Il nostro percorso

mercoledì 29 ottobre 2008

29 ottobre 2008 Novosibirsk e partenza per Irkutsk

Sveglia alle 8.00, ora locale, tempo per prepararci subito dopo Alla ci prepara una bella colazione siberiana a base di omelette, insalata di cetrioli pomodori e feta, con thè pane e burro. Lasciamo l'appartamento alle 9.30 per permettere ad Alla di andare a lavorare in centro alle 10. Prendiamo il bus alla fermata davanti ad una grande fabbrica e ci rechiamo al centro cercando di scendere il piu vicino possibile alla stazione dove andiamo a piedi per gli ultimi 500m a depositare i nostri bagagli. La stazione di Novosibirsk, come abbiamo già constatato ieri sera all'arrivo è enorme, con saloni altissimi ed è estremamente pulita. Ci mettiamo poi alla ricerca del museo della transiberiana che secondo le guide dovrebbe essere a due passi dalla stazione, ma troviamo solo un grande edificio abbandonato; sapremo poi dopo che il museo non c'é più, sembra sia stato spostato in un luogo a 20kn da Novosibirsk! Non lontano è però esposta in bella mostra una vecchia locomotiva a vapore del 1941, orgoglio dell'industria ferroviaria sovietica, che ha circolato sulla transiberiana.
Giriamo poi a piedi visitando il parco principale con la statua di Lenin che con il dito fa segno verso la lontana Mosca. Segno dei tempi!!
Alla fine del giro podistico decidiamo di fare un'avventura in metropolitana. A Novosibirk il metro ha solo due linee ma è costruito nello stesso stile di quello di Moska. Il problema per noi è che molto semplice per cui non troviamo neanche una cartina per sapere il percorso che fa. Andiamo a stimo chiedendo in giro alla gente, ma riceviamo dettagliate risposte in russo .. che però non capiamo. Con un po di fatica riusiamo ad uscire proprio alla stazione giusta davanti alla stazione ... un po per caso perche la stazione si chiama Mikailowaskia e non Voksal (Stazione) come cercavamo noi. Prima di recarci alla stazione andiamo all'albergo Noovosibirsk, con 22 piani il più grande della città, per vedere se riusciamo a collegarci ad Internet. Con un po di fortuna riesco a collegarmi la prima volta, leggere gli e-mail, ma quando voglio rispondere ... no connection!
Dopo tutte le peripezie informatiche riusciamo ad aggiornare il Blog e rispondere alle e-mail più urgenti. Ci spostiamo poi alla stazione per prepararci alla partenza. Alle 18.15 arriva il nostro convoglio, il mitico Rossiia n. 2 Mosca-Vladivostok. Ci sistemiamo sul vagone 11, posti 21 e 23 (quelli in basso). Gli altri posti sono già occupati. Per la prima volta abbiamo un “provodoznik” (uomo) a controllarci i biglietti e darci le lenzuola per il letto. Facciamo cena con quello che abbiamo comperato al negozio prima di salire sul treno. Stasera la novità è il “champagne russky” che è un po' dolce ma accompagna bene il pane ed arringhe. Volevo stappare la bottiglia senza fare rumore ma il tappo è partito subito svegliando tutto il vagone! Ho provato ad offrirlo ai due compagni di scompartimento ma “niet” non lo vogliono. Scopriremo dopo che sono astemi!! Stanchi ci sistemiamo per dormire.

28 ottobre 2008 tutto il giorno in treno e arrivo a Novosibirsk

Dormito come un ghiro anche questa notte in treno. Ci siamo svegliati con la prima luce che entrava dal finestrino, erano le 6.30, ora di Mosca. Per con incorrere in sorprese con gli orari dei treni manteniamo l'ora di Mosca; anche se ora siamo a +3 ore rispetto a Mosca. Sul vagone ristorante con l'aiuto del dizionario riusciamo a farci servire del thè con pane formaggio e salsicce. Ritornati nello scompartimento ritorna alla carica la “provodnitsa” con qualcosa che non le andava ancora bene con i nostri biglietti; alla fine il problema era che non aveva i nostri nominativi sulla lista dei passeggeri. Rimediamo dandogli i passaporti; riusciamo anche a fargli capire come si scrivono i nostri nomi in cirillico per la sua lista. Facciamo poi conoscenza con i nostri compagni di scompartimento.
Uno è Alexey, di Novosibirsk, che dice di essere prete protestante e insegnante di inglese. Dice di essere di ritorno da una predica (speeching, come dice lui) a Perm. Ci scambiamo qualche parola in un inglese molto limitato! Mi chiedo come fa ad insegnare l'inglese con queste conoscenze, spero di aver capito male! Ad un certo punto mi chiede se io preferisco Obama o Mac Cain, gli rispondo Obama; lui mo risponde che preferisce Mac Cain perchè cristiano protestante! Obs ho capito!!!
L'altro è Aikom, di Jeroslawl (200km a nord di Mosca) macchinista di locomotive diesel per trasporto merci, un tipo simpatico e modesto, si sta recando a Omsk per visitare il fratello che sta per finire due anni di servizio militare. Ne approfittiamo per chiedergli come si dicono e si pronunciano semplici parole il russo.
Il treno si ferma alle 12.30 a Omsk, lui ci saluta e scende, io ne approfitto per fare un giro sulla piattaforma dove si ferma il treno. Sul nostro treno sale una squadra di hokey giovanile (8 -10 anni) portano con se un carico bastoni che rendono evidente cosa fanno. Davanti a noi è fermo il tre no Vladivostock – Mosca. L'ambiente sul marciapiede è di mercato ambulante con venditori e venditrici di bevande, generi alimentari e altri articoli per il viaggio a lunga distanza.
Circa un'ora prima dell'arrivo a Novosibirsk veniamo avvisati dalla “provobnitza” e dobbiamo disfare il letto e consegnarle le lenzuola. Dopo essersi profumato ben bene e messo il vestito della festa firmato Armani, il nostro compagno di viaggio, il prete protestante Alexej ci saluta con un “God bless you”. All'arrivo alla stazione, sono le 22 orario Mosca ma le 24 ora locale), ci attendono Alla e Oleg Romanov, due giovani presso i quali saremo ospitati per la notte. Dopo i convenevoli saluti saliamo sulla loro auto (una Toyota di lusso) e ci portano nel loro lussuoso (se confrontato con quello di Yelena a Ekaterinburg) appartamento della periferia sud di Novosibirsk. Dormiremo anche qui nel loro salotto sistemato per l'occasione a camera per ospiti. Alla, che lavora per un'agenzia turistica, ci da le informazioni per il nostro soggiorno a Novoosibirsk. Stranamente ci dice che Novosiiirsk è la terza città, per popolazione della Russia; strano perchè lo stesso lo dicono per Ekateinburg! E' però sicuramente la città più grande ed importante della Siberia. Siamo talmente stanchi che ci addormentiamo subito.

27 ottobre 2008 Ekaterinburg

Alzati con il suono della sveglia ci siamo preparati per la colazione abbondantemente preparata da Yelena che sta dimostrando l'ospitalità russa. In cambio le lasceremo due tavolette di cioccolato svizzero che ci sembra appezzare. Riceviamo le ultime istruzioni di come prendere il tram per recarci alla stazione (Boksal in russo), salutiamo Yelena, lasciandole il nostro indirizzo, e ci incamminiamo verso la fermata del tram. Siamo in un quartiere di casermoni abitativi alla periferia della città. Fa freddino, saranno 3 – 5 gradi ma che da più fastidio è il vento che a tratti soffia molto forte. Al primo tentativo saliamo sul tram giusto (il n. 23), ma nella direzione sbagliata. Il conducente ci indica chiaramente l'altra direzione. Sul tram siamo visibilmente turisti ed interessante come la gente con gesti o parole in russo cerca di aiutarci. Alla stazione centrale di Ekaterinburg depositiamo i nostri bagagli e a piedi ci spostiamo verso la zona centrale della città passando al lato della imponente “chiesa del sangue” che sorge nel punto dove, di dice, avvenne l'esecuzione nel 1918 dei Romanov, gli ultimi discendenti degli zar di Russia. Questi si erano qui rifugiati per sfuggire ai rivoluzionari da San Pietroburgo. Oggi Ekaterrinburg conta 1.5 milioni di abitanti ed è la terza città della Russia. Qui siamo ai piedi degli Urali e al confine continentale fra Europa e Asia.
Continuiamo il nostro giro passando vicino alla cattedrale ortodossa della Risurrezione, vari monumenti e il parco pubblico davanti alla diga sul fiume Iset, per arrivare sulla via Lenin, la strada principale della città. Facciamo un pranzo frugale al ristorante italiano, ascoltando canzoni di Celentano e Mina al ristorante “Il Patio”. Devo sorridere vedendo i vari errori di scrittura sulle insegne esposte; esempio Colesseo per Colosseo, San Petro invece di San Pietro. Dietro il ristorante troviamo un Internet caffé ben attrezzato dovo per un paio di ore riesco, non senza difficoltà con la tastiera e menù in russo a controllare gli e-mail ed aggiornare il blog.
Terminato questo rientriamo, ancora a piedi, verso la stazione alla ricerca di un bankomat per prelevare un po' di rubli. L'impresa non è facile; tre non accettano la nostra Postcard, altri tre non funzionano e due ci rigettano la carta alla fine ma senza i soldi (speriamo che non ci vengano addebitati prelevamenti fasulli!). Infine scopriamo che il prelevando solo 1'000 rubli alla volta funziona!.
Facciamo poi la cena in uno snak-bar vicino alla stazione prima di metterci in coda sotto il tabellone delle partenze per vedere il numero del binario di partenza del nostro treno, il n. 350 per Novosibirsk. Il treno arriva in orario prendiamo posto in uno scompartimento (vagone 9 posti 9 e 11) con già due passeggeri. La “provodnitsa” (la hostess del vagone)ci crea qualche difficoltà per il nostro biglietto, inizialmente non capiamo il perchè, ma poi ci rendiamo conto, diversamente degli altri, che i nostri biglietti sono scritti con caratteri latini; per noi vanno bene ma per lei sono indecifrabili. Alla fine anche con l'aiuto di uno dei nostri coinquilini si mette tutto a posto. Facciamo un tentativo per andare sul vagone ristorante a prendere un vodka; ma il ristorante è chiuso! Non ci resta che preparare il letto con le lenzuola ricevute e andare a nanna.

lunedì 27 ottobre 2008

26 ottobre 2008 tutto il giorno in treno con arrivo a Ekaterinburg

La notte in treno passa tranquilla anche se durante il viaggio i nostri due compagni di scompartimento scendono e ne salgono degli atri. Maggie se ne è accorta io invece ho dormito come un ghiro. Appena alzati andiamo a fare colazione nel vagone ristorante dove riusciamo a farci servire pane e burro con salume e formaggio. Ritornati nello scompartimento sfruttiamo il tempo a disposizione per studiare le guide di viaggio e il dizionario russo. Il seguito segue fra qualche giorno!!!!

25 ottobre 2008 Partenza da Mosca

Oggi dobbiamo dedicarci ai preparativi per la partenza, prevista per le 16.20 dalla stazione di Yaroslawsky, per cui dopo la colazione alla russky impacchettiamo ben bene le nostre cose prima di depositarle, fare il check-out dell'ostello e recarci con il metro in centro per fare un ultimo giro.Scendiamo alla fermata Puschkinskaya per andare a prendere un caffè al famoso ristorante Puskin che però non riusciamo a trovare, prendiamo allora la via Tverkaya (la strada dei negozi) per passare davanti al teatro Bolschoy (impacchettato per restauri) per ritornare sulla piazza rossa dove incontriamo un gruppetto di nostalgici con le bandiere rosse davanti al mausoleo Lenin. Ne approfittiamo del bel tempo per scattare le ultime foto che per nostro disappunto non risultano migliori di quelle fatte con il cielo grigio. Il sole è troppo forte e le ombre troppo nette. Alle 13.30 rientriamo all'ostello per prendere i bagagli e spostarci per l'ultima volta in metro fino alla stazione di partenza per la transiberiana.
Fatte le ultime spese ci mettiamo ci mettiamo in attesa davanti alla piattaforma 4 da dove parte il teno n.56 per Knasnojarsk, noi però scenderemo a Ekaterinburg (o Sverdlovsk come indicato sul biglietto ferroviario). Il binario è molto affollato di gente di tutte le razze, i turisti come noi sono però molto pochi! Il treno arriva alle 16.00, la gente sale sotto il controllo puntiglioso delle “capitreno” (noi come stranieri dobbiamo presentare anche il passaporto) e il treno parte con la solita puntualità russa alle 16.20. Con noi nello scompartimento vi sono due giovani russi.
Dopo esserci sistemati nel vagone n. 6 posti 17 e 19 andiamo a cena sul vagone ristorante. La cena a base di pesce per Maggie e carne di maiale per me è ottima. L'atmosfera sul vagone ristorante è mantenuta allegra da un gruppo di militari che con vodka e birra si mettono in bella evidenza.Terminata la cena rientriamo nelle nostre cuccette per dormire la prima notte sulla transiberiana.

24 ottobre 2008 Mosca

La colazione all'ostello Asia è per noi particolare perchè viene servito un piatto tipo pranzo con salsicce pasta ecc. piatti a base di uova. Maggie ordina una omelette e la riceve con più salsiccia che uovo, non quello che si aspettava una vegetariana!! Alla fine ripieghiamo sulle uova al tegame, insalata, pane e formaggio ed uno yogurt. Dopo colazione, erano già le 10.00, preso il metro per andare in centro (ca 20 minuti) per visitare la cattedrale di “Cristo il salvatore”, la gigantesca statua a Pietro il grande e la zona lungo la Moscowa. Abbiamo poi fatto la trafila per i biglietti d'entrata e la consegna delle borse, per entrare a visitare l'interno del Cremlino. Il complesso, con le varie cattedrali con i campanili a cipolle, muse e palazzi governativi è imponente.
Alla fine mezzi esausti, passiamo davanti ai vari monumenti storici e patriottici per visitare il mercato dei turisti nella zona antistante la piazza rossa per andare a prendere un caffe, prima di incamminarci verso la via Arbat, la strada dei negozi e degli artisti di strada.
Per finire cenato in un ottimo ristorante alla fine della via Arbat. Il menu è solo in russo ma il gentile cameriere ce lo traduce verbalmente in inglese. La cena è ottima ed il prezzo accettabile (come da noi per una buona cena). All'ostello cercato, per una ora a districarmi con un PC che continuamente presentava i menu in cirillico. Sono riuscito a leggere gli e-mail ed aggiornare il Blog ma ho dovuto rinunciare ad aggiornare l cartina dell'itinerario; eseguire la modifiche su Googlemaps con il menu in cirillico è ancora al di sopra delle mie possibilità.
25 ottobre 2008 partenza da Mosca
Oggi dobbiamo dedicarci ai preparativi per la partenza, prevista per le 16.20 dalla stazione di Yaroslawsky, per cui dopo la colazione alla russky impacchettiamo ben bene le nostre cose prima di depositarle, fare il check-out dell'ostello e recarci con il metro in centro per fare un ultimo giro.
Scendiamo alla fermata Puschkinskaya per andare a prendere un caffè al famoso ristorante Puskin che però non riusciamo a trovare, prendiamo allora la via Tverkaya (la strada dei negozi) per passare davanti al teatro Bolschoy (impacchettato per restauri) per ritornare sulla piazza rossa dove incontriamo un gruppetto di nostalgici con le bandiere rosse davanti al mausoleo Lenin. Ne approfittiamo del bel tempo per scattare le ultime foto che per nostro disappunto non risultano migliori di quelle fatte con il cielo grigio. Il sole è troppo forte e le ombre troppo nette.
Alle 13.30 rientriamo all'ostello per prendere i bagagli e spostarci per l'ultima volta in metro fino alla stazione di partenza per la transiberiana.
Fatte le ultime spese ci mettiamo ci mettiamo in attesa davanti alla piattaforma 4 da dove parte il teno n.56 per Knasnojarsk, noi però scenderemo a Ekaterinburg (o Sverdlovsk come indicato sul biglietto ferroviario). Il binario è molto affollato di gente di tutte le razze, i turisti come noi sono però molto pochi! Il treno arriva alle 16.00, la gente sale sotto il controllo puntiglioso delle “capitreno” (noi come stranieri dobbiamo presentare anche il passaporto) e il treno parte con la solita puntualità russa alle 16.20. Con noi nello scompartimento vi sono due giovani russi. Dopo esserci sistemati nel vagone n. 6 posti 17 e 19 andiamo a cena sul vagone ristorante. La cena a base di pesce per Maggie e carne di maiale per me è ottima. L'atmosfera sul vagone ristorante è mantenuta allegra da un gruppo di militari che con vodka e birra si mettono in bella evidenza.
Terminata la cena rientriamo nelle nostre cuccette per dormire la prima notte sulla transiberiana.

23 ottobre 2008 Mosca

Il treno arriva in perfetto orario alle 7.30. Sul treno il trambusto é iniziato già alle 6.15 circa con la caccia alla “tualet” e gli audaci tentativi di cercare l'acqua calda dal samovar (specie di bollitore sempre presente sui treni russi)) e la ricerca di spazio per fare colazione con tutto quegli scatolami di plastica con panini, yogurt, cereali ecc. c'è anche un vasetto che credevamo fosse marmellata, ma è caviale rosso!! Pensavamo fosse riservato per la prima classe, ma probabilmente quelli ricevono quello nero!
Ancora mezzo addormentati scendiamo dal treno e cerchiamo un ristorante per farci servire un buon caffè. Ordiniamo due cappuccini in un caffè non lontano dalla stazione Yaroslavky, quella da dove partiremo fra due giorni per la transiberiana.
Vicino a noi siedono due corpulenti giovani russi che si fanno servire due bicchieroni di kvas, una bevanda debolmente alcolica fatta con acqua e pane secco fermentato, ed una bottiglia di kognak russo assieme a salsicce e salumi vari. Nel mentre noi beviamo il nostro caffè questi si sono fatti la loro colazione che per noi sarebbe stata una lauta cena.
Dopo aver studiato la neoacquistata cartina di Mosca prendiamo facciamo la nostra prima esperienza con il metro per recarci all'hostel Asia dove rimarremo per due notti. Malgrado qualche preoccupazione iniziale per l'uso del metro riusciamo a cavarcela facilmente anche dal fatto che è molto ben segnalata, con scritte parzialmente anche in caratteri latini.
Noi comunque stiamo diventando sempre più esperti anche con il cirillico. Il problema comunque non è il leggere ma il capire il significato delle parole. Funziona per le parole simili a quelle che conosciamo, vedi kartofel per patate, kafe per caffe, restoran, per ristorante, telefon per telefono; ma per le altre aiuta solo il dizionario.
Alla stazione Tangaskaya, dove dobbiamo cambiare linea, ci troviamo confrontati con la folla di passeggeri durante l'ora di punta. Raggiunto l'hostel Asia , che si trova un po' discosto dal centro, la gentile Tamara provvede alla nostra registrazione, formalità indispensabile per non avere problemi all'uscita del paese, e ci tutte li informazioni necessarie per ritirare i nostri biglietti per la transiberiana già riservati tramite lo “Swiss Travel Club”. All'ufficio della G&R International Asia ritiriamo i biglietti fino al confine con la Mongolia. Mentre a Irkusk ritireremo poi quelli fino a Ulan Batar (capitale della Mongolia) e qui riceveremo poi quelli per il tratto finale fino a Beijing.
Dopo aver controllato tutto il malloppo ricevuto prendiamo possesso della nostra camera al sesto piano, ci rinfreschiamo, ricevuto ci rinfreschiamo per andare all'attacco della capitale russa. Prendiamo il metro fino a “Kinot Gorod” e da qui a piedi raggiungiamo la “piazza rossa”. Il primo colpo d'occhio col la cattedrale di San Basilio (quella con le cipolle colorate), le mura e le torri del cremlino è magnifico.
La giornata è nuvolosa e fredda ma non piove, la piazza per la sua gigantesca dimensione sembra vuota. Gironzoliamo per la piazza quasi come confusi per la quantità e la spettacolarità di quanto ci circonda. Dopo aver fotografato San Basilio da tutte le angolazioni le possibili ci avviamo verso il fiume Moscova, facciamo il giro delle mura del Cremlino per andare a prendere un cappuccino in un caffè italiano, prima di prendere il metro e rientrare nella zona del nostro ostello. Dopo aver cercato un ristorante abbordabile, ceniamo con una pizza nel ristorante Sbarro; una catena di pizzerie russa. La pizza non è male e costa poco. I ristoranti di Mosca sono generalmente cari con costi sono simili se non superiori ai nostri. Che costa poco è solo la vodka e la birra. Dopo cena avrei voluto usare il collegamento internet dell'ostello ma era già troppo tardi, alle 22.00 l'internet caffè chiude. Riproveremo domani.

venerdì 24 ottobre 2008

22 ottobre 2008 San Pietroburgo

Dopo la colazione al SwissStar hotel, che in realtà è un semplice “Bed and Breckfest” con gli ingredienti da prendere dal refrigerante sempre ben fornito da Irina, ci incamminiamo, questa volta, verso sud. Seguiamo prima il canale della Fontanka, visitiamo la cattedrale di San Nicola, ci perdiamo fra stradine e canali e alla fine con l'aiuto di una gentile passante che ci accompagna per un centinaio di metri arriviamo al famoso teatro Marinsky (noto all'estero come teatro Kirov). Continuiamo poi fino al ponte sulla Neva per arrivare dall'altra parte in Piazza Trezzini dove ci rinforziamo con un cappuccino (ottimo finora il caffè in Russia) e della pasticceria russa. Seguiamo poi la Neva per arrivare, passando davanti gli edifici dell'università, alla Strelka, la punta dell'isola Vassilievky. Da qui con il tramonto la vista sulla lunga guglia dorata della cattedrale di San Pietro e Paolo (quella di Trazzini) è magnifica.
La sorpresa ci attende per il ritorno, in quanto volevamo prendere il metro ma proprio quella stazione è chiusa per lavori. Decidiamo quindi di ritornare all'albergo a piedi attraversando il ponte sulla Neva, il parco dei giardini di marzo, la Newsky Prospekt e seguendo il bellissimo porticato della via Sadowaja. Alle 21 siamo albergo, ceniamo in un ristorante caucasico nelle vicinanze, prendiamo i bagagli e, con il metro, ci spostiamo alla stazione Jeroslawkj per prendere il treno per Mosca.
Anche oggi il tempo era nuvoloso alla mattina ma nel pomeriggio è ritornato il bello con cielo sereno alla sera.
Prendiamo posto nella cuccetta di seconda classe con 4 posti con la speranza iniziale che glia altri due rimanessero liberi. Invece no il treno, o almeno il nostro vagone e completamente occupato. I nostri due coinquilini sono un giovane e burbero “Business Man” russo (scarpe lucide, giacca nera e cravatta), parla inglese con noi ma il minimo indispensabile, ed un giovane russo simpatico (tipo sportivo) che cerca di scambiare con noi qualche parola in russo. Fra di loro i due non si scambiano nemmeno una parola, forse non si guardano neanche!

martedì 21 ottobre 2008

21 ottobre 2008 San Pietroburgo

Oggi dopo la colazione ci siamo avviati a piedi per visitare il museo dell'Ermitage passando davanti alla cattedrale di San Isacco, il monumento equestre allo zar Pietro I (Pietro il grande), l'ammiragliato e seguendo poi il fiume Neva fino all'Ermitage. Il tempo è fresco e ventoso ma bello. Alle 12 ca. siamo all'entrata e dopo la solita trafila per comperare i biglietti e depositare giacche e borse, alle 12.30 entriamo a visiitare quello che all'origine era la residenza principale degli zar.
Ci rendiamo subito conto che voler vedere sistematicamente tutte le opere esposte è impossibile. Dalla guida rileviamo che il percorrso necessario sarebbero di ca. 12Km e che se dovessimo dedicare anche solo pochi secondi per ognuno dei 2'800'000 oggetti d'arte esposti, ci vorrebbero 9 anni.
Facciamo quindi la scelta di iniziare dagli artisti italiani (sono rappresentati Leonardo, Raffaello. Tiepolo ecc.) per poi passare ai fiamminghi (solo per Rubens e Rembrand vi sono più sale per ognuno) per continuare con i francesi, gli spagnoli ..... e per finire i russi.
Sapevo che il museo dell'ermitage è molto grande ma la realà ha superato ogni immaginazione.
Dopo 5 ore di girovagare fra una sala e l'altra usciamo mezzi distrutti all'aria aperta; vedi foto!!
Andiamo poi a riprenderci con un caffè al secondo piano del Palazzo Singer, sulla Newki Prospeckt. Da qui abbiamo una vista bellissima con le luci del tramonto sulla maestosa cattedrale di Kazan.
Ceniamo poi in un tipico ristorante russo dietro la citata cattedrale e poi sempre a piedi rientramo stanchi e con la mente "artisticamente confusa" di tutto quanto visto oggi all'Ermiatage.

lunedì 20 ottobre 2008

20 ottobre 2008 San Pietroburgo

Questa mattina ci siamo concessi una dormita più lunga del solito e dopo la colazione "do il you self" allo Swiss Star hotel ci incamminiamo per fare un primo giro di ispezione seguendo il canale Fontanka fino alla famosa "Newski Pospekt", la strada più sfarzosa di San Pietroburgo. Seguiamo la Newski passando davanti alla maestosa cattedrale di Kazan, la piazza del palazzod'Inverno fino all'Ermitage. Per cercare l'entrata giriamo attorno alla imponente costruzione per cercane l'entrata, Non trovandola chiediamo ad una passante la quale con le mani e qualche parola di inglese ci fa capire che oggi è lunedî ed i musei sono chiusi!! Dopo una settimana di viaggio abbiamo già perso la concezione del tempo.
Decidiamo di rimandare la visita a domani e di continuare il giro visitando la bellissima cattedrale ortodossa del "Salvatore sul sangue versato" attualmente trasformata in museo.
Attraversando vari parchi e ponti arriviamo sull'isola che ospita la fortezza San Pietro e Paolo per andare a visita da vicino la cattedrale con lo stesso nome progettata dall'architetto ticinese Domenico Trezzini. L'altezza della campanile di questa elegante costruzione è di 122m, ciò che rappresenta ancora oggi la seconda costruzione più alta della Russia (almeno secondo quanto dicono le guide turistiche!!).
Sono particolarmente interessato a questa costruzione dal fatto che mia nonna era una Trezzini di Astano, proprio lo stesso paese di provenienza di Domenico Trezzini.
Chissà se in qualche maniera non sono discendente dell'architetto preferito dello Zar Pietro il Grande, colui che con grande spirito di apertura verso l'occidente fece costruire la città che stiamo visitando. Abbiamo fortuna perche il tempo che questa mattina era piovviginoso si è nel pomeriggio messo al bello; fa però sensibilmente freddo (5 -10 gradi)

Oggi San Pietroburgo, denominata anche la Venezia del nord per i sui canali ha ca. 5 milioni di abitanti. Sulla via del ritorno passiamo davanti all'incrociatore Aurora che nel 1917, si dice, dette il via alla rivoluzione d'ottobre. Dopo la rivoluzione fino alla fine dell'unione sovietica nel 1991 la città prese il nome di Leningrado.
Dalla stazione Finlandia alla stazione Moskwa facciamo la nostra prima esperienza con la metropolitana e con la decifrazione dei caratteri cirillici. Adagio adagio cominciamo a leggere le insegne e i nomi delle strade. I 2 semenstri di russo seguiti 30 anni fa cominciano ad essermi utili!!
Alla stazione riusciamo a comperare, anche grazie all'aiuto di una gentile signora in colonna allo sportello dietro di noi, i biglietti del treno per Mosca. Ceniamo in un ristorante spagnolo prima di rientrare all'albergo e dedicare le ultime ore al blog.

19 ottobre 2008 Tallinn - San Pietroburgo

Ci siamo alzati presto per fare un giro fotografico del bello e caratteristico centro storico di Tallinn. Purtroppo il tempo è brutto fa freddo e piovviggina. Ritorniamo al nostro ostello per fare colazione e poi prendere un taxi per recarci alla stazione dei bus alla periferia della citta.

Il nostro bus, un bus russo già un pò consumato, arriva in orario e prende a bordo i pochi passeggeri presenti. Man mano però che il viaggio procede aumentano i passeggeri ed ad un certo punto dobbiamo ritornare ai nostri posti numerati. Ci eravamo messi così comodo!!
Alla frontiera di Narva il solito iter doganale che ci porta via un'ora di tempo.
Alle 19.10, con 30 minuti di ritardo arriviamo alla stazione Baltika di San Pietroburgo; e qui cominciano le peripezie.
Chiediamo ad un taxista il prezzo per portarci allo Swiss Star Hotel che abbiamo riservato per e-mail e questi ci dice: 30€.
Chiedoo se possiamo pagare secondo il taximetro che lo vedo montato nella vettura e questi mi dice arrogantemente che per questo tipo di percorso non lo si usa. Capisco subito che ci hanno presi per dei turisti da spennare. Cerchiamo altri taxi ma niente. Quei pochi che c'erano si erano già passati l'informazione.
Telefono allora all'albergo chiedendo loro di ordinarci un taxi. Dopo lunga attesa il taxi arriva e ci dice che il suo prezzo è di 700 rubli (ca. 20€), sempre troppo, ma oramai ... siamo visibilmente turisti.
Intanto nel trambusto generale alla stazione qualcuno riesce a portarci via un sacchetto di plastica con un paia di vecchie scarpe della Maggie. Niente di grave, poteva andare peggio!
Abbiamo però capito che fra i tanti personaggi loschi e ubriachi si aggirano anche ladruncoli!!
Nelle stazioni dovremo fare maggiormente attenzione.
Arriviamo all'albergo prendiamo la camera ed usciamo a cenare, orami tardi, in un ristorante
giapponese. Buona cena e a costi modici.

domenica 19 ottobre 2008

18 ottobre 2008 Riga - Tallinn (Estonia)


La capitale della Lettonia si presenta questa mattina con cielo blu intenso segnato da poche nubi che con il vento scappano via veloci. Guardando la gente che passa nella strada dalla finestra dell'albergo Irina capiamo subito che la temperatura è diminuita repentinamente. Vi sono ca 8 - 10 gradi al massomo.
Dopo la colazione partiamo a fare il “giro fotografico” della città vecchia di Riga che è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco. Le vecchie chiese ed i vari palazzi antichi sono molto pittoreschi e tipici dell'architettura Baltica.
Ritorniamo all'hotel, dopo aver percorso a piedi il centro storico ed alcuni bei parchi. Mi sorprendono i grandi spazi lasciati liberi ai pedoni. Ripresi i nostri bagagli torniamo alla stazione dei bus per continuare il viaggio verso Tallinn, la capitale della Estonia.

venerdì 17 ottobre 2008

17 ottobre 2008 Klaipeda - Riga (Lettonia)

Appena svegliati ci accorgiamo dalla pioggia che batte contro la finestra della camera che il tempo oggi non sarà un gran chè per cui ci alziamo tardi la prendiamo con comodo e facciamo la colazione in extremis alle 9.30 all'albergo Promenada. La colazione è ottima con un buffet molto ben fornito, io mi concentro sul salmone che è ottimo.

Ritornato in camera ne approfitto del collegamneto a Internet per aggiornare il blog mentre Maggie fa un giro in città sotto la pioggia per scattare qualche foto.

Alle 12.30 partenza per Riga con il bus Euroline. Percorriamo l'autostrada verso Kaunas per poi deviare verso Siauliai e procedere verso il confine con la Lettonia che passiamo a Drosutbaiacai.
Sul bus della Eurolines rimango stupito che il collegamento wireless a Internet funziona praticamente durante tutto il viaggio. L'unico neo è che dopo ca. 3 ore la batteria del mio mini-Laptop si esaurisce e devo chiudere il lavoro a mezza strada.




Il paesaggio lituano prima e lettone dopo sono totalmente piatti con tante foreste di betulle, ora particolarmente colorate, e gradi estensioni dedicate all'agricoltura. Passiamo la frontiera senza neanche fermarci, questo ci evidenzia che siamo in Europa, vedo accoordi di Schengen!
Durante quasi tutto il viaggio ha piovuto. Arriviamo verso le 17.00 alla periferia di Riga, la capitale della Lettonia, poi, causa il traffico caotico, ci impieghiamo più di mezz'ora per giungere il centro. Anche qui il traffico stradale non è tanto meglio che da noi. La stazione terminale dei bus è come un formicaio di gente che va e viene. Prendiamo posto all'hotel Irina, a due passi dalla stazione, per poi uscire per comperare un ombrello. Purtroppo la pioggia oggi, anche se non intensa è continua. Dopo aver fatto in giro della citta vecchia andiamo a cenare in una taverna sotterranea (Ristorante Livonija) molto ben curata del centro storico. Ottima cena ad un prezzo onesto.
Purtroppo, malgrado i tre paesi Baltici facciano già parte politicamente della Europa hanno ancora le loro valute separate per cui, per non continuare a cambiare e trovarci con le monete di resto, cerchiamo di pagare tutto con la carta di credito.

giovedì 16 ottobre 2008

16 ottobre 2008 Kaliningrad - Klaipèda (Lituania)

Ci svegliamo alle07.00 per fare subito colazione e avere così il più tempo possibile per visitare la città. La nostra prima colazione in Russa ci viene servita da una tipica matrona russa che pazientemente parlandoci in russo ci chiede i nostri desideri. Con un po di russo, tedesco, inglese e con le mani riusciamo a capirci lo stesso.
Dopo la colazione facciamo visita al nuovo ufficio turistico proprio a lato del nostro albergo e riceviamo, in inglese, tutte le informazioni che vogliamo per fare in bus e a piedi il giro della città.
Kaliningrad è una citttà storicamente molto particolare.

Con il nome di Königsberg è stata la capitale della Prussia orientale. Anche allora come addesso era una enclave circondata da Polonia e Lituania. Ai tempi era territorio tedesco oggi è territorio della Federazione Russa.
Königsberg fu inoltre una "città simbolo", e per questo pagò un duro prezzo, durante la seconda guerra mondali. Su Königsberg si accanirono sia gli alletti sia i sovietici distruggendola totalmente. Quella che era la città più bellla dell'europa orientale divenne an'ammasso di macerie. Si dice che solo gli inglesi nel 1944 in due notti vi sganciaroono 40'000 bombe, l'armata rossa poi durante l'avvanzata verso Berlino fece il resto ... si dice che per non lasciare proprio niente di tedesco spianarono anche il cimitero. Credo che dopo Hiroschima e Nagasaki fu Königsberg (pardon Kaliningrad) ad avere il maggior numero di vittime civili (dirette ed indirette) durante la seconda guerra mondilale. Il libro di LauroTognola che citavo ieri, e che sto leggendo durante questo vaggio, descrive bene quanto tragica è stata la situazione in quel paricolare periodo storico. Non me ne voglia l'amico Lauro se leggo il suo interessante romanzo solo addesso!
In ogni caso, al di la del fatto che il racconto è liberamente inventato, il libro mi serve per rinfrescami le idee sulla tragica storia di questa regione.

Praticamente tutto quello che si vede oggi è stato costruito dai russi (sovietici) dopo il 1945, anche l'enorme Duomo con la tomba del grande filosofo tedesco Immanuel Kant è stato totalmente ricostruito .... davanti a questa costruzione e vedendo le foto di come era prima mi rendo conto del totale nonsenso delle guerre. Purtroppo ancora oggi la storia non ha ancora insegnato a sufficienza.
E qui mi riallaccio alla situazione di ieri sera fra l'autista russo e i polacchi della stazione dei bus di Elblag. Inoltre leggendo su un giornale locale in tedesco apprendo poi che a causa del conflitto innescato dall'intensione dei polacchi di lasciar costruire le basi americane per scudo spaziale, la compagnia polacca Lot ha sospeso tutti i voli su Kaliningrad e ha ritirato il console generale della stessa citta. Un titolo del giornale dice: la Polonia si sta riarmando, cosa farà la Russia? . .. Sembra di essere ritornati indietro di almeno 60 anni!
Ricordo che la regione di Kaliningrad durante la guerra fredda era zona chiusa essendo una base militare strategica. E' solo dal 1991 che gli stranieri vi possono entrare. A quei tempi si diceva che la regione era la più grande portaerei sovietica posizionata a pche centinai di km dall'occidente. Qui e vi erano inoltre stazionati i micidali sommergibili armati con armi nucleari. Il porto era strategicamente importante perche era l'unico, a parte quelli del mar Nero, ad essere libero dai ghiacci d'inverno. Oggi l'importanza militare di Kaliningrad è notevolmente diminuita ... ma sarebbe un grave errore provocare troppo la situazione!
Dopo il giro in bus abbiamo visitato la piazza della vittoria con il monumento, la cattedrale ortodossa e la stazione nord per poi ritornati a piedi fino al nostro albergo per prendere i bagagli e con un taxi recarci alla stazione dei bus per continuare il viaggio verso Klaipeda in Lituania.
Se le costruzioni dell'inzio dopoguerra erano di puro stile razionale sovietico (enormi e brutte) quelle recentemente costruite, vedi l'hotel Skipper che ci ha ospitato o l'hotel Kaiserhof, sono ben concepite e bien ambientate nel paesaggio circostante (vedi foto). Credo che anche i russi stanno orami dimenticando i rancori contro i predecessori tedeschi e stando ridando in qualche modo l'aspetto storico della ex capitalle della Prussia orientale. Sembra addirittura fra i giovani sia abitudine chiamare la loro città Kaizer.
Facendo, prima di partire con il bus, il giro della monumentale stazione ferroviari sud incontro per caso Nina, la nostra interprete del giorno prima. Coincidenza incredibile pendando che Kaliningrad conta ca. 500'000 abitanti, noi ne abbiamo conosciuto solo uno e lo abbiamo reincontrato il giorno dopo!!
Il nostro bus parte puntuale alle 16.30 procede verso nord e passa da Zelenogradsk per poi continuare sulla lunga penisola "Kurskaja Kosa". Da una parte abbiamo il mar Baltico dall'altra un grande lago interno. Prima di Klaipeda attraversiamo lo stretto passaggio di mare con un traghetto. Raggiungiamo la stazione dei bus di Klaipeda alle 2.00 ca e ci rechiamo all'hotel Promenda a 200m dalla stazione. Piccolo hotel molto accogliente e ad un prezzo modico (45€).

mercoledì 15 ottobre 2008

15 ottobre 2008 - Varsavia - Kaliningrad (Russia)

Superlevataccia con sveglia alle 04.00 per poter prendere il treno per Kaliningrad alle 06.26 alla stazione di Varsavia-Wschodnia. Il taxi già riservato la sera prima ci aspetta già alle 05.30 per portarci in ca. 20 minuti alla stazione di partenza. Il treno parte puntuale ma dopo pochi km si ferma e procede a singhiozzo continuando ad accumulare ritardo. Il paessaggio è illuminato dalla luna piena che splende in un cielo senza nuvole. Poi inizia l'alba con il sole che esce dalle nebbie mattutine. Qui tutto e piatto; nessuna montagna, nemmeno una minima collina!Intanto il treno continua ad accumulare ritardi e cominciamo a preoccuparci di perdere la coincidenza con il treno per Kaliningrad a Malbork. La regione attraversata è poco abitata e prevalentemente agricola. I colori autunnali dei boschi sono magnifici e appaiono sempre più luminosi man mano che si alza il sole.Arriviamo a Malbork con ca. 40' di ritardo e in stazione non si vede nessun treno, corro a chidere aiuto dal conduttore che stava risalendo per continuare il viaggio e questi allargando le braccia ci dice in polacco, che che il nostro treno era già partito. Senza capire le sue parole capiamo subito di essere nei pasticci dato che il prossimo treno per Kaliningrad parte solo domani. Dopo qualche attimo di scoraggiamento partiamo a cercare informazioni nei vari sportelli della stazione. Nessuno però parla l'inglese e l'unica informazione che ci sanno dare e di scrierci su un bigliettino l'orario del prossimo treno che è lo stesso di quello che abbiamo perso ma del giorno dopo. Visto che dove ci troviamo è una piccola cittadina e che a pochi km vi è Elblag molto più grande decidiamo di predere il prossimo treno per questa destinazione e vedere se possiamo trovare una soluzione per raggiungere Kaliningrad ancora entro sera altrimenti tutta la nostra catena di riservazioni di alberghi e spostamenti si spezza e avremmo non poche difficoltà a giungere a San Pietroburgo per la data prestabilita.Il treno per Elblag è pieno al limite di ogni concetto fisico di compressione umana, facciamo il viaggio (ca. 40') in piedi con i nostri bagagli fra le gambe. Alle 12.00 ca. siamo a Elblag dove troviamo la gradita sorpresa che vi è in bus alle 16.30 per Kaliningrad. La gente anche se parla solo il polacco è molto amichevole e sempre disposta ad aiutarti.Dopo aver fatto un lungo giroa piedi nella parte vecchia della città alle 16 dopo aver cambiato i soldi suffienti in zloty per pagare il viaggio ci mettiamo in attesa al terminale (peron n. 1) dei bus.Passano le 16.30 ed il bus non arriva, poi vediamo che un bus con scritte in russo (l'unico in quel momento nel terminale) sta preparandosi a partire. Corriamo incontro e chiediamo se è il bus per Kaliningrado. La risposta è positiva, carichiamo i bagagli e ci apprestiamo a pagare il viaggio con i nostri zloty contati e qui inizia una scena di teatro filodrammatico in quanto il conducente ci scrive su un foglio il prezzo che è praticamente il doppio di quello che ci avevano detto alla stazione. L'autista russo sim ette ad imprecare e griddare contro non so chi!!Per fortuna che sul bus c'è Nina Alexandrovna che parla il tedesco e cerca di calmare il conduttore. Questi parte lanciato verso lo sportello da dove gli dico che avevo avuto l'informazione sul prezzo del bus. Anche qui imprecazioni e ... quelli dello sportello sono così imbarazzati che non dicono niente. Poi partiamo e dopo un po di negoziazioni per il tramite di Nina paghiamo i biglietti con un mix di euro e zloty che sembra di andargli bene. In realtà paghiamo ca. 15 euro a testa. Non è molto ma è il doppio di quello che avrebbe pagato un "non turista" e qui sta il punto di conflitto. I polacchi dello sportello hanno osato comunicare a noi turisti il "prezzo vero" del biglietto. Durante il viaggio abbiamo avuto una lunga ed interessante discussione intedesco con Nina dalla quale anche se non ce lo dice apertamente emergono i coflitti nazionalistici fra polacchi e russi. Ci rendiamo conto di essere in una zona ancora nevralgica fra est e ovest.Se volete capirlo meglio dovete guardare una cartina geografica. Maggiori info geopolitice sulla regione le troverete sul post di domani.Passiamo la frontiera dopo un cerimoniale di controlli e di formulari di ca. una ora. Alle 21.00 raggiungiamo la stazione centrale di Kaliningrad; salutiamo Nina la quale come ultimo aiuto indica al conduttore come lasciarci il più vicino possibile al nostro albergo.Veniamo scaricati a ca. 150 m (3 minuta, come ci dice lui) e con un grande sorriso ci saluta. Gli dico "spasiba" (grazie in russo) per ringraziarlo, e questi mi da una pacca sulle spalle e mi saluta come se fossi diventato il miglior amico. Ho capito che gli è passato e che tutto era solo un teatro per il "comportamento scorretto" dei polacchi. Raggiungiamo un 10' l'albergo Skipper dove veniamo accolti con saluti ed inchini dal personale. Pochi parlano l'inglese ma si danno tutti da fare per aiutarci. Facciamo un giro per prelevare i primi rubli dal Bamkomat e poi ceniamo all'albergo. La cena è ottima, ma anche il prezzo non scherza!!

martedì 14 ottobre 2008

14 ottobre 2008 Berlino - Varsavia

Stamattina levataccia per prendere il treno "Berlino – Varsavia Express" delle 06.29. Per fare in tempo a pagare l'hotel e prendere il “Frühstück-Pack” abbiano dovuto svegliare brutalmente il tipo della ricezione. Peccato che abbiamo dovuto camminare i ca. 500m dall'albergo alla stazione sotto una leggera pioggerellina autunnale. Il treno è partito in perfetto orario alle 06.29 dal binario 11. Dopo le prime ore ancora notturne il cielo si è schiarito quando avevamo già passato la frontiera polacca a Rzepin. Nel nostro scompartimento due giovane polacche. Ho preso un caffe dal carrello ambulante (1.75€) che ho pagato con una banconota da 20€, il poverino non aveva resto e ha fatto il giro del treno per racimolare il resto da darmi. I sono trovato con quasi un kilo di monetine in tasca!!
Iniziato a leggere il libro di Lauro Tognola “Erika primo amore” del quale vi racconterò domani.
Arrivati alla stazione centrale di Varsavia puntuali alle 12.35. Fatto un giro della stazione che è enorme e molto caotica cambiamo qualche € in Zloty tanto per sopravvivere un giorno in polonia.
Preso un taxi per l'alloggio che avevo risevato on-line. Si tratta di uno studio molto carino nella zona dell'università. Un tipico appartamentino per studenti con cucina macchina da lavare e ... il tanto atteso collegamento wireless che sto ora utilizzando per questo blog.
Fatto un bel giro a piedi nella città vecchia di Varsavia che al primo colpo d'occhio ci è apparsa molto carina ed accogliente.
Usciti poi a cena ...

13 ottobre 2008 Berlino

Ci siamo svegliati non appena è diventato chiaro e si intravvedevano nella nebbia il paesaggio della periferia di Berlino. Alle 8.20 siamo arrivati nella nuova e bella stazione centrale di Berlino.
Salutato Jörg che è venuto qui per un congresso sull'educazione giovanile, proprio quella che avrebbero avuto bisogno in i nostri compagni di carrozza che prima dell'arrivo a Berlino hanno buttato fuori dal finestrino i rifiuti che avevano nello scompartimento. Non sono stati un bell'esempio di comportamento ambientale!
Dopo aver fatto colazione con cappuccino e cornetto da Segafredo alla stazione siamo andati a prendere la camera all'albergo Central Inn a soli 500 m dalla stazione.

La giornata è bellissima, cielo azzurro senza una nuvola e temperatura quasi estiva ca. 20 gradi
Iniziato il tour della città a piedi partendo dalla stazione centrale e passando dal Bundestag, dalla porta di Brandeburgo dal viale sotto i tigli (Unter den Linden) fino ad Alexanderplatz. Verso sera ritornati con un taxi fino alla strada del shopping (Kurfüstendamm). Verso le 18 oramai stanchi siamo poi ritornati con la S-Bahn alla stazione centrale. Cenato nel caratteristico ristorante “Newmann” appena sotto il nostro albergo. Ottima la mi anatra al forno e come sempre buona la birra berlinese.
Siccome domani dovremo partire prima dell'orario di colazione ci verranno preparati dei “Frühstück Pak” da prendere con noi.

12 ottobre 2008 Cugnasco - Berlino

Partenza con il bus da Cugnasco alle 07.52. Preso un caffè a Locarno prima di patire con la Centovallina per Domodossola e Briga. Tra Locarno e Domodossola fatto il viaggio sul treno nostalgico con i rivestimenti in legno e i sedili in velluto (ex prima classe), invece da Domo a Briga con il pendolino (cisalpino). Il contrasto non poteva essere maggiore!
Il primo tentativo di partenza con la Centovallina è andato a vuoto; eravamo così indaffarati con lenostre letture che a Camedo non ci siamo accorti che dovevamo cambiare treno, siamo rimasti .. cosiche ci siamo ritrovati a Locarno senza accorgercene. Niente di grave abbiamo preso il diretto e siamo arrivati poi a Briga solo 45' dopo.
Sul treno siamo goduti le Centovalli e la val Viggezzo inncompagnia di molti turisti della domenica.
A Briga abbiamo visitato i parenti della Maggie e poi alle 17.20 continuato il viaggio per Basilea. Transitato per la prima volta nel nuovo tunnel di base del Lötschberg.
A Basilea cena veloce alla stazione prima di prendere alle 21.07 il treno notturno per Berlino.
Sul treno abbiamo avuto la gradita sorpresa di conoscere Jörg, un zurighese, nostro compagno di scompartimento, che ha fatto la guida turistica sulla transiberiana e ha imparato il russo durante un soggiorno di studio a Gorky nel lontano periodo della perestroika. Ne approfittiamo naturalmente per farci dare molte informazioni e i suggerimenti utili per per il nostro viaggio in transiberiana.
Sulla stessa carrozza del treno c'era un gruppo di giovani svizzeri tedeschi che hanno fatto un gran casino disturbando tutto il vagone. Dopo l'intervento di un controllore la situazione si è calmata e abbiamo potuto dormire.

giovedì 9 ottobre 2008

Nota generale

12 ottobre 2008

Nota generale
Benvenuti nel mio Blog tramite il quale cercherò di tenere una traccia del viaggio che assieme a Maggie intendiamo fare attorno al mondo. Il viaggio corrisponde ad un mio sogno giovanile di partire in una direzione senza un itinerario preciso e ritornare al punto di partenza facendo il giro del globo. Ci riusciremo?

Per saperlo doverte seguire il presente Blog
Siccome vorremmo fare il viaggio in maniera più ecosostenibile possibile cercheremo di utilizzare prevalentementte i mezzi pubblici terrestri, vedi treni, bus, battelli, navi ecc.