Il nostro percorso

mercoledì 29 ottobre 2008

27 ottobre 2008 Ekaterinburg

Alzati con il suono della sveglia ci siamo preparati per la colazione abbondantemente preparata da Yelena che sta dimostrando l'ospitalità russa. In cambio le lasceremo due tavolette di cioccolato svizzero che ci sembra appezzare. Riceviamo le ultime istruzioni di come prendere il tram per recarci alla stazione (Boksal in russo), salutiamo Yelena, lasciandole il nostro indirizzo, e ci incamminiamo verso la fermata del tram. Siamo in un quartiere di casermoni abitativi alla periferia della città. Fa freddino, saranno 3 – 5 gradi ma che da più fastidio è il vento che a tratti soffia molto forte. Al primo tentativo saliamo sul tram giusto (il n. 23), ma nella direzione sbagliata. Il conducente ci indica chiaramente l'altra direzione. Sul tram siamo visibilmente turisti ed interessante come la gente con gesti o parole in russo cerca di aiutarci. Alla stazione centrale di Ekaterinburg depositiamo i nostri bagagli e a piedi ci spostiamo verso la zona centrale della città passando al lato della imponente “chiesa del sangue” che sorge nel punto dove, di dice, avvenne l'esecuzione nel 1918 dei Romanov, gli ultimi discendenti degli zar di Russia. Questi si erano qui rifugiati per sfuggire ai rivoluzionari da San Pietroburgo. Oggi Ekaterrinburg conta 1.5 milioni di abitanti ed è la terza città della Russia. Qui siamo ai piedi degli Urali e al confine continentale fra Europa e Asia.
Continuiamo il nostro giro passando vicino alla cattedrale ortodossa della Risurrezione, vari monumenti e il parco pubblico davanti alla diga sul fiume Iset, per arrivare sulla via Lenin, la strada principale della città. Facciamo un pranzo frugale al ristorante italiano, ascoltando canzoni di Celentano e Mina al ristorante “Il Patio”. Devo sorridere vedendo i vari errori di scrittura sulle insegne esposte; esempio Colesseo per Colosseo, San Petro invece di San Pietro. Dietro il ristorante troviamo un Internet caffé ben attrezzato dovo per un paio di ore riesco, non senza difficoltà con la tastiera e menù in russo a controllare gli e-mail ed aggiornare il blog.
Terminato questo rientriamo, ancora a piedi, verso la stazione alla ricerca di un bankomat per prelevare un po' di rubli. L'impresa non è facile; tre non accettano la nostra Postcard, altri tre non funzionano e due ci rigettano la carta alla fine ma senza i soldi (speriamo che non ci vengano addebitati prelevamenti fasulli!). Infine scopriamo che il prelevando solo 1'000 rubli alla volta funziona!.
Facciamo poi la cena in uno snak-bar vicino alla stazione prima di metterci in coda sotto il tabellone delle partenze per vedere il numero del binario di partenza del nostro treno, il n. 350 per Novosibirsk. Il treno arriva in orario prendiamo posto in uno scompartimento (vagone 9 posti 9 e 11) con già due passeggeri. La “provodnitsa” (la hostess del vagone)ci crea qualche difficoltà per il nostro biglietto, inizialmente non capiamo il perchè, ma poi ci rendiamo conto, diversamente degli altri, che i nostri biglietti sono scritti con caratteri latini; per noi vanno bene ma per lei sono indecifrabili. Alla fine anche con l'aiuto di uno dei nostri coinquilini si mette tutto a posto. Facciamo un tentativo per andare sul vagone ristorante a prendere un vodka; ma il ristorante è chiuso! Non ci resta che preparare il letto con le lenzuola ricevute e andare a nanna.

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