Il nostro percorso

domenica 18 aprile 2010

17 -18 aprile 2010 a Manaus

Primo giorno
Arrivo alle 5.15 di mattino quando è ancora buio. Scaricato tutto e preso un taxi per venire in centro a cercare un hotel. Il primo 'taxista spennaturisti' ci chiedeva 50 reales poi con il secondo discutendo e negoziando siamo riusciti a scendere a 15 reales, comunque sempre troppo per il breve trasporto. L'unico argomento che ci sapevano dare era che girare di notte con i bagagli era troppo pericoloso per i 'ladrones' che girano per la zona del porto. In realtà non è vero perché non c'è zona tanto controllata dalla polizia come quella del porto. Ci sistemiamo al Continental, relativamente pulito, conveniente (70 reales) spazioso ed in zona centrale. Visto l'orario che arriviamo, sono le 6 si mattino, ci concedono anche la colazione gratuita. Poi usciamo per ritornare al porto a fotografare l'operazione di scarico della nostra imbarcazione. Sulle prime non ci vogliono lasciar entrare nel porto poi con l'accompagnamento di una gentile sorvegliante riusciamo a fare il nostro giro fotografico. Continuiamo poi il nostro giro a piedi girando per il centro ed andando a visitare il gioiello architettonico e artistico di Manaus, la casa dell'opera o 'Teatro Amazonas'. Si tratta di una costruzione realizzata con enorme dispendio di soldi durante il boom del caucciù ed inaugurata nel 1896. Quasi tutto il materiale necessario fu trasportato per nave dall'Europa, vedi marmo di Carrara, opere in ferro dall'Inghilterra e dalla Francia. Ai quei tempi Manaus veniva anche chiamata la Parigi dei tropici. Purtroppo con le coltivazione in Malesia delle piante di caucciù il boom terminò e Manaus con le sue belle costruzioni coloniali caddero in rovina. Quando vidi per la prima volta il Teatro Amazonas era talnente malridotto che per il pericolo che cadessero parti della costruzione non ci si poteva nemmeno avvicinare. Durante gli anni 90 fu recuperato e restaurato. Oggi viene ancora utilizzato e ospita numerosi spettacoli dal teatro alla musica Jazz. La nostra giovane guida ci racconta la storia ed i vari aneddoti che circolano su questa molto particolare ed esotica costruzione. Finito il tour la nostra guida di nome Thiago ci dice che a fine anno verrà a studiare turismo a Zurigo. Gli diamo il nostro indirizzo con l'invito a venirci a visitare i Ticino. Andiamo poi a pranzare in un ottimo ristorante tipo 'rodisio' vicino al Teatro Amazonas e consigliatoci da Thiago. Nel pomeriggio giriamo per le affollate strade del centro vicino al porto cercando di evitare i grossi e pericolosi assembramenti di folla. Ci fermiamo poi nelle vicinanze del nostro hotel per dissetarci con gli ottimi succhi di frutta fresca preparati all'istante. La sera siamo poi talmente stanchi che ci addormentiamo senza neanche cenare. La novità di oggi e che lo schermo del mio LapTop presenta tre macchie nere, che al primo momento credo siano date da un virus, ma dopo aver cercato inutilmente con l'antivirus e vedendo che le macchie appaiono subito all'accensione, ancora prima che cominci a caricare il windows, devo concludere che sia un problema allo schermo LCD. Probabilmente ha voluto lasciarmi un ricordo del viaggio in battello sul Rio Madeira

Secondo giorno, escursione sul fiume e nella foresta
Dopo la colazione 'brasileira' sul balcone del nostro hotel mentre ci apprestiamo a partire per andare da Antonio e partire con lui a fare un tour sul fiume e nella foresta, il nostro ricezionista ci propone una suo tour allo stesso prezzo ma più serio, almeno cosi ci promette lui. Aderiamo alla sua proposta e partiamo subito con un suo scagnozzo di nome Sandro che ci accompagna fino al porto. Poi qui veniamo 'passati' ad Eduardo che finalmente è quello che ci accompagnerà tutto il giorno con a 'sua' imbarcazione. Paghiamo 100 Reales a persona ma almeno la metà va a finire nelle tasche degli intermediari. All'inizio siamo un po scettici ma poi lo riconsideriamo man mano che il tour procede. Partiamo verso le 9 con un'imbarcazione piccola ma molto veloce, spinta da un motore fuori bordo Suzuki di 140 cavalli, lo scafo sprizza acqua da tutte le parti. Dapprima andiamo a vedere l'incontro das aguas che non abbiamo potuto vedere, perché di notte, durante il nostro passaggio proveniente da Porto Velho. Qui si 'incontrano le acque scure del Rio Negro (le cui acque provengono dalle montagne al confine con il Venezuela e le Guayane) e quelle color caffè-latte del Rio Solimoes, le cui acque provengono dalla cordigliera delle Ande. Solamente dopo questo 'incontro' si forma il Rio Amazonas. Contrariamente a quanto tanti credono Manaus si trova sul Rio Negro. Le acque hanno condizioni di temperatura e di composizione chimica tanto differenti che scorrono per ca 12 Km senza mescolarsi. Viste dall'alto deve essere uno spettacolo maestoso. Noi, dalla barca riusciamo solamente a vedere questo spettacolo per circa un centinaio di metri. Poi ci spostiamo di qualche Km sulle acque del Solimoes per andare a vedere le famose grandi foglie delle piante acquatiche con le enormi foglie galleggianti, denominate 'Victoria Regia'. Appena finito di visitare questo posto si scarica sulla foresta un violentissimo acquazzone tropicale. Per fortuna possiamo abbassare i teloni e rendere l'imbarcazione più o meno impermeabile. Passando fra innumerevoli canali laterali ritorniamo sul Rio Negro e ci spostiamo a qualche km per andare su una piattaforma adibita a Lodge per fare le escursioni nella foresta. Qui ci fermiamo a pranzare e a fare poi un giro in barca per cercare di pescare dei piranhas. La nostra compagnia del tour e molto variata e multietnica: ci sono un fotografo indiano che lavora per l'Onu un cinese con una amica, anche cinese ma che parla molto bene il tedesco, e poi ci sono una carioca (Ana Paula) con lo zio ed un brasiliano 'Paulista' che lavora per Petrobras. Una bella ed animata 'combricola' che ci permette di conversare in molte lingue e scambiarci interessanti informazioni. Ana Paula, che ha una stazza non indifferente, si esercita applaudita e fotografata dai presenti, a fare dei bei tuffi dalla piattaforma galleggiante. Poi dopo il giro di pesca, con il magro bottino di tre soli piranhas, riprendiamo il viaggio per ritornare al punto di partenza del tour. Alcuni, fra cui l'indiano ed 2 due cinesi rimangono sulla piattaforma per fare ulteriori due giorni di esperienza amazzonica. Noi sul viaggio di ritorno passiamo sotto la struttura del nuovo ed enorme ponte in costruzione sul Rio Negro. Ci dicono che sarà inaugurato ancora in autunno; forse in concomitanza con le elezioni del nuovo presidente del Brasile? Ritornati all'hotel ci rinfreschiamo per uscire a cercare un ristorante per cenare. Oggi e domenica e la città sembra sia stata abbandonata, tutto è chiuso e dobbiamo cercare non poco per trovare un ristorante aperto sulla piazza davanti al Teatro Amazonas. Appena ci sediamo di fuori inizia a piovigginare, prima resistiamo con l'ombrello poi ci tocca desistere e entrare nel ristorante. Per coincidenza appena noi terminiamo di cla nostra cena a base di pizza, ecco arrivare anche Ana Paula con lo zio ed il 'paulista. Passeremo poi tutta la serata discutendo per lo più di 'futibol' e dei mondiali di quest'anno in Sudafrica. Mi sembra di capire che quest'anno forse per la cattiva esperienza di quattro anni fa l'euforia non è eccessiva. I nostri interlocutori sono quasi unanimi nel dirci, anche per scaramanzia, che non hanno la squadra (la selecao) giusta e che Dunga non è un allenatore sufficientemente 'esperimentado'. Poi si discute del Botafogo che proprio oggi qui a Manaus ha vinto il campionato carioca di calcio. Si potrebbe discutere ancora tutta al notte ma noi alle dieci ci congediamo da loro per ritornare all'hotel per essere pronti ad alzarci presto domani, dato che ci attende un percorso in bus abbastanza lungo e duro.

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