Il nostro percorso

lunedì 3 maggio 2010

3 - 4 maggio 2010 Volo di ritorno Porlamar - Milano

Mi alzo alle 3 del mattino per telefonare al ‘call center di edreams’ per avere la conferma del volo di stasera. Mi viene chiesto di spedire via e-mail la copia del passaporto. Fino alle 9 non avevamo ancora la conferma del volo. Appena dopo aver fatto colazione arriva finalmente il mail di edreams con i biglietti elettronici dei nostri voli di rientro. Solo adesso siamo sollevati e possiamo sistemare i bagagli, lasciare tutto quanto non ci serve più alla solerte Doris che per una settimana ci ha pulito la camera, e prepararci per prendere un taxi recarci all'aeroporto. Prima di partire però vado a fare l'ultima nuotata sulla bela spiaggia di 'El Agua'. Verso mezzogiorno salutiamo Doris, ci prendiamo l'ultimo espresso al 'Cafe Margarita' e contrattiamo con un taxista il trasporto fino all'aeroporto di Porlamar. Per festeggiare degnamente la partenza decidiamo di fare una fermata nel paese di pescatori 'JuanGriego' per pranzare in un buon ristorante locale. Dopo le adeguate spiegazioni riusciamo a convincere il taxista che gli conviene portarci fino all'aeroporto per 100 bolivares facendo uno stop di ca. un'ora per il pranzo, che portarci solo fino a JuanGriego. Mentre guida ci accorgiamo che lui viene da Porlamar e non conosce bene queste parti. Difatti per un paio di volte si infila in vicoli ciechi e deve ritornare sulla stessa strada. Per non perdere la faccia ci dirà che voleva portarci fino a vedere la spiaggia. Arrivati a JuanGriego lo lasciamo a curare l'auto mentre noi andiamo al ristorante 'La Mamma' proprio davanti al centro del paese e sulla bella spiaggia disseminata di imbarcazioni di pescatori ora occupate dai pellicani. Il posto oltre essere molto pittoresco offre tutto quanto può offrire la cucina di un paese di pescatori. Tanto per cambiare Maggie prende un 'pargo alla plancha' (red snapper alla griglia) mentre io ricevo un'abbondante piatto di 'mariscos alla plancia' ( frutti di mare alla griglia). Il posto è bello, la cucina è ottima ed i prezzi sono moderati; cosa vogliamo di più per festeggiare la partenza da questa bella e accogliente isola caraibica. Quasi quasi comincio a rimpiangere di dover partire proprio oggi. Terminata la scorpacciata beviamo un caffè espresso all’italiana con l'autista, che stufo di aspettarci è venuto a cercarci. Poi il viaggio verso l'aeroporto continua passando per l'interno fino alla periferia di Porlamar per poi seguire l'autopista fino all'aeroporto del Caribe. Durante il viaggio parlando con l'autista del più e del meno egli ci dice che la gran parte delle donne venezuelane, e le ragazze in particolare, hanno i seni corretti al silicone. Le operazioni di ingrossamento del seno sono molto popolari qui in Venezuela, e addirittura sembra che sia usuale che i genitori regalano alla figlia l'operazione al seno per il quindicesimo compleanno.
L'aeroporto è moderno e di recente costruzione ma il check-in si svolge con un controllo manuale dei bagagli.
Nella sala di attesa ritroviamo vari tedeschi già incontrati prima. Il nostro volo Porlamar – Francoforte, Condor DE111 con aereo Boing 767, parte in ritardo di 1 ora e mezza. Partiamo alle 20 mentre è già notte fonda per cui dai finestrini non vediamo niente. Il volo è tranquillo e riesco persino a dormire fino alla sveglia per la colazione e mentre già voliamo sopra la Francia.
Arriviamo all’aeroporto di Francoforte alle 12.05 (ora locale), qui cerchiamo di fare ancora in tempo a prendere il volo per Milano delle 12.45, ma niente da fare anche perche al controllo dei bagagli a mano non ci lasciano passare le due bottiglie di Rum comperate al Duty Free Shop di Porlamar. Ci dicono che tutto quanto acquistato fuori dallo ‘spazio Schengen’ no può essere portato come bagaglio a mano su altri voli; suona come protezionismo europeo? Perso il volo ci rechiamo all'ufficio della Lufthansa per rifare il check-in sul volo seguente per la Malpensa (volo LH 388 con aereo Airbus 320-200). Secondo orario dovremmo partire alle 16.00 ma causa problemi di vento partiremo solo alle 16.45 e di conseguenza rischiamo di perdere la coincidenza con il bus delle 18.30 per Bellinzona. Poi però tutto va bene, e malgrado debba aprire il sacco alla dogana causa il cane antidroga che aveva adocchiato proprio il mio sacco, riusciamo a rientrare a Bellinzona alle 19.30, prenderci una pizza al Gamper e poi prendere il bus per Cugnasco delle 20.30. Peccato che piova e la temperatura di soli 12 gradi non sia proprio così accogliente. Quello che notiamo è che qui tutto è verde e sembra proprio di essere in piena primavera. Pioverà per una settimana ancora facendoci rimpiangere di non aver atteso il volo seguente per ritornare a casa.

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