Il nostro percorso

domenica 14 dicembre 2008

11 -12 dicembre 2008 Macao, ex colonia portoghese

Primo giorno
Questa volta arriviamo alla stazione dei bus prima del previsto, sono le 6 del mattino. E' ancora oscuro e noi siamo ancora mezzi addormentati quando ci fanno scendere dal bus. Come prima cosa cerchiamo di capire dove siamo, cosa non facile perché tutto è scritto in cinese e trovare qualcuno che ci capisce è molto difficile. Alla fine ci arrendiamo alle circostanze e decidiamo di prendere un taxi per farci portare ad un hotel del centro di Macau. Il taxista capisce il nostro desiderio e cerca di dirci qualcosa ma noon riusciamo ad intenderci; poi lui parte e dopo 3 o 4 km ci scarica in un garage sotterraneo indicandoci da dove dobbiamo incamminarci. Seguiamo le sue indicazioni trascinando i nostri bagagli sulle scale mobili ferme per arrivare in un posto di frontiera con lunghe colonne di persone in attesa. A questo punto ci rendiamo conto di essere al posto di frontiera di “Portas do Cerco” de fra la Cina e la regione autonoma di Macao, che ha lo stesso statuto politico come Hong Kong. Passiamo la frontiera con la conseguenza che il nostro visto cinese viene annullato e dobbiamo procurarcene uno nuovo per rientrare in Cina! Lo sapevamo e tutti ci avevano però detto che non è un problema a farlo al ministero del turismo cinese a Macao. Passata la pseudo-frontiera dobbiamo innanzitutto prelevare dal bankomat dei soldi di Macao e informarci su come arrivare in centro con i bus. La moneta di Macauo è la ”patacas” che è parificata 1 a 1 con il dollaro di Hong Kong e vale un po' meno dello yuan cinese. Macao è una ex colonia portoghese che dal 1999 è rientrata sotto il dominio territoriale della Cina. La Cina ha però deciso di lasciare lo statuto regione autonoma speciale ancora per 50 anni; come mi sembra lo sia anche per Hong Kong.. Con i soldi in moneta ( 5 patacas) che ci regala un poliziotto che gli chiedo se mi cambia una banconota prendiamo il bus n. 2 che ci porta in centro città. Appena scesi mentre cerchiamo di oorie3ntarci con la cartina della città veniamo assistiti da un giovane americano del Texas che ci aiuta ad orientarci e ci accompagna nella zona dove ci sono gli “alloggi budget”. L'interessante è che il texano ci dice di essere a Macao da 6 mesi e di cantare nel grande complesso turistico "The Venetian” si Macao. Dice di dover cantare anche in italiano ma di non saperlo parlare. Ne deduco che per i cinesi cantare in italiano o in qualsiasi altra lingua è la stessa cosa! Purtroppo i due primi alberghi budget che chiediamo sono “full booked”. Ripieghiamo allora su uno a tre stelle (Hotel Masters) che ci chiedono la bella cifra di 600 patacas; circa 100 fr. La posizione è buona e la camera, al sesto piano, ha una bella vista sul mare. Per prima cosa, dopo esserci rinfrescati, è di richiedere un nuovo visto per rientrare in Cina; e dobbiamo affrettarci perché il weekend si avvicina e gli uffici amministrativi sono chiusi. Prendiamo un taxi, che ci fa fare un grande giro inutile per allungare il percorso, per recarci per primo ad un'agenzia di viaggio. Qui ci dicono che per avere il visto dobbiamo comperare, naturalmente da loro, tutto il restante viaggio che vogliamo fare in Cina.(incluso il volo di ritorno e di uscita dal paese). Andiamo allora al ministero cinese e qui, prima ci dicono la stessa storia, ma dopo aver un po` insistito, il tipo ci dice che si accontenterebbe della prenotazione della prima notte in Cina e a condizione che gli diamo l'iteinerario preciso di come usciamo della Cina. La durata massima che ci concede è di 7 giorni. Partiamo allora alla ricerca di un Internet caffè per prenotare un ostello a Haikou. Fin qui tutto facile, ma il problema è che non hanno una stampante e senza la stampa su carta il nostro tipo allo sportello non ci da il visto. Tentiamo allora l'operazione disperata (sono già le 15 e l'ufficio chiude alle 16.30) di farci stampare la prenotazione dall'agenzia di viaggio; ed ecco che la gentile signorina con qualche difficoltà informatica ci stampa gratuitamente la nostra ricevuta di prenotazione. Alla fine in extremis riusciamo ad accontentare il cinese dello sportello che con un grande sorriso ci dice che possiamo prelevare i visti domai dopo le 14.00; pagando naturalmente 600yuan!!! Per festeggiare andiamo a berci una buona birra di Macao nel Fisherman Warft che si trova non molto lontano E' un po' una kitschata con tanto di Colosseo, torre Eifel ecc.; ma poter sedersi di fuori in tranquillità con una fresca birra non è male!
Macau è tutto un mondo a se, infatti le strade e le insegne dei negozi e ristoranti sono in portoghese ed in cinese ma il portoghese non lo parla più nessuno! Ogni tanto provo a chiedere qualcosa in portoghese ma tutti scuotono solo la testa e alzano le mani per dire che non capiscono niente. In un negozio sento dagli altoparlanti una lezione di portoghese per principianti, mi viene da ridere perché non lo segue e non lo capisce nessuno! Altra cinesat è l'insegna degli auguri di buon Natale e buon anno (vedi foto). Quello che fa vivere e prosperare Macao sono i casinò per il gioco con i soldi. Prospera perché il gioco è proibito in Cina ed a Hong Kong e allora vengono qui a cercare la fortuna. Non è quindi fuori luogo chiamare Macao la Las Vegas d'oriente! L'effetto lo si nota durante i weekendd, quando orde di cinesi arrivano qui e i prezzi delle camere arrivano a fino al triplo del prezzo normale. Per questo se volete visitare Macao non veniteci il venerdì o il sabato.
Anche per questa ragione, visto che domani è venerdì siamo andati a cercare un'altro alloggio nelle vicinanze del nostro hotel. Abbiamo trovato una pensioncina a due passi dal nostro hotel (Vila Pong Loi) da una vecchia signora che ci chiede solo 200 patacas per una notte. E' una camera in formato bonsai, ma per dormirci una notte può anche andare. Per concludere la serata andiamo a fare un gran giro fra i diversi Casinò (Lisboa, MGM, ecc.) per poi andare a cenare in un ristorante mezzo thai e mezzo cinese vicino all'albergo.

Secondo giorno
Appena alzati facciamo colazione in camera con le provviste che abbiamo con noi per poi fare i bagagli e traslocare nella pensione riservata ieri. Sono le 11 ma la signora dorme ancora, quindi è la donna delle pulizie che ci consegna la camera. Noi andiamo a rare a piedi il giro del centro storico della città. Visitiamo le varie chiese e gli edifici storici della colonizzazone portoghese. Per ultimo visitiamo la ruina della chiesa di San Paolo, prima chiesa costruita in Cina e della quale è rimasto in piedi solo la facciata frontale. Qui incontro una guida turistica con la bandiera portoghese e per curiosità gli chiedo se parla portoghese. Lui mi risponde positivamente e cosi comunciamo una breve conversazione dalla quale mi dice di essere un discendente di portoghesi. Guardando la foto sembra però che i geni cinesi siano in netta dominanza!!Poi andiamo a visitare il forte che sovrasta la citta; qui fanno bella presenza i cannoni che avrebbero dovuto difendere la citta. Uno dei cannoni è puntato minacciosamente verso l'enorme hotel Lisboa, la costruzione più maestosa e ardita che si vede a Macao. Verso le 14 raggiungiamo, sempre a piedi, ilministero dove riceviamo i nostri visti per continuare il viaggio in Cina. Purtroppo abbiamo solo 7 giorni per lasciare il paese; ci chiediamo se è cosi che i cinesi vogliono incrementare il turismo!
Beh, noi siamo contenti lo stesso perche in gni caso non saremmo rimasti più a lungo. Fracciamo poi ancora una visita al porto dei pescatori dove per alcune ore posso approfittare di un internet caffe che ha un collegamento wireless veloce. A cena andiamo in un ristorante vicino al Lisboa dove ci facciamo servire un menù abase di pesce e frutti di mare. Ritornati alla pensione prepariamo tutto per potter partire domani mattina il più presto possibile.



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