Il nostro percorso

venerdì 15 gennaio 2010

14 gennaio 2010 da Katherine a Kununurra

Ci alziamo quando la luce esterna ci invade la nostra tenda e malgrado le nostre preoccupazioni abbiamo passato la notte senza il disturbo delle zanzare. La doccia però la facciamo con il disturbo delle zanzare. Poi facciamo i bagagli e ritorniamo al ristorante del visitor center per fare colazione, niente di particolare un pankake ai mirtilli che non sapeva proprio di niente. Per fortuna “capuccino” all'australiana, con il solito errore di scrittura, non è male. Intanto sono le 9.15 e la solerte autista del bus ci chiama per riportarci indietro a Katherine. Il tempo è nuvoloso, ma non piove più. Arrivati a Katherine la prima cosa che facciamo è di visionare il giornale NT-News di oggi sul quale troviamo un'intera pagina con foto sulla nostra avventura a Darwin con la Vicked. Al chiosco facciamo vedere la foto alla cassiera che ci riconosce subito e ci dice, facendoci sorridere, “ma allora voi siete famosi”. Prendiamo il giornale, facciamo un po di spesa poi prenotiamo la prossima tappa in Greyhound, per poi andare in un internet caffè per visionare la posta elettronica e aggiornare il blog. Il proprietario, un aborigeno molto gentile, ci offre un ottimo cappuccino con decorazione sulla schiuma. Questa volta, per la prima volta, da quando siamo in Australia, il collegamento internet è veramente veloce, è solo peccato di avere solo un'ora, il nostro prossimo bus parte a mezzogiorno. Oggi abbiamo una tappa relativamente corta, di 360 Km fino a Kununurra, che qui pronunciano Kananaraa, o qualcosa di simile! Il bus parte puntuale ed il nostro solerte autista ci da subito tutte le spiegazioni su quanto si può e non si può fare sul bus. Ci avverte inoltre che a circa metà percorso ci sarà il confine fra lo stato del Northern Territory e del West Australia e che nessuna frutta o verdura potrà essere portata oltre questo confine, denominato “quarantine border”. Il paesaggio su questo percorso e totalmente piatto, con solo qualche colline e valli nella seconda parte, vedi Gregory e Keep River National Park. Recentemente ha molto piovuto e per questo alcune zone sono allagate e vediamo tanti uccelli alzarsi in volo con l'avvinarsi del bus. Ogni tanto vado davanti per scattare fotografie e l'autista ne approfitta per rompere la monotonia della guida cercando di darmi delle informazioni. Faccio però tremendamente fatica a capire il suo slang nordaustraliano, ma ci capiamo anche a gesti e sorrisi. Prima di arrivare a Kununurra ci saltano all'occhio delle piante enormi con il fusto fatto a bottiglia, qui le chiamano Boab Tree, ma credo che sono dei Baobab africani. Saranno stati importati dall'Africa? A Kununurra veniamo scaricati, con diversi altri passeggeri, alla stazione di servizio della BP. Lo sbalzo di temperatura, dall'aria condizionata del bus (24o) all'esterno (36o) è brutale. Dopo un attimo di adattamento ci incamminiamo verso quello che sembra essere il centro del paese. Sono le 17.30 (ora locale, con stranamente 1 ora e mezza di differenza con l'ora dei Northern Territory; anche questa ci sembra una specialità australiana, quella di avere cambiamenti di fusi orari di anche mezz'ora. Purtroppo il Visitor Center è già chiuso, ma chiedendo in giro, ci indicano che l'ostello Backpacker che cerchiamo è poco lontano. Al Kimberly Backpackers ci danno una camera con tre letti, ma con servizi in comune, al prezzo speciale di 65 invece dei 75AU$. Per quanto ci danno è' lo stesso caro, ma oramai ci siamo abituati che in Australia il livello dei prezzi e come da noi, se non di più. In compenso qui abbiamo un bella piscina e l'aria condizionata, che non usiamo perché non si può regolare e se si fa funzionare sembra di essere in una cella frigorifera. Preferiamo stare al caldo che essere raffreddati domani. A cena andiamo, dopo aver comperato delle birre al “bottle shop”, da Fish&Chips gestito da una coppia di vietnamiti. Le porzioni, consegnate in un cartoccio è veramente abbondante ed il pesce ed i calamari sono ottimi. Per il bere ci siamo già adattati alle regole australiane; se si vuole bere bevande alcooliche nei ristoranti senza la relativa licenza, permettono il BYO, ovverosia “bring your own”, portati il tuo. Andare al ristorante con la tua bottiglia di vino preferito qui è normale, anzi sei invitato a farlo! Al massimo ti fanno pagare qualche $ per i bicchieri. E' però totalmente proibito bere alcool negli spazi pubblici.

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