Il nostro percorso

domenica 15 marzo 2009

10 – 12 marzo 2009 isola di Gili Air

Oggi, dopo due giorni sulla seconda delle isole Gili, ci apprestiamo a spostarci su Gili Air, la più vicina a Lombok e seconda per dimensione. Facciamo l'ultima colazione al Kontiki, poi ne approfittiamo per fare il bagno sulla splendida spiaggia di sabbia bianca prima di fare i bagagli e partire verso il porticciolo di imbarco. Qui prendiamo i biglietti (20'000rp a testa), attendiamo la barca proveniente da Travangan, e alle 9.45 partiamo per Gili Air che raggiungiamo in ca 30min. Stamattina il tratto di mare fra le due isole è abbastanza movimentato e turbolento, ed ogni tanto qualche spruzzo di acqua riesce a sorprendere anche l'esperto navigatore, che deve rallentare e aspettare l'onda buona per continuare la navigazione. Appena scesi riceviamo diverse proposte di alloggio, qui in forma più discreta e tranquilla. Noi però abbiamo ricevuto il consiglio di Olga a Travangan di andare a vedere il Gili Indah, a pochi passi dal porto di arrivo. Il posto lo troviamo interessante, oltre che per la comodità e la cortesia dei giovani gestori, per il prezzo di soli 100.000rp (10fr.), colazione compresa. Il primo giorno riceviamo un bungalow della seconda fila, addirittura per 80'000rp, con l'opzione di cambiare domani in uno che diventa libero nella prima fila davanti al mare. Non abbiamo una grande spiaggia perché proprio davanti sono “posteggiate” le barche dei pescatori. In compenso possiamo seguire in diretta dal balcone le scene di pesca dei pescatori dell'isola. Appena arrivati e sistemati usciamo per fare un primo giro di ispezione della zona e mentre siamo seduti a bere una Bintang in un ristorante sulla spiaggia vediamo, una dopo l'altra, tre barche di pescatori ad venire verso il porto. Il cameriere ci spiega che le prime due barche portano solo i pescatori, mentre la terza, un po' staccata dalle altre due, porta il pesce. Io mi precipito al porto per essere pronto a fotografare le scene dell'arrivo dei pescatori con il pesce. Già a quando la barca è ancora a qualche centinaia di metri dal porto si sentono urla e canti che, come mi fanno capire i locali, fanno presagire ad una ottima cattura di pesce. Difatti quando arrivano in vista del porto sollevano i pesci catturati e raccolti assieme a fasci per farli vedere alla molta gente arrivata da ogni angolo per prenderlo. Qualcuno per fare più velocemente butta il pesce dalla barca in direzione di amici e famigliari che lo prendono e lo portano via rapidamente. Vedo che qualcuno paga e tanti prendono e spariscono; non è facile capire come sono le regole qui. Comunque in ca 15min tutto il pesce, in prevalenza "black snapper", qualche "withe snapper" e qualche barracuda, è sparito ed i pescatori si mettono a sistemare la barca con le loro reti ed attrezzi di pesca. I pescatori sono in prevalenza dei giovani del posto. Mi sorprende il fatto di vedere che diversi di loro portano la maschera per fare snorkeling. Sarà per andare a cercare i pesci? E' comunque stato molto bello ed interessante vedere una scena del genere dal vivo. Poi quando si fa un po più tardi, ed il sole non brucia più cosi forte, partiamo per fare il giro dell'isola a piedi seguendo la spiaggia. Anche qui la costa è tutta coperta di sabbia bianca, con alcuni spiazzi anche di sabbia nera vulcanica; ma purtroppo la tanta plastica che si vede in giro non è proprio un bello spettacolo da vedere! La sera siamo stanchi ed andiamo a mangiare del pesce alla griglia nel ristorante più vicino al nostro alloggio. Ci facciamo preparare due bei “black snapper”, di quelli che abbiamo visto portare oggi dai pescatori. Purtroppo il buon pesce ci viene rovinato dall'addetto alla griglia che ha usato talmente tanto petrolio per accendere il legno il quale, umido come era, faceva più fumo che brace. Il risultato è stato un pesce affumicato e con il profumo di petrolio¨. Peccato il pesce non poteva essere più fresco!!
Il secondo giorno lo dedichiamo al relaxing per cui facciamo colazione (caffe di Lombok e pancake di banane) tardi, poi traslochiamo nel bungalow della prima fila. Vedendo di nuovo un grande movimento di pescatori proprio davanti a noi chiediamo informazioni sulla pesca locale ad Adi, il nostro gentile oste e affittacamere, il quale si propone di comperarci lui il pesce e di farcelo cuocere alla griglia. Detto fatto, gli do 30'000rp /ca 3fr), lui parte e ritorna con 4 bei “black snapper” che poi ci cuoce alla griglia. Sono cosi grandi che noi ne mangiamo due, mentre gli altri due li lasciamo ad Adi ed il suo collega. Poi dopo aver sfruttato bene anche l'amaca e aver dedicato un paio di ore all'aggiornamento offline del blog, partiamo a piedi verso la parte a nord dell'isola, la parte più turistica, con hotel, resort e ristoranti.. Per caso ci imbattiamo in un piccolo complesso di nuovi bungalow, con un cartello indicante “cucina italiana”. Non faccio neanche in tempo a dirlo a Maggie che appare Claudio, un milanese che ci dice essere il proprietario e ci chiede se ci interessa visitare le camere. Tutto è nuovo di zecca e addirittura un paio di capanne con il tetto in paglia sono ancora in costruzione. Claudio ci racconta delle peripezie avute, durante gli ultimi 7 mesi, per mettere in piedi l'incantevole posto che con orgoglio ci fa visitare. Poco dopo conosciamo anche Sabrina, la moglie, che con lui ha lasciato la “benestante” Italia per cercare una nuova vita in Indonesia. Tra una Bintang e l'altra passiamo praticamente l'intero pomeriggio con Claudio e Sabrina raccontandoci reciprocamente le esperienze avute ed i progetti ed i sogni futuri! Quando inizia a farsi sentire la fame ci lasciamo “tentare e viziare“ con le sue ottime “bruschette special” seguite poi dalle tagliatelle fatte in casa con il pese ed i frutti di mare. Ottime cosi come il dessert a base di salame di cioccolata, il tutto ad un prezzo assolutamente il linea con i ristoranti locali; ma la qualità e la quantità è assolutamente a favore di Claudio e Sabrina. Se qualcuno dovesse capitare da queste parti non posso che consigliarlo a passare da Claudio e Sabrina nel loro ”Biba Beach Village” (e-mail: biba69@alice.it). Il prezzo attuale di 250'000rp, per un bungalow della qualità proposta da Sabrina e Claudio è un buon affare!. Noi non possiamo che augurare a Sabrina Claudio tanti auguri di successo per il loro “sogno indonesiano”, ciò che non dubitiamo nemmeno un istante visto l'energia e l'entusiasmo che hanno dimostrato finora.
Il terzo giorno è dedicato allo snorkeling, almeno per me, mentre Maggie, visto che ha qualche sintomo di raffreddore in vista preferisce stare tranquilla ad assistermi eventualmente dalla spiaggia.
Fatta la solita colazione, servita da Adi in terrazza, noleggiamo l'equipaggiamento all'angolo del bungalow per poi spostarci verso l'altro lato dell'isola dove i posti per le immersioni sono migliori. Dopo un certo momento per abituarmi alla maschera e tubo, che malgrado la valvola, o proprio per la valvola, lascia entrare un pochino di acqua. Niente di grave, mi abituo subito, però mi chiedo se non potevano costruire un aggeggio meno complicato (senza valvola) ma sempre funzionante! Il fondale dove mi immergo a ripetizione per diverse ore è veramente fantastico. L'acqua è calma e sotto si possono vedere pesci multicolore e di ogni dimensione mentre i coralli, anche se non dappertutto sono colorati e alcuni sembrano quasi fosforescenti a vederli con la luce intensa del sole di mezzogiorno. Ad un certo punto mi imbatto in una tartaruga, ce appena vi vede si mette a nuotare per allontanarsi; io la seguo per almeno dieci minuti e mi sembra quasi che stia giocando con me girando in circolo fra i coralli del fondale!.Poi anche lo snorkeling fa venire fame, e visto che siamo vicino al ristorante di Claudio e Sabrina decidiamo di passare a salutarli e a mangiare qualcosina. All'arrivo incontriamo e conosciamo un simpatico giovane ospite siciliano appena arrivato in mattinata. Si chiama Raffaele e a fatto alcuni mesi in Australia prima di spostarsi in queste regioni dell'Asia e arrivare alle Gili, dove intende rimanere qualche giorno prima di procedere verso la Malesia, Tailandia e Laos. Come il solito in questi incontri ci scambiamo utili informazioni sulle esperienze fatte e sui luoghi da visitare. Passiamo con lui e con Claudio, fra una Bintang e l'altra il resto del pomeriggio. Poi noi, dopo aver salutati tutti, rientriamo a consegnare l'equipaggiamento per lo snorkeling e fare la spesa per il viaggio di domani. Poi usciamo a cenare in un ristorante dove avevamo visto che avevano un'offerta molto vasta di pesce da fare alla griglia. Tanto per provare scegliamo, oltre ad un bel “red snapper”, anche un pesce pappagallo (quello con i bei colori blu e arancio) che ci consigliano per la la carne bianca e tenera. Lo proviamo ma non ci sembra tanto speciale, a dimostrazione che non tutto quanto è bello è anche buono! Poi finiamo la serata ammirando e fotografando la luna piena che risplende con una striscia di argento sul mare piatto davanti all'isola. Peccato che domani il sogno finisce e dovremo avvicinarci all'aeroporto di Denpasar per rientrare lunedì prossimo 16 marzo.

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