Il nostro percorso

giovedì 5 marzo 2009

4 - 5 marzo 2009 Senggigi, isola di Lombok

Ci alziamo presto per fare colazione nel nostro bungalow e poi partire per il porto da dove partono i traghetti per Lombok. Quando ci siamo alzati era bello, ma poi è arrivato un'acquazzone di una mezzoretta per poi ristabilirsi e ritornare al bello. Noi acquistiamo i biglietti per il traghetto alla biglietteria ufficiale e non prendiamo i biglietti combinati “traghetto – bus” come tutti cercano di venderci. Paghiamo 30'000 rupie a testa (ca. 3 fr.), mentre il biglietto combinato fino a Senggigi costerebbe 170'000 rp. L'attraversata con il traghetto dura 4 ore e mezza e mentre navighiamo verso il porto di arrivo vediamo in direzione nord dell'isola di Lombok i segni di un minaccioso temporale con nubi nerastre attorno al vulcano Rinjani. All'arrivo a Lembar, il porto di arrivo sull'isola di Lombok, ecco la sorpresa con i taxisti mafiosi ci chiedono, al primo colpo, 350'000rp a testa per portarci a Senggigi. Gli chiedo se stanno scherzando, e loro subito dimezzano il prezzo che è però ancora estremamente esagerato. Gli dico che al massimo potrei pagare 200'000 per tutti e due e ci allontaniamo per uscire dalla zona del porto. A questo punto quello che sembra essere il capo dei mafiosi ci chiama e ci dice che il mio prezzo va bene. Probabilmente avrei potuto scendere ancora, ma siamo contenti di poter partire subito e non dover aspettare che il minibus collettivo, denominato bemo, si pieno per poi partire. Il “bemo” ci sarebbe costato solo alcune decine di migliaia di rupie ma, oltre all'orario di partenza indeterminato, si sarebbe fermato dappertutto per far salire e scendere passeggeri. Il nostro taxista ha un problema di vista, ci vede da un solo occhio; noi ce ne accorgiamo quando davanti ad un semaforo vediamo che deve tenere la faccia inclinata lateralmente per poterlo vedere. La situazione per lui si complica poi quando inizia un violento temporale tropicale e la visuale diventa quasi nulla. La strada diventa ben presto come un fiume e lui a tratti è costretto a fermarsi. Arriviamo giusto giusto davanti al guesthouse Lina, dove abbiamo chiesto di portarci, quando il temporale si riduce di intensità permettendoci di visitarlo, fare“check in” e scaricare i nostri bagagli. Per fortuna non dobbiamo andare oltre perché la strada poco più avanti è completamente allagata e pochi audaci motociclisti riescono, nel divertimento generale, a passare. Per quasi un'ora il divertimento del villaggio, incluso dei poliziotti impassibili, è di assistere allo spettacolo di navigazione acquatica con bici, moto ed auto. Appena preso posto al ristorante del guesthouse davanti alla spiaggia siamo "assaliti" dai venditori ambulanti che cercano di venderci collane di perle, orologi, stoffe batik, magliette e ogni altro articolo per turisti. Viste le condizioni stradali ceniamo al guesthouse dove veniamo letteralmente coccolati dalla cameriera Wally. Andiamo poi presto a dormire ma dopo le 10 di notte inizia la musica a tutta potenza della discoteca sull'altro lato della strada. Purtroppo la pessima isolazione acustica delle magre pareti in rattan delle nostra camera ci fa sembrare di dormire nella discoteca o direttamente sulla strada.



Il giorno seguente
ci alziamo con il canto dei galli e i primi rumori del traffico per poi fare colazione a base di frutta e pancake davanti la spiaggia. Già di primo mattino riceviamo le visite dei venditori ambulanti che per nostra fortuna devono restare al di fuori del ristorante. Poi ci mettiamo in moto andando a visitare il centro, prelevare soldi dal bankomat e acquistare i biglietti per viaggio di domani sull'isola di Gili Trawangan (all'agenzia paghiamo 50'000 invece delle 75'000rp che ci chiedono al guesthouse!). Dopo il giro del centro, rimasto senza segni dell'alluvione di ieri, ci spostiamo verso sud alla ricerca del ristorante “da Alberto” che propone ai clienti l'accesso internet gratuito. Facciamo a piedi i ca. 2km fino al ristorante, mentre il tempo si sta mettendo lentamente al bello. Il posto è molto bello con una piscina ed il mare davanti a noi; dove possiamo vedere diversi pescatori sugli scogli che pescano malgrado le onde, ogni tanto, li sommerge quasi totalmente. Tra un caffè, un succo e una birra passiamo varie ore ad aggiornarci con la posta elettronica e ad aggiornare il blog. Il collegamento funziona molto bene ed il personale è estremamente gentile. Rientrati al guesthouse ci sistemiamo, come avevamo convenuto anticipatamente, in una camera più tranquilla; paghiamo un po di più, abbiamo l'aria condizionata che non funzionerà tutta la notte, ma almeno non siamo così disturbati dalla strada e dalla discoteca!. A cena andiamo al ristorante Matahari, dove il proprietario ed i camerieri si danno da fare a parlarci quanto sanno in tedesco. Scopriremo poi che la maggior parte dei clienti che vengono qui parlano il tedesco. Ordiniamo il menu ma sul più bello mentre stanno per servici, fa click e va via luce. Da come si comportano capisco che non è una cosa eccezionale, perché subito dopo accendono le candele e fanno partire il generatore. Durante la sera capiterà ancora diverse volte, non appena tutti credono che sia a posto ecco che la corrente va via un'altra volta. Al guesthouse rimarremo tutta la notte con la luce di emergenza, ma senza la corrente per il condizionatore, per noi non fa niente perché non l'avremmo usato lo stesso.

2 commenti:

Sergio Barenco ha detto...

giroldoni... rientrerete un qualche giorno ?

Sergio Barenco ha detto...

buono il sigaro di gili meno ?