Il nostro percorso

domenica 31 gennaio 2010

30 - 31 gennaio 2010 a Adelaide

Primo giorno
Arrivati alla stazione di Adelaide con l' Indian Pacific alle 6.45 salutiamo la nostra gentile hostess e i nostri vicini di cabina, e ricuperati i bagagli andiamo a fare colazione alla stazione. La temperatura, per nostra sorpresa, è leggermente fresca stamattina presto, saranno al massimo 15 - 16 gradi. Poi prendiamo un taxi, che per noi due costa meno dello shuttle bus, e per di più ci porta direttamente all'ostello della YHA in centro ad Adelaide. Qui riceviamo, per una solo notte con due posti in un dormitorio che condividiamo con un cinese ed un australiano appena arrivato da Hong Kong. Non hanno nessuna camera doppia, e per domani a meno che qualcuno annulli la prenotazione, è tutto completo. Dopo il check-in usciamo a fare un lungo giro di perlustrazione della parte commerciale della città. Adelaide la conosciamo essendoci stati nel precedente viaggio del 2002. Non sembra per niente cambiata molto, e presenta ancora quell'ambiente e stile coloniale inglese. Inoltre sembra essere tutto lento e tranquillo, anche se qualche business-man in cravatta si affretta ad andare in uffici, nessuno stress però perché sono già le nove! di mattina, mentre per le strade si vede in giro ancora qualche “relitto” della vita notturna della notte precedente. Poi mentre ci stiamo per sistemare in un bistrò per bere un caffè, arriva a Maggie un SMS allarmante da parte del fratello Peter. Sono purtroppo brutte notizie riguardanti la cognata Paoline che ha dovuto essere di nuovo operata urgentemente alcuni giorni fa. Quando noi eravamo in treno e non potevamo ricevere SMS. Maggie è preoccupata per cui decidiamo di procedere appena possibile per Melbourne. Facciamo poi una visita di ChinaTown, che con il grande mercato centrale è il punto di attrazione più importante per gli affamati. Per iniziare pranziamo a forfait in un Restaurant-Stall con un mix di cinese ed indiano, prezzi modici, grande scelta e ottima qualità. Mi dico sempre, che gli australiani sono fortunati che vi sono cosi tanti ristoranti asiatici, altrimenti dovrebbero mangiare come gli inglesi!! Prima di lasciare il mercato ci facciamo una buona scorta di frutta (mango, melone, banane ed ananas) per la cena all'ostello.




Secondo giorno
Ci alziamo alle 7 e chiediamo subito se possiamo rimanere all'ostello, ma purtroppo la risposta è negativa. Per cui non ci rimane che preparare i bagagli e cercare un altro alloggio, che per fortuna troviamo a non meno di 50m sulla stessa strada. Si tratta del Shakespire Backpacker (che fantasia con il nome!). Qui abbiamo per lo stesso prezzo una camera doppia tutta per noi. Fatto il trasloco usciamo per andare a colazione al Central Market, ristorante Lucia. Riceviamo un buon caffè italiano e della e pasticceria che abbiamo comperata al mercato. Prenotiamo poi subito il viaggio di domani con Greyhound per Melbourne. Leggendo le è-mail vediamo che, Beat Heim, il ciclista che avevamo incontrato ad Hanoi in Vietnam, e ha continuato il suo pazzesco peregrinare in bicicletta dal Vietnam fino in Australia si trova ora Melbourne dopo essere stato in Tasmania. Cerco di contattarlo per magari incontrarlo, ma la risposta che riceverò è che quando noi arriviamo a Melbourne lui è appena partito per Sydney. Peccato sarebbe stato eccezionale incontralo dopo un anno. Riprendiamo poi, sotto il sole cocente, oggi sono ritornati i 30 – 35 gradi dei giorni precedenti, il giro per il centro città. Pranziamo al Daniel's Restaurant sulla Rundle Street. Visitiamo poi il parco botanico sulla Nord Terace, lungo fiume Torrent. Qui vediamo per la prima i cigni neri. Rientriamo poi a piedi stanchissimi, all'ostello dove ceniamo con quanto abbiamo ancora nel sacco delle provviste.


Terzo giorno con partenza per Melbourne
Alzati tardi e fatto colazione all'ostello. Il viaggio verso Melbourne è previsto per stanotte per cui facciamo il Check-out e depositiamo i bagagli per poi andare in centro a cercare il mercato della domenica sulla Rundle Street. Non trovando il mercato chiediamo informazioni, ed ecco che ci dicono che fa troppo caldo (più di 35 gradi) per cui il mercato, per ragioni di legge, è stato annullato. Pranziamo poi in un ristorante orientale con un eccellente ed abbondante piatto a base di noodels giapponesi. Sulla Rundle Street ci imbattiamo in due strani tipi, uno vestito da scozzese sui trampoli e che suona la cornamusa e l'altro da scimmia. La scimmia si diverte a buttarsi a terra ed apettare che qualcuno si avvicina per spruzzare i giro acqua ai malcapitati. Continuiamo poi il nostro giro passando alla Library della Adelaide University, dove posso usare Internet gratuitamente per aggiornare il Blog. Purtroppo alle 5 pm ci buttano fuori, e all'esterno il collegamento wireless ha una pessima qualità; per cui rientriamo all'ostello per prelevare i bagagli e recarci alla stazione dei bus per prendere il Greyhound per Melbourne. Facciamo ancora una cena veloce nel ristorante Thai Lemmon & Lime appena fuori il Central Market. Intanto Federer gioca la finale dell'open d'Australia a Melbourne, ma qui sembra che nessuno si interessa al tennis. Alla stazione dei Bus vediamo il primo veicolo completamente solare al mondo, almeno cosi dicono loro qui ada Adelaide.
Il nostro bus tradizionale parte in orario alle 20.15 ma per nostra sorpresa non è un Gryhound bensì un Firefly, che opera in concessione per Greyhound. Appena usciti dalla zona urbana di Adelaide diventa notte, e dopo averci sorbito, le insistenti istruzioni dell'autista su cosa non può si può fare sul bus, ci addormentiamo.

27 - 29 gennaio 2010 da Perth a Adelaide con il l' Indian Pacific Train

Inizia oggi un viaggio che per alcuni potrebbe essere considerato una tortura o una sorta di masochismo ferroviario, ma che io ho da lungo tempo visto come sogno da realizzare una volta nella vita! Attraversare un continente intero come l'Australia in treno, verticalmente o orizzontalmente, è sicuramente una delle avventure da fare una volta nella vita.
Dopo la colazione al ristorante italiano“Da Gino”appena sotto l'ostello andiamo al supermercato per fare la spesa per il lungo viaggio che ci attende in treno poi andiamo all'ostello a prendere i bagagli per recarci alla stazione centrale e prendere il treno per la stazione di Perth Est da dove parte l'Indian Pacific per Adelaide. Facciamo il Check-in, quasi come per prendere l'aereo, mezz'ora prima della partenza poi attendiamo l'ordine di imbarco che segue con un cerimoniale particolare per quelli che viaggiano con il Gold Service. Però anche per noi in Red Service abbiamo per ogni vagone ha una hostess, molto cordiale e disponibile, che ci indica il nostro posto e ci informa su come sistemare i letti e tutto quanto c'è nella piccola, ma funzionale cabina. Con nostra sorpresa abbiamo addirittura un lavandino a parete che possiamo “aprire” come uno sportello inclinabile; il massimo è che abbiamo sia l'acqua fredda sia l'acqua calda. Il posto per i bagagli è limitato per cui il mio sacco l'ho dovuto consegnare al check-in. L'importante è di avere nella cabina tutto quanto serve tutta la durata del viaggio, un giorno e due notti. Alle 11.55 in punto il lungo treno, con una sola locomotiva a diesel, parte dalla stazione di Perh Est per lanciarsi, si fa per dire, verso i 2'663 km di percorso fino ad Adelaide. Il tempo è splendido, la temperatura esterna un po calda, ma all'interno come ci aspettavamo, l'aria condizionata è regolata sui 19 – 20 gradi, per cui ci dobbiamo mettere una giacchetta per non prenderci il raffreddore. Peccato ma la temperatura non è regolabile per ogni singola cabina. Nel vagone ristorante la temperatura è ancora più bassa!
Appena usciti dalla zona urbana di Perth il treno sale lentamente seguendo una valle con una vegetazione marcata dagli alberi di eucaliptus e di pini. Poi segue una zona piatta sempre più arida e con la vegetazione limitata a poche piante e molti arbusti. Qua è la si vedono insediamenti agricoli e tante pecore e mucche al pascolo. Ad certo punto quanto inizia a farsi scuro e mentre assistiamo ad un bellissimo tramonto, la vegetazione sparisce quasi completamente, siamo nella zona desertica del Nullarbor Pain. Tutto e piatto, tremendamente piatto, da ogni parte si guarda il paesaggio è lo stesso , solo qualche ceppo di erba secca qua e la e al massimo qualche cespuglio mezzo bruciato dal sole e dal vento. Il paesaggio è lunare ma con la variazione del colore del suolo, ed il cielo con qualche nuvola all'orizzonte lo rendono interessante. Dal finestrino sembra di vedere un documentario alla TV. Sembrerebbe monotono ma con il continuo cambiamento dei colori e del cielo riusciamo a stare ore a contemplare il paesaggio che lentamente scorre davanti a noi. Ogni tanto veniamo informati tramite l'altoparlante della cabina su quanto è previsto o su quanto di particolare si può vedere. Cosi veniamo informati che nel grosso tubo che per gran parte del percorso segue la ferrovia scorre l'acqua che dalla costa viene pompata fino a Kalgoorlie. E' stata costruita negli anni 70, è costata un “occhio della testa”, ma sembra sia ancora perfettamente in funzione. La prima delle due fermate è proprio a Kalgoorlie, dove arriviamo a mezzanotte, ed il treno si ferma per 2 ore. Per chi vuole vi è la possibilità di fare un tour guidato della città e della vicina miniera di oro. Si tratta della miniera a cielo aperto più grande del mondo! Non credendo che si possa vedere molto in una miniera di notte rinunciamo al tour per fare un'uscita a piedi e visitare la parte della città vicina alla stazione. A questa ora, a parte due pub dai quali se sente musica dal vivo fino a lontano, tutto è chiuso e a parte gli altri passeggeri del treno non c'è in giro più nessuno. Appena rientrati, tutti a nanna per la prima notte sul treno. Quando ci svegliamo e vediamo il paesaggio attorno ci sembra di essere ancora dove eravamo la sera prima. Tutto piatto e quasi nessuna vegetazione. L'evento della giornata di oggi è l'arrivo alla fermata di Cook. Qui siamo a circa metà percorso e si può dire che Cook esiste solo come stazione di rifornimento della Indian Pacific. I cinque abitanti rimasti, oltre che curare e gestire il rifornimento in diesel e acqua, gestiscono anche un negozio di souvenir per turisti. Il treno si ferma per ca. un'ora e mezza, dando così l'occasione a tutti di scendere, passeggiare e scattare foto del treno e della locomotiva (niente di particolare a dire il vero). Fatto il rifornimento e risaliti a bordo si parte per la prossima tappa senza fermata fino ad Adeleide. Noi cerchiamo in tutti i modi a scattare foto dal finestrino del vagone o dal vagone ristorante, ma le riflessioni interne e la scarsa trasparenza del vetro rendono ardue queste nostre intenzioni. Ad un certo punto il conduttore annuncia all'altoparlante che sul lato destro del treno si dovrebbero vedere un gruppo di cammelli selvatici. Difatti dopo pochi Km eccoli, si tratta di un piccolo gruppo, ma sembra che abbiano già colonizzato una buona parte del paese. Intanto il tempo passa ed il viaggio continua.
Dopo Cook percorriamo ca 500 km, (due volte la Svizzera da sud a nord), in linea retta, senza nessuna curva. Sembra sia questo il percorso diritto più lungo al mondo! Sono esattamente 478 km in linea retta (indicato da un cartello a Cook), senza un minimo di curvatura. Arriva poi inesorabilmente la seconda notte, mentre da queste parti si iniziano a vedere sempre più piante ed interi boschi di eucaliptus e altre piante tipiche australiane.

Durante la notte in treno si ferma, a Port Augusta, per alcune ore per cambiare i carrelli dei vagoni, Maggie dice di aver sentito i rumori di questa operazione, mentre io dormo come un ghiro e non mi accorgo di niente. Alla mattina con le prime ore dell'alba ecco che il lungo treno argenteo arriva alla stazione di Adelaide. Non sembra vero, e quando scendiamo, per alcune ore ancora, ci sembra di essere ancora in viaggio. Sentiamo ancora nel nostro corpo le vibrazioni del treno in movimento.
































mercoledì 27 gennaio 2010

23 – 26 gennaio 2010 a Perth

Primo giorno
Sono le 7.30 quando lasciamo la camera con i nostri bagagli cercando di non svegliare i tedeschi che dormono ancora. Facciamo il check-out del dormitorio per poi prendere la camera doppia che avevamo già riservato ieri. Usciamo poi per cercare un posto per fare colazione e guarda caso ci imbattiamo in Lars, il danese che continuiamo a incontrare dopo il primo incontro a Kupang, Timor ovest. Ci sediamo vicino a lui e ci raccontiamo a vicenda le nostre vicende di viaggio. Anche lui è un viaggiatore appassionato sta trascorrendo una pausa professionale di sei mesi viaggiando in Asia, Australia e Nuova Zelanda. Poi andiamo alla stazione centrale per vedere se possiamo già avere informazioni sul prossimo viaggio, in treno , con la Indian Pacific, da Perth ad Adelaide. Purtroppo è domenica è l'ufficio è chiuso, aprirà domani mattina alle 9.30. Facciamo poi un giro nei diversi Mall del centro per finire a pranzo in un Sushi giapponese. Prendiamo poi una birra al bottle-shop e ci sediamo tranquillamente a mangiare e bere davanti al ristorante giapponese. Passano pochi minuti e poi arriva un securitas che ci dice che il ristorante non ha al licenza per le bevande alcoliche per cui non possiamo bere la birra. Gli dico che non lo sapevo, finisco la mia birra e poi lo saluto! Rientro poi all'ostello per prendere la nuova camera e fare il bagno nella piscina. Purtroppo la nuova camera, pur essendo pulita e spaziosa é troppo disturbata dalla linea ferroviaria che passa proprio sotto la nostra camera. Mi metto quindi in cammino per cercare un posto migliore per le prossime due notti visto che il prossimo treno per Adelaide parte sole mercoledì. Con l'aiuto della guida trovo un quartiere dove vi sono diversi alloggi per Backackers. Il “Britannia on James” è quelloche mi convince di più, è tranquillo, spazioso e costa solo 58 AU$, invece dei 77 che paghiamo oggi all'YHA. A cena finiamo, dopo una lunga ricerca fra locali chiusi, i un “Noodle Hose” asiatico dove ci servono degli abbondanti piatti di pasta e pesce/frutti di mare.

Secondo giorno
Facciamo colazione a base di pankakes allo YHA prima di fare il check-out e cambiare alloggio. Allo sportello reicontriamo nuovamente Lars che sta facendo il check-in al nostro ostello. Il sole è già forte mentre noi percorriamo a piedi i ca. 500m per arrivare al nuovo ostello che avevamo visionato ieri. Sul percorso reincontriamo Vanessa, la tedesca che avevamo incontrato a Cervantes ed è in giro per cercare lavoro. Per il check-in è troppo presto, ma lasciamo i bagagli per poi incamminarci alla stazione per acquistare i biglietti del viaggio in treno Indian Pacific da Perth ad Adelaide. Grazie alla carta di membro della YHA (Ostelli della gioventù australiani) riusciamo a pagare circa 300 AU$ in meno che per il viaggio regolare. Vale proprio la pena pagare i 42 AU$ per essere membri e poi risparmiare circa 300 $ a testa sul prezzo del biglietto. Per il viaggio di 2'700 Km, della durata di un giorno e due notti paghiamo, per una posto con Red-Service in una “sleeper cabin” (cabina letto) 689 AU$. Passiamo poi a visitare l'information center di Pehrt per poi prendere il bus circolare gratuito (CAT blu) per fare un giro di ispezione della della zona del porto sullo Swan River. La zona ospita, oltre al porto delle imbarcazioni, anche la Bell Tower (una costruzione parzialmente in vetro della forma di campana) e la grande giostra. Dopo aver verificato le possibilità e gli orari delle imbarcazioni per Fremantle, pranzato a base di fish & chips (ancora una volta), e visitato il parco adiacente con il palazzo governativo, riprendiamo il bus gratuito per terminare il giro e rientrare in centro città. Qui facciamo una visita alla Public Librery per utilizzare la connessione internet gratuita, purtroppo di scarsa qualità, e poi rientrare all'ostello. A cena andiamo al ristorante più vicino, il caffè Han's, dove, tanto per cambiare mangiamo dei menù a base di noodels cinesi. Prima di andare a dormire navigo in internet per una ora, al costo di 4 AU$, troppi per la qualità del collegamento; ma qui in Australia finora, contrariamente a quanto mi aspettavo, l'Internet è caro e la qualità non un gran che.

Terzo giorno, Australian Day
Ci alziamo comodamente dopo le otto per fare colazione all'ostello con quanto ancora abbiamo nel sacco delle provviste. Poi ci incamminiamo verso il Porto lungo la Barrack Street. Oggi è la festa nazionale australiana e la città, a questa ora, è letteralmente vuota. Si inizia a vedere qualche turista solo in vicinanza del porto. Qui comperiamo il biglietto per andare con una imbarcazione della Golden Sun per andare lungo lo Swan River per ca. 10Km fino alla città portuale di Freemantle. Siamo abbastanza in anticipo per cui possiamo assistere alle operazioni di preparazione dell'imbarcazione. Il capitano è uno showman è cerca in tutte le maniere per mettersi in mostra. Durante tutto il viaggio racconta, purtroppo in slang australiano che riesco a capire al 30%, le storie dei ricchi e supericchi che si sono insediati con le loro superville sulle rive dello Swan River.
Le due rive dello Swan River sono completamente insediate e fanno spicco le numerose e belle e sontuose abitazioni. Il viaggio sul fiume con il cielo azzurro senza una nuvola, ma con una bella brezza rinfrescante dura ca un'ora e mezza, Arriviamo al porto delle imbarcazioni per passeggeri ca un km fuori Fremantle. Da qui continuiamo a piedi, sotto il sole cocente, fino al centro della città. Fremantle ha un certo fascino coloniale essendo stato il primo e più importante porto della costa occidentale dell'Australia. La lunga camminata ci ha fatto venire fame per cui andiamo subito al mercato E-Sheed dove da un buffet asiatico ci carichiamo più che possiamo un piatto a forfait. Poi, per farci un'idea della città facciamo un giro con il bus gratuito. Andiamo poi a prenderci un buon caffè in un ristorante italiano. Fa spicco a Fremantle il Club italiano, che dalla dimensione ,rende bene l'idea di quanto importante sia stata l'immigrazione italiana in questa città. Verso le 17 dopo aver visitato e fotografato tante vecchie, ma ben conservate costruzioni coloniali, prendiamo il treno per ritornare a Perth. Il servizio ferroviario urbano di Perth è molto performante con un treno ogni 15 minuti e fermate ogni chilometro ca. Veramente un buon esempio anche per noi in Ticino. Dalla stazione poi, seguendo la folla dei festeggianti australiani camminiamo fino al porto dove si terranno i festeggiamenti della festa nazionale australiana. Fra la massa di gente troviamo un angolino di prato anche per noi. Prima ci sono i voli radenti degli aerei, poi gli elicotteri trascinano nel cielo prima grandi striscioni poi, con l'applauso di tutti, una enorme bandiera australiana. Per finire ecco il grande spettacolo dei fuochi artificiali. Bello,con tanti colori .. ma è meglio non pensare l'inquinamento che hanno causato. Il tutto è durato meno di un'ora, poi tutti si incamminano verso il centro .. una massa enorme di gente che cammina disciplinata e tranquilla. Dopo la lunga giornata andiamo a mangiare in uno dei pochi ristoranti che troviamo aperto; il Mela, un ottimo ristorante indiano.

23 gennaio 2010 Visita del Pinnacle Park e viaggio a Perth

Dopo la colazione “do it you self” all'ostello ci attende un minibus alle 7.30 per fare il tour dei pinnacoli. A nostra sorpresa siamo solo in quattro a fare questo giro. La nostra autista e guida ci informa sulla storia e sulla situazione attuale di Cervantes. Il paese ha solo 500 abitanti ma ha tutte le infrastrutture che ci si può immaginare. La ricchezza deriva dalla bellezza del posto e dalla vicinanza da Perth, qui tanti ricchi e superricchi hanno la loro seconda residenza. Lo si vede bene perché la gran parte delle ville sono chiuse, un po come da noi San Moritz o Montana. Già prima di entrar nel parco vediamo sulla strada diversi canguri, emu e lucertolone. Giriamo poi nel parco con il minibus e la guida che ci spiega come si sono formati i pinnacoli che oggi vediamo uscire dalla sabbia gialla e rossa. Lo spettacolo è bellissimo ed il problema maggiore è fotografico. Si continua a guardare nell'obiettivo per trovare l'inquadratura migliore, e si finisce poi con fare una overdose di foto doppie! Ogni pinnacolo è diverso e visto da altre angolazioni risulta essere diverso ancora.

Verso le 11 rientriamo all'ostello per riprendere i bagagli e farci portare alla stazione di partenza del Greyhoung. Si parte anche oggi con un certo ritardo per poi viaggiare su una comoda autostrada, parzialmente ancora in costruzione, fino alla periferia di Perth.

In vicinanza, nella Swan Valley si vedono numerose Vineryes con grandi estensioni coltivate a vite. Qui la vite viene tenuta in gran parte al suolo. Alla stazione di Perth East termina il nostro viaggio da Darwin con il Greyhound. Qui dobbiamo prendere il treno, per sole due stazioni, per raggiungere il centro di Perth. Troviamo poi alloggio al YHA – Backpacker in un dormitorio, dato che le camere doppie sono tutte occupate. Siamo in camera con una coppia di due giovani tedeschi, Mark e Catherina, che incontriamo solo al momento che stiamo lasciando la camera. Per cena, dopo aver perlustrato la zona centrale vicino alla stazione, terminiamo in una specie di “food market” asiatico dove ci facciamo servire un ottimo menù indiano con una pinta di birra australiana. Paghiamo di più per la birra che per il menu indiano!



lunedì 25 gennaio 2010

22 gennaio 2010 da Denham a Cervantes

Sono le 6.15 e senza fare nemmeno colazione prendiamo i nostri bagagli per attendere il nostro minibus che ci porterà alla Overlander Roadhouse, da dove dovremmo continuare il viaggio con il Greyhound. Il minibus questa volta è pieno e reincontriamo diversi passeggeri già incontrati prima. Durante il viaggio assistiamo ad una bellissima alzata del sole mentre viaggiamo sui saliscendi del percorso leggermente collinoso. Passiamo da Hamelin Bay dove ci sono i famosi stromolotiti che avrei volentieri visitato. Per farlo avremmo dovuto noleggiare un'auto e Denham e percorre due volte ca. 150Km. Fa niente sarà per un prossimo viaggio in Australia! Alla Roadhouse facciamo colazione i attesa del nostro Grayhound che arriva poi con quasi un'ora di ritardo. Qui incontriamo per la ennesima volta Lars il danese che avevamo già incontrato a Kupang. Il bus questa volta è quasi pieno e tanto per cambiare la temperatura è quasi polare.
Passiamo i diversi insediamenti di Kalbarri, e Geraldston per arrivare verso le 13.30 a Cervantes (che qui pronunciano Servanti). Il paesaggio qui è contrassegnato dalla costa con varie dune di sabbia ed una vegetazione di eucaliptus. Sul minibus che ci porta all'ostello “Cervantes Backpackers” conosciamo Vanessa, una tedesca e Julie una inglese che viaggia assieme. Appena arrivati all'ostello prenotiamo il tour di domani per visitare il parco dei pinnacoli, l'attrazione del posto ed il motivo per esserci fermati qui. Il nome Cervantes deriva dal nome di una nave americana affondata proprio qui sulla costa. Mentre giriamo a piedi lungo la spiaggia assistiamo allo sci acquatico trainato da un'auto; deve essere la specialità del posto.
Su un prospetto vediamo che nella zona vi è un lago con gli stromolotiti, quelli che non abbiamo potuto vedere a Hamelin, vicino a Denham. Ci dicono che si può arrivare a piedi in mezzora. Ne approfittiamo, facendo prima un giro del paese, facendo la spesa poi e partendo alla ricerca del lago Thetis per vedere gli stromolotiti. Il cammino verso il lago inizia male perche sbagliamo strada ed allunghiamo il percorso di più di un km. In compenso vediamo la bella Hansen Bay con i surfisti a sfidare il forte vento. Alla fine dopo una lunga camminata su un percorso sabbioso arriviamo su una collina da dove vediamo il lago. Intanto si fa sera e ci affrettiamo a raggiungere il lago prima che diventi troppo scuro. Qui vediamo i famosi stromolotiti, che sono stati, secondo gli esperti, la prima forma di vita biologica sulla terra, qualche miliardo di anni fa. Oggi vi sono solo alcuni posti in Australia dove esistono ancora le condizioni di vita per questi pionieri della vita. Sembra che dobbiamo ringraziare gli stromolotiti se sulla terra si è potuto formare l'ossigeno. Infatti gli stromolotiti tramite il loro ciclo biologico produssero questo elemento essenziale per la vita di ogni specie vegetale. Visti e fotografati quello che si vede ancora di queste strane creature della natura ci incamminiamo sulla via del ritorno mentre il sole ci saluta calando all'orizzonte dell'oceano indiano. Sul percorso di ritorno vediamo alcuni canguri a saltellare fra gli arbusti. All'ostello ci cuciniamo poi un bel piatto di spaghetti che accompagniamo con una buona bottiglia di vino rosso della regione. A cena con noi ci sono anche Vincent, uno studente svizzero di Neuchatel e Cristophe un belga che sono qui per un periodo di studio.

21 gennaio 2010 Denham, visita a Monkey Mia e delphin feeding

Oggi iniziamo con la colazione, a base di caffè e la pasticceria comperata ieri alla Bakery, nel nostro appartamento. Alle 7.30 puntuale come accordato veniamo prelevati dallo skipper Chris e dalla sua assistente che ci portano in auto a Monkey Mia, dove arriviamo giusto in tempo per seguire la prima sessione con i delfini. Qui a Monkey Mia un cero numero di delfini sono stati abituati ad essere coccolati ed alimentati dall'uomo. Quando arriviamo ci sono già una decina di delfini in spiaggia, attorniati da una trentina di spettatori e da due animatrici che spiegano tutto quanto sui delfini e cosa stanno facendo. Intanto i delfini nuotano e giocano tutt'attorno. Lo spettacolo è moto suggestivo, anche pensando che lo fanno solo per ricevere poi alla fine un po' di pesci da mangiare. Difatti non appena hanno ricevuto la loro porzione si girano e prendono il largo. In tutto ci dicono che sono una trentina i delfini che partecipano “volontariamente“ a questo show, che possono essere 3 – 4 al mattino ed un paio al pomeriggio. Appena dietro sulla spiaggia fanno la guardia un gruppo ndi bellissimi pellicani, che come ci dice l'animatrice devono ricevere la loro porzione, altrimenti potrebbero disturbare lo show del delfini. Noi seguiamo due sessioni poi arriva il momento di imbarcarci con il catamarano Aristocats per fare una crociera di tre ore nelle acque della Sharck Bay.
La prima puntata la facciamo su una zattera per l'allevamento delle perle. Qui ci spiegano e mostrano come funziona il processo di allevamento e lavorazione delle preziose perle. Poi facciamo un giro alla ricerca di vita marina. Incontriamo subito diversi delfini e cormorani, mentre solo con grande fatica vediamo un paio dugong, una specie di balena che vive solo da queste parti. Sono difficili da avvistare perché vivono sul fondo e vengono in superficie solo ogni 20 minuti per respirare. Finita la bella crociera ci facciamo il bagno in queste tranquille e calde acque prima di ritornate a Denham con Chris. Rientrati al nostro appartamento abbiamo poi la sorpresa di ricevere ospiti per la seconda camera. Arrivano, per nostra sorpresa, due svizzeri; Georg (in tedesco Jürg) e Maggie ( in tedesco Margrith), che sono della regione dell'Emmentahl. Lui è qui da 6 mesi e lavora per una fattoria australiana vicino ad Esperance, nella zona a sud dell'Australia dell'est, mentre lei è in giro in vacanza. Passeremo tutta la sera a raccontarci storie e d esperienze di viaggio. Andremo a letto presto perché domani mattina il bus per continuare il viaggio parte alle 5.45.

20 gennaio 2010 da Exnouth a Denham






Passiamo la notte viaggiando sul , non proprio comodo, Greyhound. Io riesco a dormire a singhiozzo,mentre Maggie dorme come un ghiro. Stranamente però quando arriviamo alla Overlander Roadhouse dove dobbiamo cambiare bus per Monkey Mia, mi sento ugualmente riposato. Il problema di questi bus è che devi portarti dei vestiti caldi perché sul bus mentre viaggiano hanno l'aria condizionata a temperature polari, mente fuori ci sono dai 30 ai 40 gradi! Il viaggio prosegue poi dalla Overlander Roadhouse con un Minibus e con il simpatico e giovane Mike come autista. Con Mike siamo solo in quattro, con noi c'è anche una italiana di Verona che, anche lei sta lavorando e viaggiando da alcuni mesi in Australia. Leggendo la guida e consultando il prospetto della Backpacker Lodge di Denham, che propone ogni giorno un bus gratuito da Denham a Momkey Mia (ca. 30km), decidiamo di fermarci a Denham. Arrivati e fatto il check-in scopriamo però che il bus gratuito proprio oggi e domani non c'è. Cerco di reclamare ma la tipa, non molto cortesemente, mi dice che non è stagione .. ed è cosi! Ci sentiamo fregati e partiamo per il visitor center per cercare eventuali alternative. Anche qui niente da fare, l'unica soluzione alternativa e di noleggiare un'auto a 100AU$ il giorno! Alla fine, una tipa di Travel Agency, ci propone di andare con una cruise di tre ore a Mokey Mia. Lo skipper del tour abita a Denham e ci trasporta a Monkey Mia e ritorno gratuitamente. Aderiamo alla proposta ed usciamo per berci un buon caffè alla Bakery di Denham. Il vento è molto forte, ciò che rinfresca durante il giorno, ma rende abbastanza fredda (si fa per dire!) la temperatura di sera ed al mattino. La sera andiamo a Chip&Chips Take Away per prendere le solite abbondanti porzioni per andare poi a mangiarle, con la birra comperata al Bottle Shop, nel nostro tranquillo appartamento della Lodge.

19 gennaio 2010 Exmouth, snorkeling

Il primo giorno in questo tranquillo luogo sulla costa del Westaustralia, nella regione del parco di Ningaloo, lo dedichiamo a riprenderci dal viaggio di ieri e nel preparare la giornata di domani che vogliamo dedicare allo snorkeling. Al visitor center ci dicono che per domani non ci sono tours organizzati per il parco marino di Ningaloo. Siamo in bassa stagione e i tours non ci sono tutti i giorni. Dopo aver valutato tutte le possibilità decidiamo di noleggia un'auto per un giorno in modo da essere liberi di andare dove vogliamo. All'autonoleggio “Allen's” ci propongono un'auto automatica per 60 AU$, con 150km compresi, le più piccole per 50$ sono purtroppo esaurite. Ritornati all'ostello incontriamo Clemens e Stephanie, i due tedeschi che ci avevano aiutato per dormire la notte scorsa, ai quali chiediamo se sono interessati a venire con noi domani. Loro ci rispondono entusiasti dato che anche loro non avrebbero saputo cosa fare domani. Facciamo poi pranzo, tanto per cambiare a base di ottimi ed abbondanti fish & chips da “Lunch & Waealers” nel centro commerciale. Alle 16.30 passiamo dall'autonoleggio a prendere l'auto una Ford Laser bianca, molto spaziosa e comoda. Durante il giro di prova fino al vicino porto, per abituarci a circolare a sinistra, dobbiamo lasciare più volte la precedenza a diversi Emu che ci attraversano la strada. Qui questi grossi uccelloni girano liberi per la città per lo stupore dei turisti. Ceniamo poi, a base di panini e formaggini all'ostello in compagnia di Clemens e Stephanie, che ci raccontano delle loro esperienze di lavoro qui in Australia. Sono di Lipsia e dopo la maturità hanno deciso di passare sei mesi lavorando e viaggiando in Australia. Finora hanno lavorato 3 mesi in una coltivazione di fragole e pomodori. Ci dicono che se guardano bene come spendono dovrebbero riuscire a viaggiare un mese con quello che guadagnano in tre mesi. L'esperienza è sicuramente interessante ed arricchente oltre che permettere loro di imparare bene l'inglese e conoscere la realtà de posto. La loro prossima meta per cercare lavoro è Carnarvon (piantagioni di frutta) o Perth, dove vorrebbero poi rimanere i prossime 2- 3 mesi prima di ritornare a casa.
Secondo giorno
Il secondo giorno ci alziamo alle poco prima delle 7 per fare colazione con Clemens e Stephanie e poi fare il check-out dell'ostello prima di partire in auto verso il parco marino di Ningaloo per visitarlo e fare snorkeling. Subito dopo l'uscita di Exmouth ci troviamo davanti una enorme antenna con tralicci alti almeno 200m. Dalla guida rilevo poi che si tratta di un'antenna per le comunicazioni militari usate durante la seconda guerra mondiale dagli americani. Di recente è però stata ripresa dagli australiani. La regione, a parte alcune piccole colline, su una delle quali vi è un faro per la navigazione marina, è assolutamente piatto. Sul percorso vediamo diversi canguri ed emu che sembrano mettersi in posa per i turisti. Arriviamo all'entrata del parco appena pochi minuti prima dell'apertura. Visitato poi l'exposition center e noleggiato qui l'equipaggiamento per fare snorkeling prima di percorrere i ca 30 km fino al Oyster Stack dove ci immergiamo subito a perlustrare la bella baia. L'acqua è trasparentissima ed i colori del mare sono fantastici. Siamo i primi e sembra quasi che i pesci siano li ad aspettarci. L'acqua è tanto trasparente che riesco a fotografare i pesci senza entrare in acqua. Vi sono tanti pesci e coralli, ma, pur essendo belli, (non ne vogliano gli australiani) non sono nessun confronto con quanto visto sulle coste indonesiane. I coralli colorati sono rari, la maggior parte sono purtroppo imbianchiti ... probabile segno dei cambiamenti climatici che hanno fatto innalzare le temperature e fatto cosi ”morire” i coralli? Per i locali e per i tanti turisti che frequentano questi posti questo è il migliore per vedere i coralli e la vita marina. Passiamo circa due ore a snorkelare fra isolotti e la spiaggia sabbiosa in cerca di pesci di ogni dimensione e colore prima di spostarci nella zona di Turquoise Bay. Qui lo spettacolo è dato dal mare ed i suoi colori. La spiaggia è bianchissima ciò che fa da contrasto con le varie sfumature di blu del mare. La barriera corallina per alcune centinaia di metri è aperta, per cui entra acqua dall'oceano creando con le correnti una lingua di spiaggia verso il mare che cambia continuamente. La zona è però pericolosa perché le correnti sono forti e ti possono portare facilmente al largo. Io mi azzardo ad avvicinarmi a questa zona e devo dire grazie alle pinne per essere riuscito ad uscire dalla corrente che mi stava già trascinando via dalla costa. Un attimo di spavento e batticuore ma nulla di più. Verso le tre del pomeriggio, dopo esserci immersi numerose volte e aver visto, oltre ai pesci e coralli, anche delle tartarughe marine, ci avviamo verso l'uscita del parco. Sul percorso di ritorno visitato alcune altre spiagge e posti caratteristici. Rientrati a Exmouth consegnato l'auto dopo aver fatto il pieno con 15AU$ e percorso ca. 140 Km.
La sera al rientro all'ostello facciamo conoscenza con la Taiwanese che avevamo incontrato la prima volta al terminal dei bus di Broome con una valanga di bagagli. Purtroppo dobbiamo lasciare la compagnia di diversi che da giorni continuiamo a incontrare. Il nostro bus parte alle 10.30 per cui prendiamo i bagagli per andare a cenare al ristorante Pinocchio che si trova in fronte al terminal della Greyhound. Dopo tanto tempo siamo in un ristorante italiano. Io ne approfitto per farmi servire “spaghetti allo scoglio”, mentre Maggie prende una pizza. Tutto eccellente, e quando vogliamo pagare copriamo che il cassiere è anche il proprietario ed è un milanese che si è sistemato qui da tre anni trasformando in un ristorante quello che prima era un'autorimessa.
Il bus parte puntuale alle 10.30, e dopo un paio di ore ci devono svegliare per cambi bus al Giralia Turn Off.