confortevole ma anche i prezzi sono più elevati. La birra Tiger per esempio, malgrado che sia prodotta a Singapore, in Malesia ed in Thailandia costa molto meno! Un paradosso economico? Oppure un metodo per far bere altre bevande! Dopo la squisita cena ritorniamo all'albergo, non senza qualche problema di orientamento, per andare a dormire nella nostra tranquilla camera senza finestre.Il secondo giorno lo passiamo , dopo aver fatto colazione in un ristorantino mezzo inglese mezzo indiano delle vicinanze, nella zona di Chinatown. Con la moderna e comoda metropolitana in pochi minuti ci spostiamo da Little India a Chinatown. Qui facciamo un giro a zonzo fra le diverse
preparare il thè mentre l'allievo del monaco ci regala le tazzine per berlo. Noi ringraziamo e diamo il nostro indirizzo per contraccambiare quando dovessero venire da noi. Il monaco, che parla, oltre al tedesco (lingua madre) il cinese ed il Thailandese, anche un poco l'italiano e lo spagnolo, durante la conversazione ci dice di essere stato ospitato come bambino denutrito ad Ascona e a Lugano. Non ha ricordi concreti dal Ticino ma sa di esserci stato. Dice di essere stato battezzato come protestante e di aver studiato e approfondito tutte le principali religioni prima di convertirsi poi al buddismo, di vivere ora a Hong Kong, e di venire saltuariamente in Europa per incontri e conferenze. Dopo aver passato assieme conversando sui molti aspetti religiosi, compreso il tema critico del Tibet (dice di conoscere ed aver incontrato personalmente il Dalai Lama), sul quale risponde dicendomi (diplomaticamente) che il buddismo (quello teorico) ha molte variazioni ma di rispettare la separazione fra religione e politica. Mi sono però accorto che sul il tema non era così contento di parlarne, per cui non abbiamo cambiato subito argomento! L'incontro è stato per me interessante anche per conoscere meglio la realtà buddista. Sono sempre più convinto che fra le diverse grandi religioni il buddismo sia quella ha fatto meno danni nella sua lunga storia.Girando poi per Chinatown, alla ricerca di un tempio cinese incontriamo un turista tedesco con il quale discutiamo di viaggi e avventure in giro per il mondo. A cena andiamo nella Food Street di Chinatown (Smitt Street), dove in un ristorante con tavoli sulla strada ci facciamo servire pesce e seafood accompagnato dalla solita birra Tiger; tutto buono ma i prezzi sono quasi come da noi.
Il terzo giorno a Singapore lo dedichiamo alla visita del zona commerciale e del porto, dal quale
domani vogliamo partire per l'Indonesia. Rochor, a due passi dal nostro albergo, dove ci è stato detto che si trova anche un ufficio postale. Dopo aver trovato l'ufficio postale (chiuso oggi perché domenica) troviamo un ristorante con al lato una pasticceria, noi mettiamo insieme le due cose e ci facciamo una buona e abbondante colazione. Poi facciamo un giro in un grande complesso (Diem Liem) interamente dedicato all'elettronica. Qui riesco a trovare un apparecchi fotografico confacente alle mie aspettative Mi prendo una Canon SX110, con zoom ottico 10x, batterie normali a stilo e di dimensioni ridotte. Unica concessione che devo fare è che non ha un visore
ottico, riesco però a farmi dare una memoria di 8G ed 100 dollari di Singapore (75fr) per la ripresa della mio vecchio di apparecchio (5 anni). Poi prendiamo la metropolitana per andare nella zona nei grandi shopping Mall (Orchard Street) con l'intento di trovare una cartina e delle dell'Indonesia, ma anche per curiosare cosa va di moda al momento. Appena scesi dalla metropolitana ci imbattiamo in un gruppo di giovani che fanno pubblicità per l'Ikea! I centri commerciali sono sovraffollati, oggi è domenica, in più il continuo cambiamento di temperatura tra fuori e i negozi con l'aria condizionata ci fa ben
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