto per fare colazione all'ostello e prendere il primo bus per andare alla capitale Avarua, dove si tiene oggi sabato, il tradizionale mercato settimanale. Prendiamo il bus che gira in senso antiorario e che percorre la parte dell'isola che non abbiamo ancora visto finora. Il bus costa 4 $NZ a persona per fare anche tutto il giro dell'isola. Il percorso fa il giro e permette di vedere le spiagge e i vari alberghi e ressort dell'isola. All'interno troneggiano varie montagne con dei cocuzzoli rocciosi dell'altezza fra i 400 e i 600 m sldm. Dopo essere passati vicino all'aeroporto ed al porto navale di Avarua scendiamo davanti al “Pununga Nui Cultural Market”. Qui l'ambiente, oltre ad essere giä molto caldo alle nove di mattina è molto colorato e musicalmente molto attivo. Come prima cosa cerchiamo comperiamo del pane fresco e cerchiamo un bistrò per bere un buon caffè. Ne troviamo uno molto particolare in uno stand di articoli artigianali che serve un ottimo caffè con una macchina automatica di costruzione particolare. Il caffè è ottimo e l'accompagnamento di pasticceria a base di noce di cocco offertaci dalla proprietaria lo rende particolarmente esotico. Poi all'ombra di un'enorme pianta di Flamboyand (Jacaranda) con i bellissimi fiori rosso-arancio assistiamo ad una festa organizzata per raccogliere fondi in aiuto alla popolazione della vicina isola di Aiutaki duramente toccati dal ciclone Pat due settimane fa. Il ciclone non ha fatto vittime ma ingenti danni. Diversi oratori, particolarmente “pesanti”, si alternano a dare le spiegazioni ed a motivare i locali ed i turisti a fare offerte per aiutare gli abitanti di Aitutaki. La mattinata viene rallegrata con intrattenimento musicali, canori con danze di ragazze e ragazzi in costumi locali. Il tutto è molto animato e allegro, anche se si vedono pochi i visi veramente sorridenti! Per sostenere l'azione di raccolta fondi comperiamo una maglietta commemorativa dell'avvenimento. Vedendo che la maglietta è stata prodotta nel Bagladesh concludiamo di aver sostenuto oltre gli isolani di Aitutaki anche i produttori di cotone e magliette del Bangladesh. Per terminare la visita al mercato ci prendiamo uno squisito e fresco ananas con gelato preparato elegantemente sul posto. Per un momento rinfresca ma poi i 34 gradi si fanno sentire pi?u di prima. Per fortuna nel pomeriggio una leggera brezza marina rende meglio sopportabile la temperatura. Concludiamo poi le spese al mercato ed in un negozio all'uscita di Avarua, andiamo al negozio della Cook Telecom per aggiornare le mail e a comperare per 15$NZ una scheda per navigare in Internet, ed infine prendiamo il bus circolare per rientrare al nostro alloggio. Sono le quatto del pomeriggio ed abbiamo ancora il tempo per fare il bagno e nuotare fino sull'isola davanti alla spiaggia. Sono ca. 200m, con l'acqua che arriva al massimo alla cinta. Essendo sabato la spiaggia è più animata del solito ma è molto tranquilla lo stesso. Cena all'ostello con tutto quanto di buono abbiamo comperato oggi al mercato. La sera poi prima di imbrunire una breve pioggerellina rinfresca la serata.

Terzo giorno
Oggi e domenica e anche noi ci adeguiamo alle abitudini dei locali e dedichiamo il giorno al riposo ed al relax. Difatti oggi tutto è chiuso e addirittura i bus ed i taxi girano a ritmi estremamente ridotti. Io però non riesco a resistere e dopo la colazione mi metto a fare un po di ordine nel bel giardino che abbiamo davanti all'entrata. Già dall'inizio mi disturbavano le foglie ed i rami secchi fra le varie piante di banano, zenzero, papaya e ibisco. Con l'aiuto del coltello faccio pulizia lasciando un po di spazio anche per le nuove piante che stanno crescendo qua e la. Qui cresce e muore tutto tanto velocemente che se non viene curato costantemente si è subito sommersi dalla vegetazione. Poi segue il bagno in spiaggia, l'aggiornamento del blog e la cura delle fotografie.



Quarto giorno
Ci alziamo con il canto del galli che questa mattina si sembrano messi in concerto per svegliare tutto il villaggio. Segue la colazione davanti alla camera con la compagnia della gallina, dei pulcini e degli uccelli che aspettano i nostri resti. Oggi conosciamo anche Patrick uno svizzero, turgoviese di Bischofzell che è arrivato qui qualche giorno prima di noi e riparte stasera per ritornare a continuare il suo viaggio in Nuova Zelanda e Australia. Anche lui è scappato dalla Nuova Zelanda per cercare un po di caldo alle Cook Island! Noi poi andiamo a riservare il Tour di snorkelig con Captain Tama, del quale abbiamo avuto solo feedback positivi. Il Tour parte solo alle 11 per cui ci prendiamo un buon caffè Lavazza nel ristorantino appena accanto sulla spiaggia. Stanotte ha piovuto moltissimo e ancora ora il tempo sembra incerto ma ci assicurano che il resto della giornata sarà bello. Dopo aver caricato tutto il necessario partiamo con le due imbarcazioni piene di passeggeri di molte diverse nazionalità. Il nostro animatore Bob, di color cioccolato, pelato e di quasi due metri di altezza fa l'appello delle nazionalità e ci mette un commento per ognuna. Peccato che con il rumore del motore, che abbiamo dietro la schiena, ed il suo “slang cookiano” non riusciamo a capire tutto! Mentre ci avviciniamo all'isola davanti alla nostra spiaggia imbattiamo in un acquazzone, per fortuna dura poco ed il tetto di paglia ci protegge a sufficienza. Poi ci fermiamo attaccandoci ad una boa a poche decina di metri dalla barriera corallina e qui per quasi un'ora possiamo girare con la maschera a cercare i coralli ed i pesci colorati. I pesci sono bellissimi, ma i coralli sono purtroppo anche qui, abbastanza imbianchiti e malridotti. Bob ci fa poi una sorpresa andando a catturare un polipo e a metterlo in testa quasi come copricapo. Il polipo si attacca con le ventose alla sua testa pelata ciò che fa diventare la scena abbastanza teatrale. Alcune turiste, preoccupate per la salute del polipo, lo incitano però a liberarlo. Finito il giro di snorkeling ci avviamo, sotto un momentaneo acquazzone, verso un'altra isola dove è previsto il pranzo. Qui su questa isoletta disabitata ci viene preparato, sotto il nostri occhi, il pranzo a base di tonno e banane alla griglia con l'aggiunta di insalata e patate. Il pranzo è ottimo ma l'atmosfera fra i vari turisti è un po moscia. Dopo il pranzo Bob ci fa la dimostrazione di cosa si può fare con la noce di cocco e le diverse maniere come si può mettere attorno al corpo femminile il “sarong”; quel paio di metri quadrati di stoffa multicolore. Il tutto è un ottimo finale per un tour che abbiamo trovato molto interessante. Al rientro al nostro alloggio facciamo la conoscenza di Patrick di Bischoffszell che ha 28 anni e che ritorna stasera a Auckland per poi continuare il suo viaggio in Australia. Noi ci prepariamo la cena nella cucina dell'ostello con i resti che abbiamo ancora con noi.

Nessun commento: