A malincuore oggi dovremo abbandonare questa 'magica' ed ospitale isola. Alle due del pomeriggio prenderemo il volo LAN-Chile n. 842 per Santiago. Rapa Nui ci rimarrà nella mente e nel cuore, oltre che per la sua particolare storia e per i Moai, per la l'ospitalità e la cordialità degli abitanti. Si ha l'impressione di essere veramente su7 un altro pianeta, vieni trattato non solo da turista ma da vero e proprio ospite. Specialmente qui al Kea Helua, gestito dalla solerte Elvira ci troviamo a nostro agio e con la compagnia dei francesi David e Pascal abbiamo passato 5 calmi, ma intensi giorni. Fatta la colazione Elvira ci racconta dei sui futuri piani di sviluppo del già ospitale posto. La figlia sta terminando a Valparaiso gli studi di Chinesiologia e sta già preparando l'apertura di una SPA per confortare i turisti dopo le fatiche delle escursioni sull'isola. Le diamo qualche idea e le auguriamo molto successo con i futuri sviluppi del loro Agriturismo isolano. L'attuale preoccupazione di Elvira è che tanti turisti hanno ancora paura del recente allarme Tzunami e rinunciano a venire qui. Dopo la colazione facciamo un ultimo giro di shopping, spediamo le cartoline, prendiamo l'ultimo caffè dove lo abbiamo preso all'arrivo e per finire ci facciamo portare da Elvira fino all'aeroporto. Qui reincontriamo i nostri amici Amanda, Mario e Patrick anche loro sullo stesso volo. Il Check-in ed i soliti controlli dei bagagli procedono tranquillamente cosi che ci imbarchiamo a piedi fino Boing 767 che già ci attende sulla pista. Malgrado le nostre preoccupazioni su possibili difficoltà di non trovare posto a causa dell'annullamento dei due voli precedenti, sull'aereo vi sono ancora diversi posti vuoti. Dopo aver consultato su Internet le ultime informazioni sulla situazione dopo-terremoto a Santiago siamo un po' preoccupati per le notizie di continue scosse di assestamento che giornalmente si registrano nella zona a sud di Santiago. Con David e Pascal abbiamo convenuto di recarci assieme allo stesso hotel di Santiago. Cercheremo di stare il meno possibile a Santiago e partire subito verso il nord del Chile. Il nostro volo di 4 ore e mezza procede tranquillo fra il blu dell'oceano e l'azzurro del cielo. Arriviamo a Santiago puntuali dopo un atterraggio applaudito dai passeggeri. Poi pero, dopo che il capitano, aveva segnalato che causa i danni avuti all'infrastruttura dell'aeroporto le procedure di sbarco sarebbero state difficoltose, ci fanno attendere più di mezzora per scendere dall'aereo. Poi ne vediamo subito motivo; i nostri bagagli si trovano non lontano dell'aereo allineati per terra e ognuno deve farsi il giro per recuperarli e uscire a piedi dall'aeroporto. Qui salutiamo Patrick che parte fra tre ore per città del Messico e Amanda che con Mario partono in mattinata per Buenos Aires. Noi invece con i Pascale e David prendiamo un taxi e ci facciamo portare all'Hotel Paris 1813, i pieno centro di Santiago. Il taxista ci sembra ancora sotto schok dal terremoto e ci racconta che dove vive, ca. 150km da Santiago ogni seconda casa è stata danneggiata del sisma del 27 febbraio. Quà e là sul percorso ci mostra i danni avuti ai ponti ed ai viadotti autostradali. Anche oggi all'aeroporto dice di aver sentito una scossa di assestamento, ma in centro a Santiago la situazione è sicura; lo speriamo anche noi naturalmente! Mentre ci porta al nostro albergo ci fa un giro guidato della città. Vediamo il Palazzo della Moneda, la cattedrale di san Francisco e la Alameda, il grande viale che attraversa il centro di Santiago. All'hotel, la signora ci saluta calorosamente e ci consegna due camere nella parte vecchia dello stabile. La parte più sicura ci dice lei! Sono già le 11 ma usciamo lo stesso a cenare sulla Plaza de Armas. Siamo, malgrado la tarda ora, ancora abbastanza freschi dato che abbiamo guadagnato due ore rispetto a Rapa Nui.
Il nostro percorso
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