Il nostro percorso

martedì 23 dicembre 2008

19 - 22 dicembre Escursione alla Baia di Halong

Tour di 3 giorni alla Baia di Halong; primo giorno

La partenza per il tour alla Baia di Halong è alle 8 per cui ci alziamo presto per far colazione alle 7.30. La colazione per nostra doppia sorpresa ci viene portata in camera ed è a base di pane fresco, burro, marmellata e frutta. Il bus arriva puntuale ma poi deve fare il giro di numerosi altri alberghi e ostelli. Riusciamo ad uscire da Hanoi che sono già le 9.30; ma con il bus stracarico di gente e bagagli. Siamo come in una scatola di sardine. Dopo ca. 1.5 ore di viaggio; pausa in una fabbrica di articoli in ceramica con adiacente un ristorante per ricuperare un po di energie. Il tempo è splendido e la temperatura è sui 24 – 26 gradi. Il paesaggio che passiamo fino alla baia di Halong è piatto e con grandi campi risaie. In alcuni punti nelle risaie inizia a crescere il riso. Giungiamo al porto delle imbarcazioni di Halong Bay ca. a mezzogiorn; poi lunga attesa per avere l'imbarcazione ed i biglietti. Tutto sembra caotico anche se le guide fanno credere di avere tutto sotto controllo! Capiamo subito che sono le guide stesse che devono andare, in base hai clienti che hanno e noleggiare l'imbarcazione. Poi saliamo sulla nostra imbarcazione, la Cong Nghia , ed saliamo in mare. Con noi ci sono diverse persone che non erano sul bus ma sono state distribuite da altri gruppi. Per prima cosa dopo averci dato qualche sommari informazione sul tour ci servono il pranzo a base di pesce, verdure e frutti di mare, ottimo ma non abbondante! Intanto navighiamo e raggiungiamo una piccola baia su un'isola davanti ad Halong dove scendiamo per visitare le grotte sotterranee di Sun Sot. Le caverne con le stalattiti e stalagmiti illuminate con i diversi colori sgargianti sono un po' kitsch ma la dimensione delle caverne e la loro freschezza compensano il kitshdell'illuminazione colorata.

Poi si riparte per visitare un villaggio galleggiante di pescatori. Il paesaggio, con i cocuzzoli ed i “pan di zucchero” che escono dal mare è veramente stupendo! Al villaggio ci fermiamo e chi vuole può fare un giro con i kayak. Noi preferiamo rimanere asciutti e guardiamo il paesaggio e gli altri che cercano di destreggiarsi con i kayak. Poi navighiamo a lungo fra le formazioni carsiche della baia per giungere sull'isola di Cat Ba, l'isola maggiore dell'arcipelago di Halong. L'isola è diventata recentemente un parco nazionale ed è iscritta come patrimonio naturalistico dell'Unesco. Dal porto dove approdiamo facciamo praticamente l'attraversata in bus dell'isola (ca. 54 min.) per arrivare alla città di Cat Ba, dove passeremo la notte in un alberghetto davanti al porto. Durante la cena conosciamo uno svizzero, Beat Heim, che da diversi mesi ha girato in Asia centrale, Mongolia, Giappone e Corea in bicicletta. Da alcuni giorni è arrivato in Vietnam per sfuggire al freddo coreano.
Per chi è interessato alla sua avventura il suo interessante sito é: www.betzgi.ch

Passiamo un'interessante serata assieme a lui ed ad un tedesco che sta visitando da solo alcuni paesi, raccontando le avventure e scambiandoci informazioni ed esperienze. Due giovani vietnamiti iniziano poi cosi quasi per scherzo, come crediamo noi, a farci dei massaggi mentre sediamo davanti all'albergo. Poi alla fine ci chiedono di essere pagati, e ci chiedono 50'000dong. Noi non accettiamo e dopo un lungo tira e molla li liquidiamo con 15'000dong e con il consiglio(senza grande probabilità che sarà seguito) di stabilire il prezzo prima di iniziare i massaggi. La lezione per noi è di non lasciarci massaggiare da ignoti sulla strada, specialmente quando sono diversi assieme!!. L'operazione potrebbe anche essere a rischio visto che sono veloci con le mani e potrebbero far sparire facilmente anche effetti personali. Difatti abbiamo sentito gente che in simili situazioni si sono trovati senza borsellino o addirittura senza documenti. Noi ci godiamo poi la serata facendo una passeggiata sul lungomare e visitando il centro della città prima di andare a dormire al nostro albergo.

Secondo giorno
Ci alziamo alle sette per fare colazione ed essere pronti per la partenza alle otto con il bus fino all'entrata del parco nazionale. Qui ci attende una guardia che ci accompagnerà per un trekking di 3 ore nella zona. La giornata è nuvolosa ma la temperatura e gradevole già alla mattina. La zona presenta una vegetazione tropicale ed è impervia con montagne che raggiungono ca. i 500m. Siamo in 17 e con noi ci sono un paio di ragazze che hanno qualche difficoltà a seguire per cui formiamo due gruppi uno procede veloce e l'altro dopo un po' si ferma ad attenderci. Noi saliamo fino su una collina rocciosa di ca 400m da dove si ha una ottima vista panoramica fino al mare con le isole e le baie circostanti. Dobbiamo fare molta attenzione quando camminiamo perché i sassi sono molto appuntiti e si rischia di ferirsi facilmente. Dopo la faticante camminata rientriamo all'albergo dove ci servono un pranzo di scarsa qualità, con solo riso e gli stessi ingredienti della sera prima. Con tutto il pesce che dovrebbero avere, per noi neanche l'ombra! Si vede che devono tenere bassi i costi dei tour e lo fanno risparmiando come possono.. D'altronde da un tour di 3 giorni a soli 60fr non potevamo aspettarci di più. Poi ritorniamo con il bus fino al porto dove siamo arrivati ieri e ci imbarchiamo per passare una notte in mare con la nostra imbarcazione—albergo. Noi abbiamo la cabina n. 6 ed abbiamo addirittura anche la doccia. Navighiamo fra le isole carsiche per circa un'ora per poi ancorarci in una baia vicino ad un villaggio di pescatori. Anche stasera la cena non è un gran chè, ma siamo in una bella compagnia con due cinesi di Tsingtao, un inglese hippy, ed un cinese proveniente dall'isola di Hainan ma emigrato a Singapore. Ognuno racconta le proprie esperienze e i piani del viaggio che intendono fare. L'interessante è che i tre cinesi sono già stati in Europa ed hanno visitato anche la Svizzera! Una tedesca cercando di recarsi in cabina scivola e cade in mare, per fortuna sa nuotare e viene subito recuperata. Oltre qualche graffiatura solo un gran spavento .. ma nulla più.

Terzo giorno: ritorno a Hanoi

Ci alziamo con le prime luci dell'alba e verso le sette veniamo chiamati a colazione che, a parte il caffè vietnamita che non è male, è un po' “troppo budget”. Poi alcuni fanno una ricognizione della bai in kayak prima di ripartire per ritornare al porto di partenza di Halong. Oggi il tempo è nuvoloso e la nebbia rende il paesaggio con le isole e la costa molto fotogenico. Sbarcati al porto comincia la grande attesa dei bus per andare al ristorante al centro della città. I gruppi e le guide vengono continuamente rimescolati, come è stato per tutti i tre giorni precedenti, e noi ci meravigliamo che alla fine riceviamo i nostri passaporti! Anche il pranzo, una fotocopia dei precedenti, è di scarsa qualità, riso, chiken, tofu e verdura. Poi via per il viaggio nel bus compressi come sardine. Solita fermata rinfresco-commerciale ad un negozio di souvenirs. Alla fine arriva la parte più bella del tour. La guida ci chiede se ci interessa fare una fermata ad un negozio-fabbrica di rubini. Qualcuno non capisce bene e dice di si, ma quando ci fermiamo e realizziamo di cosa si tratta gli diciamo che on ci interessa e che preferiremmo arrivare prima ad Hanoi; visto anche che siamo in ritardo! Il tipo non la prende tanto bene dato che gli saltano le provvigioni del negozio; lo fa anche vedere apertamente!. Ma poi all'entrata di Hanoi, dopo aver chiesto a tutti in quale hotel siamo ospitati, ecco la sorpresa! Con aria di circostanza ci dice che ha appena ricevuta una telefonata dall'agenzia che gli ha comunicato che è morto in un incidente stradale un nipote del general manage e lui con l'autista devono andare al funerale. Di conseguenza non ci porteranno all'albergo ma ci faranno scendere all'entrata della città. Nessuno ha il coraggio di ridere, data la circostanza, ma la storia non mi è nuova e avrei avuto alcuni dettagli da chiarire. La storia puzza di rivincita per la provvigione mancata! Se è così che credono di ingannare i clienti non so se andranno molto lontano. La realtà è che ci sono numerose agenzie poco serie che organizzano i tour e la fanno sempre di più a scapito della qualità. Noi ritorniamo a piedi al nostro alloggio dopo aver fatto una puntata in un buon ristorante vicino al lago e aver mangiato un buono ed abbondante hotpot di pesce. Quello che non abbiamo ricevuto vicino al mare lo abbiamo ricevuto ad Hanoi. Fra i diversi negozi di cose strane ho fotografato una parte della vasta scelta di bevande alcooliche con serpenti e animaletti marini vari, tipici dellla baia di Halong; sembra siano dei digestivi e anche dei medicinali .. ma è meglio non approfondire troppo il tema!

18 dicembre Hanoi

Al nostro centrale e comodo Little Hanoi Hotel veniamo svegliati presto dai lavori in corso nella costruzione attigua. Il rumore è cosi forte che sembra che stiano lavorando nella nostra camera.

La seconda sorpresa è che l'acqua della doccia è fredda! Scappiamo quindi a fare la colazione in un ristorante vicino ed a cercare una sistemazione migliore; che troviamo al Return Hotel, della medesima categoria e allo stesso prezzo, ma con la colazione inclusa. Anche il Return è situato comodamente nella città vecchia di Hanoi. Traslochiamo quindi i nostri bagagli per poi partire a piedi a visitare, prima la città vecchia con i numerosi mercatini e e negozietti, poi la zona attorno al lago Hoem Kiem e per finire al complesso che comprende il mausoleo, un grande parco ed museo dedicato allo zio Ho (Ho Chi Minh, il padre del Vietnam unificato). La parte della città vecchia è molto movimentata con tanta gente e particolarmente tante motociclette. Ogni stradina è caratterizzata da qualcosa di particolare che viene venduto; cosi c'è la strada dei vestiti, della frutta, del pesce, delle bandiere, dei fiori e cosi via. E' lo stesso una grande confusione ma un certo ordine sembra esistere!. Abbiamo poi dedicato diverso tempo alla visita della zona dedicata a Ho Chi Minh perche è un personaggio che ho sempre ammirato per la sua semplicità, ma anche per la sua grande determinazione a volere un Vietnam libero e unificato. Purtroppo è morto pochi anni prima della liberazione del paese dalla lunga oppressione prima francese e poi americana. Da parte mia ritengo lo zio Ho, come viene chiamato amichevolmente ancora oggi dai vietnamiti, uno dei personaggi morali e politici più validi e significativi che hanno segnato la storia del ventesimo secolo. Meriterebbe sicuramente la compagnia di Gandhi e di Mandela! Con loro ha finalmente avuto termine la lunga e brutale storia della decolonizzazione dei loro rispettivi paesi.

Terminiamo poi la camminata andando a visitare la bella pagoda di Tean Quoc vicino al lago dell'ovest. Cena a base di pesce e frutti di mare in un grande ristorante all'aperto in riva al lago. Poi sempre a piedi per poi camminare fino all'albergo passando fra le innumerevoli bancarelle del mercato notturno fra le stradine della città vecchia.

16 - 17 dicembre 2008 Sanya - Nanning - Hanoi (Vietnam)

Il bus, molto confortevole e con hostess vietnamite, parte puntuale e dopo aver fatto il giro di
alcune stazioni parte per la frontiera cino-vietnamita. La città vista di mattina dal bus si presenta molto verde con viali alberati e tante piante in fiore. Poi passiamo una zona carsica simile a quella di Guilin con tanti “pan di zucchero” di ogni forma e dimensione. Alla frontiera (Dong Dang) tutti scendono dal bus con i bagagli e si continua con dei piccoli vagoncini fino al posto di controllo cinese. Qui tutto procede ordinatamente e velocemente ma poi dopo lo spostamento dalla parte vietnamta comincia il casino e la confusione. Tutti si accalcano ai 4 sportelli per consegnare i passaporti che vengono ritornati con appello nominale molto tempo dopo. Il tutto dura un paio di ore prima di poter salire su un nuovo bus che ci porterà fino a Hanoi attraversando una zona con dei bei paesaggi di montagna prima, e di pianura con vaste risaie prima di arrivare ad Hanoi. In Vietnam recuperiamo una ora rispetto alla Cina per cui arriviamo ad Hanoi alle 17.00 ca.
Il primo impatto con la circolazione di Hanoi, per noi che eravamo abituati a quella cinese, è sconvolgente. Circolano praticamente quasi solo motorini, tante biciclette e poche auto. Specialmente i motorini creano oltre alla confusione un enorme inquinamento fonico ed ambientale presente dappertutto. I pedoni sono i meno rispettati, nessuno lascia la precedenza e in tanti punti solo attraversare la strada è un'impresa quasi impossibile. Ma come sempre, dopo il primo momento di schock ci si abitua fino a sembrare tutto normale. Noi ci sistemiamo per la prima notte, consigliati da una giovane salita sul bus prima dell'arrivo, al Little Hanoi, che inizialmente, quando visioniamo la camera, ci soddisfa ma poi quando ci accorgiamo dei rumorosi lavori in corso, decidiamo di cercarne un'altro domani. Siamo talmente stanchi del lungo viaggio che, dopo una semplice cena in un ristorante dei paraggi, andiamo a dormire.

domenica 14 dicembre 2008

14 - 15 dicembre 2008 Haikou - Sanya, la Rimini della Cina

Primo giorno: Haikou
Già verso le quattro del mattino mi sveglio sentendo dei rumori strani. Interpretando i rumori e quanto sta succedendo capisco che il treno sta per essere caricato sulla nave traghetto che lo porta sull'isola di Hainan. In effetti non esiste un ponte sullo stretto di Haikou, ed il treno viene suddiviso in più parti, caricato su una nave traghetto, portato sull'isola e ricomposto per continuare il viaggio. Poi tutto è tranquillo, si sente solo il diesel della nave; così mi riaddormento per svegliarmi quando siamo già sull'isola ed il treno viene ricomposto. Purtroppo tutto succede di notte e non riusciamo afare nessuna foto. Verso le 7 del mattino, e non le 12 come avevamo capito alla stazione, raggiungiamo la stazione di Haikou; qiu facciamo colazione nella sala d'aspetto per poi prendere un bus per il centro della città che dista una decina di Km. Raggiunto il Banana Hostel, che avevamo prenotato a Macao, siamo accolti dalla gentile ricezionista che ci da tutte le informazioni che desideriamo per continuare il viaggio. Il collegamento via mare fra Haikou e il Vientam (Hai Phong) che avremmo voluto fare non c'è più; per cui dovremmo passare da Nanning. All'ostello conosciamo due studenti italiani di Bassano del Grappa che studiano cinese a Shangai e sono venuti a cercare il caldo ad Hainan.
Passiamo il resto della giornata girovagando a piedi per il centro della città; anche Haikou (capitale dell'isola e della regione di Hainan) è molto grande e cresciuta caoticamente. Palazzoni, negozietti, mercatini, strade, canale .. tutto in un groviglio totale. La temperatura è gradevole e la brezza del mare rinfresca l'aria che nell pomeriggio raggiunge i 26 -28 gradi. Rientriamo poi all'ostello per cenare con il tipico pollo alla Hainanese (per me) e pesce per Maggie.

Secondo giorno: Sanya
Fatto colazione con pankake di banana al Banana Hostel! Poi preso il bus 18 + 19 per arrivare, dopo circa un'ora di traffico convulso attraverso il centro, alla stazione sud di Haikou. Qui abbiamo fortuna di prendere al volo il bus per Sanya, la città più a sud dell'isola e della Cina! Il viaggio fra le campagne dell'isola è molto bello e variato, si vede una vegetazione tipicamente tropicale con piantagioni di banane, ananas, noci di cocco, canna da zucchero, papaya ecc. L a gran parte del percorso è su autostrada e per alcuni tratti il bus costeggia il mare; abbiamo cosi la prima occasione di vedere il mare della Cina. Giungiamo alla stazione dei bus di Sanya che sono già le 16.00. Prendiamo subito un taxi per farci portare alla spiaggia di Dadong, all'ostello Blue Sky consigliatoci all'ostello di Haikou. Appena arrivati nella zona dell'ostello rimaniamo sorpresi di vedere la gran parte delle insegne in caratteri cirillici. Scopriremo dopo che questo posto è quai un'enclave turistica russa in Cina. Il russo è la seconda lingua, prima dell'inglese, per meglio servire la massa dei turisti russi che vengono qui a passare le vacanze balneari! Facciamo un primo giro di ricognizione sulla bella e lunga spiaggia di Dadong e scopriamo diversi ristoranti e bar proprio sulla spiaggia; in uno di questi ci fermiamo a bere una birra. La temperatura serale è ancora gradevole ed il vento è molto calmo. Continuando il giro in cerca di un ristorante per cenare ne troviamo uno davanti ad un grande albergo di lusso che propone un grande buffet caldo e freddo, con un reparto dove puoi scegliere il pesce ed i frutti di mare e farteli cuocere al momento; tutto questo ad un prezzo di soli 120yuan. Ci aggreghiamo ai gruppi di russi, mangioni ed ingombranti, per fare una cena abbondante e buona. Noi però in confronto dei russi, nostri vicini, abbiamo mangiato modestamente poco. Terminiamo poi il giro della spiaggia visitando un parco divertimenti ed assistendo a dei fuochi artificiali cinesi prima di rientrare all'ostello
Terzo giorno: Sanya
La colazione all'ostello è a base di toast ammuffiti. Gli facciamo vedere le macchie blu, loro li riprendono grattano via la muffa e poi ce li riportano! Allora noi lasciamo tutto e andiamo in un caffe vicino a farci servire una buona colazione con pane fresco. Siamo turisti tolleranti ma anche lori devono imparare qualche regola minima di igiene. Quando rientreremo più tardi ci faranno vedere un pacco di toast appena comperati. Che abbiano capito la lezione!!
Prendiamo poi il bus per ritornare a alla stazione dei bus per prenotare la prossima tappa: in bus da Sanya a Nanning. Partenza da Sanya domani alle 13.30 ed arrivo a Nanning la mattina dopo. Facciamo poi un giro fotografico per il mercato, molto bello e ben fornito è la parte del pesce e dei frutti di mare. Sulla spiaggia di Sanya prendiamo un mango, dei Lichis delle noci di cocco fresche per fare uno spuntino in spiaggia a base di frutta. Dalla spiaggia di Sanya rientriamo all'ostello a piedi (ca. 6km) passando vicino ai porti dei pescatoti e a diversi parchi. Oggi il tempo è nuvoloso ma la temperatura mi permette di prendere un bagno nelle temperate acque del mare della Cina. Ceniamo poi ancora in un ristorante sulla spiaggia prima di fare il giro fra i negozi di souveniers per russi, e rientrare a riposarci all'ostello.

Quarto giorno: partenza da Sanya
La colazione oggi, per evitare i problemi di ieri, la facciamo in camera con frutta, pasticceria e biscotti comperati ieri. Faccio ancora una capatina in spiaggia a fare una nuotata mattutina prima di impacchettare tutto e spostarci alla stazione dei bus per organizzare la partenza. La mia maglietta comperata a Guilin con la scritta "Non ho soldi" (vedi foto) è apprezzata curiosamente dai cinesi e mi permette di tenere lontani i venditori insistenti! Prima di partire con il bus facciamo la spesa per poter sopravvivere fino alla mattina di domani. Il nostro bus, uno sleeper-bus un po più moderno di quelli avuti finora è pronto alla partenza delle 13.30. Noi siamo sistemati sugli ultimi posti di dietro ed il bus è mezzo vuoto. Il ritorno ad Haikou lo facciamo sul medesimo percorso dell'andata. La mia speranza di poter vedere e fotografare il passaggio sul mare con il traghetto viene infranta dalle numerose fermate, 5 stazioni di bus ad Haikou in totale. Perdiamo così tanto tempo che quando arriviamo al porto del traghetto è oramai notte! Al porto dobbiamo scendere a piedi ed attendere di imbarcarci sulla prossima nave. Quando saliamo solo già ca. le otto di sera. L'attraversata dura ca. un'ora e mezza e ci da la possibilità di respirare l'aria salmastra del mare. Sul bus salgono molte altre persone ed il posto comincia a farsi stretto. Per fortuna siamo stanchi e ci addormentiamo subito. La strada è però in cattivo stato per cui, specialmente per noi di dietro i colpi ed i sobbalzi non sono di poco conto. Malgrado qualche risveglio temporaneo qualche ora riusciamo a dormire lo stesso. Sono ca. le 4.30 quando arriviamo alla stazione dei bus di Nanning; anche qui non sappiamo in quale siamo! Tramite un taxista che ci persegue (gentilmente) per tutto il tempo capiamo che siamo fuori diversi km dalla stazione centrale dei treni da dove potremmo continuare il viaggio verso il Vietnam, il nostro visto cinese scade domani, per cui decidiamo di non fermarci a Nanning ma continuare per il Vietnam. Ci facciamo portare dal taxista al centro quando sono le 6 del mattino e tutto è ancora chiuso. Alle 6.30 riusciamo a prendere il biglietto per il bus che parte alle 8.00 davanti ad un albergo vicino alla stazione.

13 -14 dicembre 2008 da Guangzhuo (Canton) a Haihou, isola di Hainan

Ci siamo alzati presto con l'aiuto della sveglia per poter uscire da Macao prima che il posto di frontiera sia invaso dai turisti. Senza fare colazione prendiamo un taxi per raggiungere il posto di frontiera, dove con le ultime patacas comperiamo il rifornimento per il viaggio. Passiamo senza problemi i controlli di frontiera per poi comperare il biglietto del bus delle 9.30 per Guanzhou. La colazione (caffé cinese e biscotti) la facciamo vicino alla stazione del bus di Zuhai. La stazione è sotterranea, con l'aiuto di altri passanti troviamo il nostro bus, che parte puntuale. Il percorso costeggia in gran parte il “fiume delle perle” per poi entrare in un groviglio di autostrade in mezzo alla città. Le autostrade sopraelevate passano al lato dei palazzi abitativi; dal bus si riesce a vedere negli appartamenti!. Giunti alla stazione terminale del bus, ecco il solito problema è di sapere dove siamo dato che le stazioni sono tante e ogni compagnia ha la propria. Con l'aiuto di un passante che capisce un pochino di inglese riusciamo a trovare la stazione della metropolitana con la quale raggiungiamo velocemente l a stazione ferroviaria centrale di Guanzhuo. La metropolitana è di recente costruzione è molto simile a quella di Beijing. Usciti alla stazione ci rechiamo subito a prenotare i biglietti del viaggio fino ad Haikou sull'isola di Hainan. Il treno parte alle 15.20 (il prossimo è solo domani) peccato perchè non ci rimane il tempo per visitare la città. Con il bel tempo, anche malgrado la cappa di smog sopra questa città di 4 milioni di abitanti, sarebbe stato bello poter visitare la parte coloniale della vecchia Canton. Ci prepariamo per il lungo viaggio che dovrebbe durare fino domani a mezzogiorno facendo la spesa dei mercatini vicino alla stazione. Poi quando sono ca. le 14.30 entriamo nella stazione e qui realizziamo quanto caotica è la situazione. C'è gente dappertutto, quasi non si riesce a passare e la segnaletica e impossibile (almeno per noi) da capire! Quando riusciamo ad avere qualche informazione ci dicono che il treno proviene da Beijing ed ha ca. un'ora e mezza di ritardo. Ci mettiamo in un angolo della sala d'aspetto sovraffollata ad aspettare ed aggiornare il Blog. Mi trovo cosi tutto attorno una schiera di curiosi che vogliono vedere cosa faccio. Poi arriva l'orario, circa le 16.45, e tutti in massa all'assalto del treno. Per noi non c'è fretta perché abbiamo i posti numerati nelle cuccette soft-sleeper. Saliti sul treno scopriamo però che i nostri posti sono occupati, lasciamo intervenire la capa-carzozza (una specie di sergente maggiore) che fa sloggiare con le buone maniere gli intrusi cosi che poi coi troviamo da soli nella cuccetta. La seconda sorpresa è che siamo, ed è la prima volta, in cabine senza porte! Dopo quasi un'ora diventa scuro per cui non ci resta che cenare con il nostro barattolo di noodles, la birra Tsindao e la frutta prima di prendere posto nelle cuccette e .. buona notte!!

11 -12 dicembre 2008 Macao, ex colonia portoghese

Primo giorno
Questa volta arriviamo alla stazione dei bus prima del previsto, sono le 6 del mattino. E' ancora oscuro e noi siamo ancora mezzi addormentati quando ci fanno scendere dal bus. Come prima cosa cerchiamo di capire dove siamo, cosa non facile perché tutto è scritto in cinese e trovare qualcuno che ci capisce è molto difficile. Alla fine ci arrendiamo alle circostanze e decidiamo di prendere un taxi per farci portare ad un hotel del centro di Macau. Il taxista capisce il nostro desiderio e cerca di dirci qualcosa ma noon riusciamo ad intenderci; poi lui parte e dopo 3 o 4 km ci scarica in un garage sotterraneo indicandoci da dove dobbiamo incamminarci. Seguiamo le sue indicazioni trascinando i nostri bagagli sulle scale mobili ferme per arrivare in un posto di frontiera con lunghe colonne di persone in attesa. A questo punto ci rendiamo conto di essere al posto di frontiera di “Portas do Cerco” de fra la Cina e la regione autonoma di Macao, che ha lo stesso statuto politico come Hong Kong. Passiamo la frontiera con la conseguenza che il nostro visto cinese viene annullato e dobbiamo procurarcene uno nuovo per rientrare in Cina! Lo sapevamo e tutti ci avevano però detto che non è un problema a farlo al ministero del turismo cinese a Macao. Passata la pseudo-frontiera dobbiamo innanzitutto prelevare dal bankomat dei soldi di Macao e informarci su come arrivare in centro con i bus. La moneta di Macauo è la ”patacas” che è parificata 1 a 1 con il dollaro di Hong Kong e vale un po' meno dello yuan cinese. Macao è una ex colonia portoghese che dal 1999 è rientrata sotto il dominio territoriale della Cina. La Cina ha però deciso di lasciare lo statuto regione autonoma speciale ancora per 50 anni; come mi sembra lo sia anche per Hong Kong.. Con i soldi in moneta ( 5 patacas) che ci regala un poliziotto che gli chiedo se mi cambia una banconota prendiamo il bus n. 2 che ci porta in centro città. Appena scesi mentre cerchiamo di oorie3ntarci con la cartina della città veniamo assistiti da un giovane americano del Texas che ci aiuta ad orientarci e ci accompagna nella zona dove ci sono gli “alloggi budget”. L'interessante è che il texano ci dice di essere a Macao da 6 mesi e di cantare nel grande complesso turistico "The Venetian” si Macao. Dice di dover cantare anche in italiano ma di non saperlo parlare. Ne deduco che per i cinesi cantare in italiano o in qualsiasi altra lingua è la stessa cosa! Purtroppo i due primi alberghi budget che chiediamo sono “full booked”. Ripieghiamo allora su uno a tre stelle (Hotel Masters) che ci chiedono la bella cifra di 600 patacas; circa 100 fr. La posizione è buona e la camera, al sesto piano, ha una bella vista sul mare. Per prima cosa, dopo esserci rinfrescati, è di richiedere un nuovo visto per rientrare in Cina; e dobbiamo affrettarci perché il weekend si avvicina e gli uffici amministrativi sono chiusi. Prendiamo un taxi, che ci fa fare un grande giro inutile per allungare il percorso, per recarci per primo ad un'agenzia di viaggio. Qui ci dicono che per avere il visto dobbiamo comperare, naturalmente da loro, tutto il restante viaggio che vogliamo fare in Cina.(incluso il volo di ritorno e di uscita dal paese). Andiamo allora al ministero cinese e qui, prima ci dicono la stessa storia, ma dopo aver un po` insistito, il tipo ci dice che si accontenterebbe della prenotazione della prima notte in Cina e a condizione che gli diamo l'iteinerario preciso di come usciamo della Cina. La durata massima che ci concede è di 7 giorni. Partiamo allora alla ricerca di un Internet caffè per prenotare un ostello a Haikou. Fin qui tutto facile, ma il problema è che non hanno una stampante e senza la stampa su carta il nostro tipo allo sportello non ci da il visto. Tentiamo allora l'operazione disperata (sono già le 15 e l'ufficio chiude alle 16.30) di farci stampare la prenotazione dall'agenzia di viaggio; ed ecco che la gentile signorina con qualche difficoltà informatica ci stampa gratuitamente la nostra ricevuta di prenotazione. Alla fine in extremis riusciamo ad accontentare il cinese dello sportello che con un grande sorriso ci dice che possiamo prelevare i visti domai dopo le 14.00; pagando naturalmente 600yuan!!! Per festeggiare andiamo a berci una buona birra di Macao nel Fisherman Warft che si trova non molto lontano E' un po' una kitschata con tanto di Colosseo, torre Eifel ecc.; ma poter sedersi di fuori in tranquillità con una fresca birra non è male!
Macau è tutto un mondo a se, infatti le strade e le insegne dei negozi e ristoranti sono in portoghese ed in cinese ma il portoghese non lo parla più nessuno! Ogni tanto provo a chiedere qualcosa in portoghese ma tutti scuotono solo la testa e alzano le mani per dire che non capiscono niente. In un negozio sento dagli altoparlanti una lezione di portoghese per principianti, mi viene da ridere perché non lo segue e non lo capisce nessuno! Altra cinesat è l'insegna degli auguri di buon Natale e buon anno (vedi foto). Quello che fa vivere e prosperare Macao sono i casinò per il gioco con i soldi. Prospera perché il gioco è proibito in Cina ed a Hong Kong e allora vengono qui a cercare la fortuna. Non è quindi fuori luogo chiamare Macao la Las Vegas d'oriente! L'effetto lo si nota durante i weekendd, quando orde di cinesi arrivano qui e i prezzi delle camere arrivano a fino al triplo del prezzo normale. Per questo se volete visitare Macao non veniteci il venerdì o il sabato.
Anche per questa ragione, visto che domani è venerdì siamo andati a cercare un'altro alloggio nelle vicinanze del nostro hotel. Abbiamo trovato una pensioncina a due passi dal nostro hotel (Vila Pong Loi) da una vecchia signora che ci chiede solo 200 patacas per una notte. E' una camera in formato bonsai, ma per dormirci una notte può anche andare. Per concludere la serata andiamo a fare un gran giro fra i diversi Casinò (Lisboa, MGM, ecc.) per poi andare a cenare in un ristorante mezzo thai e mezzo cinese vicino all'albergo.

Secondo giorno
Appena alzati facciamo colazione in camera con le provviste che abbiamo con noi per poi fare i bagagli e traslocare nella pensione riservata ieri. Sono le 11 ma la signora dorme ancora, quindi è la donna delle pulizie che ci consegna la camera. Noi andiamo a rare a piedi il giro del centro storico della città. Visitiamo le varie chiese e gli edifici storici della colonizzazone portoghese. Per ultimo visitiamo la ruina della chiesa di San Paolo, prima chiesa costruita in Cina e della quale è rimasto in piedi solo la facciata frontale. Qui incontro una guida turistica con la bandiera portoghese e per curiosità gli chiedo se parla portoghese. Lui mi risponde positivamente e cosi comunciamo una breve conversazione dalla quale mi dice di essere un discendente di portoghesi. Guardando la foto sembra però che i geni cinesi siano in netta dominanza!!Poi andiamo a visitare il forte che sovrasta la citta; qui fanno bella presenza i cannoni che avrebbero dovuto difendere la citta. Uno dei cannoni è puntato minacciosamente verso l'enorme hotel Lisboa, la costruzione più maestosa e ardita che si vede a Macao. Verso le 14 raggiungiamo, sempre a piedi, ilministero dove riceviamo i nostri visti per continuare il viaggio in Cina. Purtroppo abbiamo solo 7 giorni per lasciare il paese; ci chiediamo se è cosi che i cinesi vogliono incrementare il turismo!
Beh, noi siamo contenti lo stesso perche in gni caso non saremmo rimasti più a lungo. Fracciamo poi ancora una visita al porto dei pescatori dove per alcune ore posso approfittare di un internet caffe che ha un collegamento wireless veloce. A cena andiamo in un ristorante vicino al Lisboa dove ci facciamo servire un menù abase di pesce e frutti di mare. Ritornati alla pensione prepariamo tutto per potter partire domani mattina il più presto possibile.



9 -10 dicembre Yongshuo

Primo giorno
Ci alziamo presto e dopo aver fatto la doccia per riscaldarci dalla fresca notte, partiamo a cercare un ristorante per fare colazione. Troviamo un posticino che ci servono un'ottima colazione ed un buon cappuccino. Poi appena usciti ci imbattiamo in un tipo,vestito in tenuta mimetica che, dopo le solite domande iniziali, si propone per farci da guida in un'escursione sul fiume Li. Gli dico che sono di lingua italiana e lui ci fa vedere un libricino con annotate le osservazioni di diversi italiani che ha fatto da guida (tutte naturalmente positive), compreso uno di Padova del giorno prima.
Noi gli diciamo chiaramente che vorremmo fare da soli.
Lui in risposta ci propone allora di andare da sua sorella a Xing Ping che ha un ristorante e ci può organizzare un'imbarcazione per fare un giro sulla parte più interessante del fiume Li quella da Xing Ping a a Yangdi. Riceviamo tutte le informazioni necessarie per prendere il bus e scendere al posto giusto. Non può andare storto niente perche appen arrivati a Xing Ping ecco la sorella ad accoglierci. Molto gentilmente ci accompagna, prima al suo ristorante, che troviamo molto pulito per gli standard cinesi, e poi fino al fiume dove, dopo aver contrattato il prezzo, di 90 yuan a persona,, ci organizza un'imbarcazione per fare il giro di andata e ritorno sul fiume Li. Durata prevista circa 2 ore.
Il panorama con i cocuzzoli ed i “pan di zucchero” sui due lati del fiume è magnifico. Abbiamo inoltre la fortuna di avere un tempo splendido, anche se la temperatura all'ombra è ancora fresca. Partiti i barca incrociamo innumerevoli altre imbarcazioni di ogni tipo che scendono il fiume. Son prevalentemente dei battelli di ogni dimensione con turisti provenienti da Guilin. Pagano 4 volte più di noi, vedono una sola volta il tragitto e hanno una guida che li perseguita nominando il nome fantasioso di ogni formazione. Noi ci accontentiamo della nostra cartina turistica con indicate le stesse informazioni. Durante il percorso il nostro “navigatore cinese” si ferma per riparare l'elica che aveva toccato i sassi, noi ne approfittiamo per fare un giretto a piedi fra i cormorani ed i vari altri animali domestici locali. La pesca con i cormorani è rimasta una attrazione puramente turistica.
Percorrere il fiume nelle due direzioni permette di vedere ogni formazione da prospettive diverse e di scattare le foto dalla posizione migliore. Il fiume porta in questa stagione poca acqua per cui è navigabile solo parzialmente con le grosse i ..mbarcazioni, per q1uelle piccole come la nostra c'è solo il problema di non toccare i sassi con l'elica. A noi capita più volte, ma il nostro navigatore è subito pronto con il martello a sistemare la situazione alla cinese! Rientrati a Xing Ping andiamo a pranzare dalla nostra guida; naturalmente dobbiamo provare il suo “Beerfish” che è la specialità della regione. Dopo aver fatto un giro nel paese rientriamo in serata con il bus fino a Yanshuo dove troviamo un ristorante con “free internet” ciò che ci permette di bere una buona birra locale e aggiornarci con la posta elettronica. Intanto che io navigo in internet Maggie aiuta la cameriera a correggere e tradurre la il menù del ristorante. Appena calato il sole ritorna ad essere fresco per cui cerchiamo un ristorante riscaldato; troviamo una pizzeria con forno a legna, la pizza non è eccezionale ma almeno non dobbiamo gelare dal freddo. Rientrati all'ostello contrattiamo con Thomas il prossimo spostamento: in sleeper-bus fino a Macau. Thomas è un po' scocciato che non abbiamo fatto il tour con lui per cui cerca di alzare il prezzo del bus. Noi però avevamo già chiesto il prezzo ad un agenzia, per cui non ci può facilmente imbrogliare. riusciamo ad avere il passaggio richiesto per 180yuan, 20 meno dell'agenzia. Ritorniamo poi a dormire l'ultima notte nella nostra fresca e umida camera dell'ostello.
Secondo giorno
Ci alziamo con comodo per poi andare a fare colazione in un ristorante a sud della città dove splende già il sole. Fa ancora fresco ed il sole ci permette di stare fuori all'aria aperta e gustarci l'abbondante colazione inglese. Rinunciamo a fare un'escursione in bicicletta e partiamo a fare una camminata su base individuale nella zona del fiume Yulong. Abbiamo con noi una cartina approssimativa della regione con i percorsi ciclabili con la quale riusciamo a trovare la zona a nord della città dove inizia il percorso per i ciclisti. Per evitare il traffico prendiamo un sentiero a destra della strada; passiamo per campi coltivati e zone con alberi molto alti per giungere dopo ca. 3 ore in una zona abitata dove incontriamo un anziano che ci fa segno in quale direzione dobbiamo camminare per arrivare al fiume. Lui ci accompagna indicandoci dove passare fra i campi. Arriviamo al fiume e scopriamo che è un punto di attracco delle zattere di bamboo che navigano, spinte a mano, lungo il fiume. I nostro accompagnatore si rivela essere un “gondoliere” di zattere di bamboo. Dopo aver comperato e mangiato un grosso pompelmo cinese, purtroppo già un po' asciutto, contrattiamo il prezzo della discesa lungo il fiume con il nostro gondoliere. Dopo aver deciso il prezzo di 180yuan ci imbarchiamo con la zattera. Il paesaggio è magnifico e il silenzio e la tranquillità del posto rendono la navigazione sul fiume ancora più interessante di quella di ieri con la barca a motore sul fiume Li. Con ni scendono anche 4 altre zattere che sono spinte da gondolieri più giovani che subito ci sorpassano. In almeno una diecina di posti dobbiamo superare delle rapide; niente di speciale ma quello che ci vuole per rompere la monotonia della navigazione.
Percorso effettuato: da Yanshuo a piedi fino al villaggio di Jiuxian , preso le zattere di bamboo e discesi il fiume Yulong fino al “Goungoung Bridge”. Raggiungiamo il punto finale del viaggio in zattera (ponte di Gonguong) dopo ca. 2 ore di tranquilla navigazione. Le imbarcazioni vengono poi caricate su dei camioncini per essere riportati al punto di partenza. Noi ci rinfreschamo prendendo una birra vicino al fiume prima di prendere il bus e ritornare a Yanshuo, dove ceniamo e ci prepariamo per il lungo viaggio notturno fino a Macao. Dovremmo partire alle 19.00 ma alle 18 quando stiamo tranquillamente passeggiando per il centro veniamo raggiunti da Thomas (quello dell'ostello) che ci dice che il bus è già pronto e dobbiamo pertire subito. Tutto di corsa preleviamo i bagagli e con un minibus raggiungiamo la stazione di partenza del bus per Macau. siamo su uno sleeper-bus che, per nostra fortuna, è solo occupato a metà per cui abbiamo abbastanza spazio a disposizione. Appena partiti ci fermiamo a fare il pieno e un pò dopo ci fermiamo ancora per ca. un'ora perche l'autista deve cenare. Poi subito a dormire per cercare di arrivare freschi domani mattina presto.

8 dicembre le risaie terazzate di Long Ji

Dopo la veloce colazionne al Flowers hostel arriva puntuale alle 8.00 il minibus per il tour alle risaie di Long Ji, con noi ci sono anche tre ragazze americane. Siamo i primi a salire e ci sistemiamo comodamente, ma poi continuano a salire altri turisti cinesi e cosi la nostra sperata comodità va a farsi benedire. La nostra guida parla il solito inglese modesto che si affretta a parlarlo veloce cosi che si riesce a capirne meno ancora. Racconta in lungo e in largo prima in cinese poi in inglese cosi che per la prima ora, per noi che siamo davanti, abbiamo una lunga tortura acustica! Ci racconta, in modo particolare, sulle due popolazioni minoritarie (i Yao ed i Miao) che abitano la regione dove si trovano le risaie. I primo sono conosciuti per le le donne che hanno capelli molto lunghi; sono per quessto certificati nel Guiness dei primati. I capelli sono lunghi anche più di due metri e vengono avvolti attorno al capo. La lunghezza dei capelli è segno di foruna e di felicità. Il viaggio fino al primo villaggio, in fondo alla valle, dura circa due ore. Arrivati ci fanno scendere e attraversare un ponte sospeso e traballante per giungere al villaggio dove è prevista una rappresentazione, con canti e danze, delle popolazioni della zona. Dei nostri compagni di gita partecipano solo i cinesi; gli altri preferiscono girare per il villaggio a guardarsi attorno. La rappresentazione, come ci dice la guida, è opzionale e deve essere pagata a lui separatamente. E' la solita trovata che inventano per spillare soldi ai turisti! Anche per questo cerchiamo sempre di evitare i tour organizzati perche ci inseriscono sempre qualcosa di extra (visite a negozi, fabbriche, rappresentazioni ecc. ; anche se ci avevano assicurato che era un tour senza extra ... evidentemente i cinesi con i turisti sono diventati anche dei buon affaristi!
Ci sembra inoltre che la polazione locale sia maggiorrmente orientata al turista che alle piantagioni di riso; infatti le donne ti rincorrono per cercare di venderti, in modo anche ossessivo, qualcosa che dicono di aver prodotto loro, ma che già a prima vista vedi che è un "made in china" che trovi d'appertutto nei mercatini.
Dopo questo intermezzo folcloristico cambiamo su dei minibus più piccoli per salire sulla montagna dove ci sono le piantagioni di riso; si sale ripidamnte dai ca. 300m della valle vino ai 900 della zona delle risaie. Qui finisce la strada e continuiamo per ca. 20 minuti a piedi fino al primo paesino dove ci fermiamo a pranzare in un ristorante locale. Le specialità del luogo sono cucinate dentro un pezzo di bamboo messo sopra il carbone ardente. Poi, finalmente verso la una la guida ci dice che possiamo andare a piedi da soli per due ore a visitare le famose risaie. Dopo alcune centinaia di metri ecco presentasi davanti a noi uno spettacolo straordinario con tutte queste colline e montagne terrazzate e preparate per la coltivazione del riso. In questa stagione purtopppo il riso non c'è, e le terrazze sono in gran parte asciutte; lo spettaolo è però grandioso lo stesso! Il massimo è quando nevica e le terrazze sono coperte di neve!
Naturalmente non mancano le ragazze in costume che si fanno fotografare a pagamento. Noi giriamo per due ore come incantati fra le risaie facendo foto degli angoli più suggestivi che incontriamo.
Poi verso e 15.30 si scende a valle a riprendere il nostro bus che ci porta indietro sullo stesso percorso fino a Guilin, dove giungiamo verrso le 18 circa. Per noi la giornata non finisce qui dato che vogliamo andare fino a Yanshuo, circa 80 km a sud di Guilin. Riprendiamo i bagagli e andiamo alla stazione dove troviamo subito un bus in partenza per Yanshuo. Appena partiti uno sconosciuto cinese di nome Larry ci chiede come al solito da dove veniamo, dove andiamo ecc. per poi dirci che ui è proprietari di un Hostel a Yuanshou, che ci fa un prezzo speciale ecc. ecc. Non accettiamo di riservare la camera senza prima vederla, ma alla fine ci dice che ci farà attendere all'arrivo da suo fratello per portarci all'ostello, poi lui scende. Da questo capiamo che è tutto una cosa concertata; il fratello sale sui bus in partenza, cerca i turisti, prende contatto, magari si fanno prenotare e pagare in anticipo e poi li indiririzza a qualcuno che li attende all'arrivo. Non male come servizio per il turista!! Arrivati veniamo subito prelevati dal fratello Thoamas che ci porta allo Yanshou International Youth Hostel. Visitiamo la camera, che ci sembra non male per il prezzo, scegliamo la migliore al piano supperiore con vista sulla città e su una collina illuminata proprio al lato dell'ostello. Dopo una dura contrattazione per il prezzo (55 yuan per notte per la camera doppia con bagno) prendiamo la camera per due notti. Usciamo poi a cena e a fare una prima ricognizionne della città. La temperatura è ancora fresca (8 -10 gradi) e i con locali non riscaldati viene buona anche la nostra giacca!

7 dicembre 2998 Guilin

Appena arrivati scendiamo dal treno e ci fermiamo all'uscita per vedere se vediamo Mike e Christian ma la confusione è troppo grande per riuscire ad intravederli. Noi andiamo direttamente al Flowers Hostel a due passi dalla stazione e dopo aver visitato la camera decidiamo di restarvi per 80yuan. Le dimensioni della camera sono modeste ma pulita, inoltre il servizio è gentile e parlano bene l'inglese. Dopo aver ricevuto le necessarie informazioni partiamo a fare il giro a piedi della città. Seguiamo la riva del fiume Li per arrivate alla roccia dell'elefante dove entriamo a visitare il parco e a salire fino in cima per vedere la zona dall'alto. La vista sul fiume con tutte le attività turistiche e veramente pittoresca. Dopo la discesa andiamo a visitare una cantina che produce vino e distillati. Degustiamo alcuni prodotti che sono, per i nostri gusti, un po' troppo dolciastri. Da dimenticare sono tutti gli animali, quali bisce, lucertole, topi ed embrioni di animali non molto ben definiti, messi nei vasi sotto alcool. Sembra siano usati come digestivi e come medicinali!! Continuiamo il nostro giro andando in centro a visitare la strada dello shopping e i vari mercati di alimentari e prodotti vari. Guilin è conosciuta per la cucina di animali particolari e non troppo consigliati per noi occidentali. Vi sono ogni sorta di rettili, insetti e animali selvatici ... ma le specialità massime sono i cani, i gatti ed addirittura i ratti. Gli animali sono esposti in gabbie e li si può scegliere individualmente. La visita di alcune sezioni del mercato vengono sconsigliate dalle guide turistiche!! Noi dopo aver preso un the in un locale del centro rientriamo verso l'ostello alla ricerca di un ristorante più consono alle nostre abitudini culinarie, anche per il fatto che già da due giorni ho problemi di stomaco. Non grave ma non vorrei farlo peggiorare. Camminando ci imbattiamo per caso i un lago con due belle pagode illuminate. Sono veramente un spettacolo da fotografare. Ceniamo in un ristorante di stile occidentale prima di rientrare all'ostello, prenotare il tour alle risaie di Lon Ji di domani ed andare a dormire.

5 - 6 dicembre 2008 Kunming

Dopo l'improvvisata colazione con Mike e Christian, loro vanno al Hump hostel. Dove eravamo stati la settimana prima, mentre noi chiediamo all'albergo della stazione (***) dove riusciamo ad avere una camera doppia soli 100 yuan. Sistemate velocemente le nostre cose siamo andati subito al consolato del Vietnam a ritirare i visti. Poi partiamo con il bus 64 per andare a vedere se sono riusciti a riparare il mio Laptop. All'arrivo al “Service and Support Center” della Acer veniamo accolti con grandi sorrisi e a conferma che tutto è a posto mi danno il Laptop da provare. Evviva funziona e non sono andati persi dei dati. Alla domanda cosa era il problema, capiamo che non parlano e non capiscono l'inglese, per cui non riescono a dirci cosa aveva. Sono cosi contento che funziona che non mi interessa più sapere cosa aveva; la sola domanda che mi faccio e: ma senza sapere una parola di inglese come fanno a riparare un LapTop americano?? Mistero!
Poi facciamo una lunga camminata, visitiamo le due pagode a sud della città, per giungere poi all'ostello Hump e reincontrare Mike e Chrisian. Qui incontriamo con loro anche altri due svizzero tedeschi con i quali scambiamo informazioni di viaggio. Ceniamo al “Jam's Brother”,con la specialità della casa e di Kunming: la “minestra do noodels oltre il ponte”, una minestra di spaghettini cinesi con diversi ingredienti da aggiungere al tavolo. Molto buono anche se l'igene del locale lascia un po' a desiderare!

giovedì 4 dicembre 2008

4 dicembre 2008 Lijang

La colazione, inclusa nel prezzo della camera, è a base di pankake di banane e the cinese; è ottima, anche se un po' dolce per i nostri gusti. Subito dopo colazione partiamo a fare il giro della zona vecchia della città. E' ancora presto e vediamo qua e la chi apre i negozi o prepara le bancherelle per esporre la merce da vendere. La mattina possiamo girare tranquillamente nella città vecchia incontrando solo gente del luogo, ma nel pomeriggio ogni luogo viene invaso dai gruppi di turisti, prevalentemente cinesi. Il posto è un paradiso per i fotografi, anche se qualche soggetto è un pò kitsch. Comunque le costruzioni prevalentemente in legno, i canali, i ponti e le stradine, son molto ben tenute e rendono l'idea di come dovevano essere le citta sella zona nei tempi passati. Una parte degli abitanti di Lijiang sono di etnia Naxi e vivono ancora oggi in una sorta di matriarcato, qui sono le donne aportare i pantaloni ... e lo si nota bene!

Dopo aver gironzolato nel labirinto di Lijiang per tutta la mattina ci fermiamo in un ristorantino vicino ad un tempio del centro a rifocillarci prima di salire sulla collina circostante ad ammirare i tetti uniformi e grigi della citta. Verso sera, stanchi dallintensa giornata fotografica, ritorniamo da Ma-Ma per la cena e per ritirare i biglietti del bus per ritornare a Kunming. Sul bus ritroviamo Mike e Christian (svizzeri incontrati a Emei) che faranno il viaggio con noi sullo stesso "sleeper bus". Partiamo alle 20.30 per un viaggio che durerà 10 ore. Lo "sleeeper bus" é un bus trasformato in ostello ambulante con ca 50 posti per dormire sdraiati disposti su 3 file e 2 piani. Siamo inoltre continuamente disturbati dalla musica, dalla TV edalle continue fermate che continua a fare Sembra più un veicolo per il trasporto animali che per umani. Beh, comunque siamo talmente stanchi che riusciamo a dormire anche in simili condizioni! Raggiungiamo indenni ed in anticipoo la stazione terminale di Kunming che è ancora notte. Per scendere dovremo attendere però fino alle 7.00. Ci rechiamo con gli altri due svizzeri in un fast food della stazione dove ci facciamo dare l'acqua bollente per fare un caffe "do it you self" e finire gli ultmi biscotti cinesi che abbiamo con noi.

1 - 3 dicembre 2008 Kunming - Dali

Primo giorno: Dali
Siamo i primi a fare colazione all'ostello e dobbiamo aspettare 10 minuti perché si riscaldi la macchina del caffè. Poi con il solito Bus n. 3 andiamo alla stazione dei Bus per Dali che avevamo già visitato ieri. Il bus è già in attesa, ci dicono che parte alle 8.30, prendiamo i biglietti, carichiamo i bagagli e ci prepariamo a partire. Dopo mezz'ora di attesa finalmente partiamo, ma solo per uscire dalla zona della stazione con tutto il casino del traffico ci vuole un'altra mezzora. E poi dopo pochi km fuori dal centro, altra sorpresa; il bus si ferma e ci fanno salire su un altro bus più grande ma già quasi pieno. Il percorso è prevalentemente su autostrada con poco traffico, cosi che il nostro autista riesce ad andare a 110 – 120Km/h. La regione che attraversiamo è collinosa e in gran parte agricola. Dopo circa 5 ore arriviamo a Xianguan (Nuova Dali) e qui altra sorpresa, anche se eravamo già preavvisati da altri, il bus si ferma e tutti scendono. Per andare alla vecchia Dali (la vera Dali) ci sono ancora ca. 20 Km. Ci sono dei bus ma i taxisti ci dicono che non è vero e che ci sono solo i taxi! Noi non ci facciamo convincere e dopo ca 1km a piedi a cercare la fermata del bus 19 finalmente la troviamo e via per l'ultima mezzora fino a Dani. Paghiamo solo 1.5 yuan invece dei 30 che volevano i furbi taxisti. A Dali appena scesi eccoci attorno i procacciatori di alloggi per convincerci a seguirli, ma noi rimaniamo decisi ad andare al Friends Guesthouse già consigliatoci da altri. Dobbiamo fare una bella camminata fino a fuori le mura della città. Questo ci da pero già l'occasione per farci una prima impressione dell'atmosfera e dell'ambiente che caratterizza la citta. Il tempo è bello e la temperatura gradevole. All'ostello ci fanno vedere un paio di camere, noi scegliamo quella al piano superiore con la vista migliore.. Paghiamo talmente poco, 70 yuan, che non ci mettiamo neanche a contrattare! Approfittiamo delle ultime ore di sole per fare un giro sulle mura che circondano parzialmente ancora la città e gironzolare per il centro fra negozietti e ristoranti. Scegliamo un ristorante con hotpot, anche per riscaldarci un po dato che i ristoranti non sono riscaldati e la temperatura la sera è sensibilmente scesa. Ci facciamo servire un po di tutto e per pochi soldi facciamo una ottima e abbondante cena.


Secondo giorno: Dali e viaggio a Lijiang
Ci alziamo presto, facciamo una semplice colazione in camera a base di the e biscotti per andare a visitare a ca.3 km fuori dal centro le famose pagode di Dali. Con un minibus ci facciamo portare all'entrata dove comperiamo il biglietto d'entrata, al ragguardevole prezzo di 150 yuan (il prezzo è alto se rapportato a quanto si paga per una cena o per un pernottamento!); ma oramai siamo abituati qui si paga per ogni tempio, parco e sito che si vole vedere. Tante volte si paga più volte, una per il parco e una per il tempio all'interno del parco! Comunque vedremo poi che quanto vedremo vale quanto pagato. Il parco dove si trovano le pagode è immenso e comprende anche un grande complesso di templi. La pagoda principale di 16 piani è alta 70m è la più alta della Cina ed è sicuramente l'oggetto più fotografato di Dali. Con i riflessi sugli specchi d'acqua dei diversi laghetti si possono fare delle foto magnifiche. Passiamo circa tre ore girando fra i vari templi, uno più bello dell'altro. In ogni tempio vi sono enormi statue in oro del Budda e di altre divinità buddiste. Usciti dal parco prendiamo un trabiccolo a motore per ritornare davanti la porta ovest di Dali per poi entrare e visitare nuovamente la parte delle città all'interno delle mura. In un piccolo ristorante del centro prendiamo un pranzo veloce prima di ritornare all'ostello, prendere i bagagli ed andare all'agenzia viaggi dove ci attende un minibus per portarci alla fermata del bus che ci porterà, in tre ore di viaggio, fino a Lijang. Nella prima parte del percorrso si coteggia il lago Erhai per poi entrare in una regione è montagnosa per cui la strada è piena di curve su cui circolano molti camion e trabiccoli lenti. L'autista continua spericolatamente a sorpassare. Una volta, in particolare, incrociamo un altro bus in salita che sta sorpassando, tutti tengono il fiato; riusciamo a passare ma fra i due bus penso non c'era più di un centimetro!!
Riusciamo in ogni modo ad arrivare indenni alla stazione dei bus di Lijang (nuova); anche qui esiste la nuova e la vecchia Lijiang. Non sapendo come fare per andare alla vecchia Lijiang decidiamo di chiamare il “Ma Ma Hostel”, che secondo la guida, ci dovrebbero venire a prendere in ogni posto dove ci troviamo. Chiamo ma la comprensione del cinoinglese di Ma-Ma è molto difficoltosa, alla fine per far spigare dove siamo (a Lijiang ci sono ben 4 stazioni di bus) passo il mio telefono ad una cinese; e tutto va posto. Dopo ca. 15 minuti veniamo ripresi e portati con un minibus fino a due passi dall'ostello. L'auto non può andare oltre perché l'intera città vecchia è pedonalizzata. All'ostello ci accoglie la figlia e dopo un attimo di contrattazione, nella quale interviene an che il padre, riceviamo la camera migliore al prezzo della più scadente, paghiamo 150juan. Poi andiamo ad incontrare finalmente Ma-Ma al ristorante a ca 50m dall'ostello. Già appena entrati riconosco la voce sentita al telefono, lei ci saluta e abbraccia come se fossimo suoi figli! Con nostra sorpresa reincontriamo Mike e Chrstian che gia avevamo incontrato a Emei e a Kunming. Ceniamo con loro mentre ci raccontano di aver fatto l''escursione di due giorni alla Tiger Leaping Gorge; una specie di “Gran Canion” cinese poco distante da qui. Dopo cena rientrando in camera ci preoccupiamo per la temperatura, siamo a 2'500m e di notte la temperatura scende fino a quasi 0 gradi. In camera abbiamo però la gradita sorpresa, oltre quella di avere un bel orsachiotto blu con noi a letto, anche quella di avere un letto con materasso riscaldato elettricamente. Una cinesata ma per dormire in queste condizioni climatiche non è male. Meglio che riscaldare con un condizionatore inefficiente una camera con spifferi ovunque e per niente isolata.