






Secondo giorno di navigazione sul Rio Madeira
Stamattina ci siamo svegliati appena prima dell'alba quando l'imbarcazione attracca al porto di 'Novo Ariruanà, poche case, un porto e una chiesetta; questo è quanto si vede dal fiume. Qui scendono diversi passeggeri con i loro voluminosi bagagli e ne salgono alcuni che si sistemano con le loro amache al posto lasciato libero da quelli appena scesi. Nel frattempo si fa chiaro mentre leviamo gli ormeggi e ripartiamo. Io chiedo all'engeneiero di bordo dove ci fermeremo ancora e quando è previsto l'arrivo a Manaus. Mi risponde che sono previste altre due fermate a Borba e a 'Nova Olinda do Norte' mentre dovremmo arrivare domattina alle 5 a Manaus. Spero solo che si sbagli 
perché arrivando cosi presto non vedremmo niente del 'incontro das aguas', lo spettacolare incontro delle acque scure del
Rio Negro con quelle chiare del Rio Solimoes, appena prima di Manaus. Durate la notte mentre dormivamo alla grande ci siamo fermati a Manicorè che è il porto maggiore sul nostro percorso.
L'Amazzonia si dice sia 'il più grande polmone verde del mondo'. Per le dimensioni sicuramente si, ma la qualità del polmone è negli anni alquanto degradata con l'avanzare inesorabile delle attività umane; vedi le grandi estensioni sacrificate al pascolo alle enormi piantagioni di soya e a quelle che stanno ancora seguendo di Palma da olio
per produrre biocarburanti. Sarà probabilmente questa l'ultima e definitiva sfida per l'ecosistema amazzonico. Lo spazio sembra ancora grande ma non illudiamoci. D'altro lato si può anche vedere il potere e la potenza di questa natura cosi esuberante e 'inumana'. Per esempio il tanto decantato ramo BR-319 (Porto Velho-Manaus) della strada Transamazzonica che avevo percorso ai tempi della mia prima visita nel lontano 1979, è da quasi 10 anni impraticabile ed abbandonata. Qualche giorno fa sulla stampa locale ha risollevato il tema del ripristino della BR-319 confermando che l'idea c'è ma i soldi mancano. Cosi sembra essere
per diversi altri rami della mitica Transamazzonica, sono disegnati sulle cartine geografiche ma sono totalmente o parzialmente impraticabili. Forse in questo senso la natura sta opponendo l'ultima strenua resistenza all'avanzare degli interessi economici. Comunque vedendo dal questo immenso groviglio di fiumi sui quali stiamo navigando da due giorni e due notti, ci sembra che sia ancora tutto intatto, solo qua si scorge qualche umile abitazione fra i grandi alberi della foresta. Sull'intero percorso vedremo solo quatto insediamenti che si possono qualificare come tali, tutto il resto è acqua e foresta. La vita qui è totalmente tranquilla ed i ritmi di vita sono ancora quelli
dettati dalla natura. In totale passeremo due giorni e tre notti indimenticabili, le albe i tramonti , le soste nei villaggi lungo la riva, un’immersione in una umanità che vive con dignità le enormi difficoltà dettate da questo ambiente duro e mutevole ma fantastico. Un brasiliano che viene dal Sud mi dice che qui vi è troppa 'pobreza', ma oramai queste sono le contraddizioni del Brasile moderno; per lui la vera 'pobresa' della favelas delle grandi città del sud sembra che non esiste, ma qui dove si vive con molto poco ma dignitosamente e magari felici, gli sembrano poveri. E' chiaro che è sempre difficile fare comparazioni sulla povertà.
Nel pomeriggio fra un'occhiata di sole e l'altra, subiamo a sprazzi qualche breve temporale, ma niente di più. Il tempo permane in prevalenza nuvoloso, caldo e umido. Solamente il movimento
d'aria causato dall'imbarcazione in movimento crea un po di refrigerio. Noi ne approfittiamo per aggiornare le faccende amministrative e a preparare le foto per il blog. Poi dopo aver passato Borba alle tre del pomeriggio ci inoltriamo verso le sei verso il Rio delle Amazzoni lasciandoci dietro di noi il Rio Madeira. Il tramonto con il sole che si abbassa sull'immenso Rio delle Amazzoni, mentre danoi lo seguiamo nella stessa direzione è lunghissimo e stupendo. Non mi ricordo di aver visto da altre parti un tramonto con i colori cosi intensi e mutevoli come visto qui questa sera.




L'Amazzonia si dice sia 'il più grande polmone verde del mondo'. Per le dimensioni sicuramente si, ma la qualità del polmone è negli anni alquanto degradata con l'avanzare inesorabile delle attività umane; vedi le grandi estensioni sacrificate al pascolo alle enormi piantagioni di soya e a quelle che stanno ancora seguendo di Palma da olio



Nel pomeriggio fra un'occhiata di sole e l'altra, subiamo a sprazzi qualche breve temporale, ma niente di più. Il tempo permane in prevalenza nuvoloso, caldo e umido. Solamente il movimento


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