Il nostro percorso

giovedì 5 marzo 2009

2 marzo 2009 Kedisan, vulcano Batur

Partiamo da Lovina Beach in auto alle 13.30, appena dopo aver ricevuto i biglietti del volo di ritorno, per fare una prima fermata a Syngaraya dove visitiamo il centro con un piccolo e suggestivo tempio cinese e la zona vecchia del porto con dei vecchi e decadenti (per non dire ruderi) di edifici coloniali olandesi. Il tempio cinese si distingue per i colori vivaci e per il fatto che le tre grandi religioni cinesi, il buddismo, il taoismo e il confucianesimo sono riunite sotto un unico tetto. Poi prima di iniziare la salita verso Kintamani,visitiamo il tempio indù di Meduwe Karang, piccolo ma ben inserito nella vegetazione della zona costiera. Da Kumbutambahan via la strada inizia gradualmente a salire nel mezzo di piantagioni di frutta esotica (mangostane, rambutan, durian, cacao ..) mentre il tempo peggiora man mano che saliamo. Prima entriamo nella nebbia poi inizia a piovere e la temperatura si fa sempre più fresca. Passiamo i paesi di Penusilan, Kintamani e Penelokan, sul margine del cratere intorno alla grande caldera dove si trova oggi il vulcano Batur di 1770m. All'interno della caldera vi è anche il suggestivo lago Batur (a 1400msl/m) al margine del quale andremo a cercare alloggio per stanotte. La strada dal bordo della caldera scende ripidamente fino ad arrivare alla riva del lago, qui ci sistemiamo, con l'aiuto e consiglio del nostro conducente, al hotel Segara. Il posto è molto carino ed accogliente ma è continuamente disturbato dagli autocarri che uno dopo l'altro transitano per trasportare i sassi e la sabbia di lava verso ogni parte dell'isola. Noi, dopo il “check inn” partiamo per fare fare un giro a piedi in direzione del vulcano Batur, che ora, cessato il temporale, inizia a farsi vedere con i tre crateri che lo contraddistinguono. L'ultimo, il cratere n. 3, è frutto dell'ultima eruzione del 1967, i segni della quale, sono ben visibili ancora oggi, con la grande chiazza nera della lava fuoriuscita allora. Verso sera le nubi si diradano e la vista sul vulcano è perfetta. Al ritorno del giro rimaniamo sorpresi dall'enorme e puzzolente traffico di camion che trasportano fuori la lava lasciando agli abitanti del luogo solo tanto inquinamento e rumore! La cena è all'hotel con pesce fritto del lago Batur, riso e frutta. Per passare di fuori la fresca serata, saranno 20 – 22 gradi, recuperiamo dal sacco alcuni indumenti caldi da lungo tempo rimasti a riposo.




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