Il nostro percorso

domenica 11 aprile 2010

8 aprile 2010 da Cuzco a Puerto Maldonado

Stamattina ci alziamo di buon ora per preparare i bagagli, fare colazione all'ostello e poi prendere un taxi per l'aeroporto. A colazione conosciamo un israeliano ed uno statunitense che vogliono andare a Machu Picchu e ci chiedono informazioni. L'israeliano ci racconta che a Lima è stato derubato dal portafogli in una chiesa; il suo sarcastico commento è: ma come si può rubare ad un ebreo in una chiesa cristiana! Il mio commento è stato: per chi ha rubato non c'è differenza fra portafoglio ebreo e portafoglio cristiano. All'aeroporto passiamo le solite formalità di rito per poi imbarcarci e aprtire puntuali alle 10.55. Per la prima volta ci è toccato aprire i bagagli e passare un 'controllo superficiale' del contenuto. Voliamo con un BAE 146 (Jumbolino) della Star Peru ancora in ottimo stato. Il volo dura solo 45 minuti, il decollo con l'aria rarefatta di Cuzco è molto rapido, si sale poi fino a vedere la neve ed i ghiacciai della cordigliera andina prima di tuffarsi nell'amazzonia peruana. Subito do aver passato la cordigliera ci immergiamo nelle nubi e fino a pochi km dall'arrivo non vediamo niente. Poi prima una decina di minuti prima dell'atterraggio ecco sotto di noi la foresta con i meandri dei fiumi Tambopata e Madre de Dios che hanno la confluenza proprio davnti alla città di Porto Maldonado. Dall'alto vediamo come la foresta sia in gran parte sfruttata a coltivazioni e per i vari insediamenti abitativi. All'arrivo subiamo il primo schok termico, la temperatura è di 35 gradi e l'umidità sarà dell'80 – 90%. Allo sportello turistico ci danno gentilmente tutte le informazioni che vogliamo prima di confrontati con i taxisti che ti vorrebbero portare dove loro hanno la provvigione migliore. I taxi qui sono tutti delle moto a tre ruote con dietro sufficiente spazio per i bagagli. Non sono particolarmente confortevoli, perché si è a contatto diretto con l'inquinamento degli altri, ma sonno pratici e convenienti. Ogni corsa coosta 2 soles (ca. 70 cent.). Ci facciamo portare al Tambobata Hostal, dove veniamo accolti dal gentile Gerson che si preoccupa di aiutarci per tutto quello che ci occorre. Come vicini di camera abbiamo Mike e Celine che avevamo una fila davanti a noi anche sull'aereo. Loro sono venuti qui per fare un tour nella foresta di tre giorni. Noi decidiamo, su consiglio di Geson, di accontentarci di un'escursione di un giorno al lago Sandoval. Poi appena riposati partiamo per farci vaccinare contro la febbre gialla, dato che per entrare in Brasile da questa regione del Perù è richiesta questa vaccinazione. Facciamo il primo tentativo all'Ospital Santa Rosa, ma qui ci dicono che loro allestiscono solo il carnet internazionale, per la vaccinazione dobbiamo andare al Centro de Salud Jorge Chavez, all'altro lato della città. Qui arrivati ci dicono che oggi non è giorno di vaccinazione. Le vaccinazioni al pubblico sono solo il venerdi ed il martedì. Abbiamo ancora fortuna che domani è venerdì, Però oramai dovremmo rimanere un giorno in più, che sfrutteremo per acclimatizzarci meglio alle condizioni climatiche di queste parti. Rientrati all'ostello a fare merenda con la buona frutta comperata al mercato. La sera andiamo a fare un giro di ricognizione per poi finire da Don Coco un ristorante su una terrazza che guarda sul porto. Poi ne approfitto del collegamento Internet per aggiornare le foto sul blog.

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