Il nostro percorso

mercoledì 28 aprile 2010

23 aprile 2010 da Santa Elena a Isla Margarita

Il viaggio fino all'isola Margarita è in realtà già iniziato ieri sera alle 9 con un Bus della SITSSA dal terminale di Santa Elena. Si tratta questa della tappa più lunga degli ultimi mesi di viaggio. La scelta non è casuale ma è data dal fatto che abbiamo deciso di terminare il viaggio riposandoci in un posto tranquillo, per questo abbiamo scelto di andare direttamente all'isola caraibica 'Isla Margarita' nello stato di 'Nueva Esparta'; la provincia più a nord del Venezuela. D'altronde sul percorso citato non vi sono particolari attrazioni turistiche che potrebbero motivarci a fare uno stop intermedio di una notte. Il nostro comodo bus parte puntuale ma appena a bordo crediamo di essere in un cella frigorifera tanto l'aria condizionata è regolata bassa; inoltre la toilette viene dichiarata inagibile, per cui non ci resta che addormentarci al più presto per passare più velocemente la notte. Ma anche questo desiderio si rivelerà sbagliato dato che durante la notte verremo svegliati ben tre volte per il controllo dei documenti. Che scocciatura trovarsi davanti, ancora mezzi addormentati, un militare in divisa che ti chiede 'favoresca los documentos'. La notte malgrado queste maledette interruzioni e la 'temperatura invernale europea' la passiamo bene. Quando ci svegliamo sono le sei di mattino e siamo fermi al terminale di Ciudad Guyana, dove faremo uno stop di un'ora. Ne approfittiamo per visitare le toilette e fare una rustica colazione e comperare un giornale locale, in un bar del terminal. Poi si riparte e dopo qualche km attraversiamo su un ponte in ferro l'immenso il fiume Orinoco, il secondo maggior fiume dell'America del Sud. Il paesaggio è totalmente piatto e qua e la si vedono fattorie con molto bestiame al pascolo. Per lunghi tratti vediamo intere piantagioni di abeti totalmente bruciate dagli incendi ed i tubi degli oleodotti posati al lato della strada. Passiamo poi Ciudad Bolivar , la città principale della regione, prima di inoltrarci sempre più verso l'enorme delta del fiume Orinoco. Qui vediamo i segni evidenti dello sfruttamento delle risorse petrolifere venezuelane. Dappertutto si vedono 'pipeline' e stazioni di pompaggio per il trasporto del petrolio fino ai porti atlantici di Cumanà e Puerto la Cruz. Alcuni punti inoltre vediamo i pozzi con le torri dove viene bruciato con grandi fiamme visibili da molto lontano il gas che esce dai pozzi. Tra di me mi chiedo, se questo gas invece di essere bruciato non potrebbe essere sfruttato. Forse è solo un segnale di abbondanza!. Dopo ca ca. 1000 km arriviamo stanchi alle 14.30. invece delle 13, al terminale dei bus di Puerto la Cruz. Scesi dal bus condizionato, lo schock termico con i 36 gradi esterni non potrebbe essere maggiore. Per recarci al terminal dei Ferry per l'isola Margarita prendiamo, per 20 bolivares, un taxi. Poi inizia la lunga e laboriosa trafila per comperare i biglietti del traghetto. Infine riusciamo ax avere i biglietti al prezzo dimezzato per gli 'over 60' (85 Bolivares) ed imbarcarci per il ferry delle 16.00. Il tranquillo viaggio sul 'Ferry Express' della Conferry dura 3 ore e 30 minuti. Arriviamo al porto di arrivo sull'isola Maegarita alle 7 di sera mentre è già notte fonda. Appena scesi dal traghetto fra auto e camion veniamo presi d'assalto dai taxisti che però chiedono ai turisti delle cifre esagerate, per cui prendiamo uno sgangherato bus che ci porta per 6 Bolivares (i taxisti ne chiedevano 60) fino in centro a Polamar che a questa ora con i negozi chiusi sembra una città fantasma. I primi due Hotel che chiediamo sono pieni e ci dicono che dato che è un fine settimana sarà difficile a trovare alloggi in centro. Noi troveremo una camera VIP per 160 Bolivares all'hotel Porlamar. Il termine VIP lo aggiungono per alzare il prezzo ma non vuol dire niente di particolare anche se abbiamo la televisione ed il refrigerane che non usiamo. Usciamo poi per andare a cena nel ristorante appena vicino all'hotel (Punto Criollo) dove il padrone portoghese ci cambia degli euro in bolivares, tanto quanto ci abbasta per pagare la cena e l'hotel. Finora non siamo riusciti a prelevare soldi con i Bankomat per cui non ci resta che chiedere ai negozi o agli alberghi se ci cambiano i soldi che abbiamo con noi.

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