Il nostro percorso

sabato 28 febbraio 2009

21 febbrraio 2009 Yogyakarta / Borobodur / Pranbanan

La giornata di oggi la dedichiamo alla cultura religiosa dell'isola di Java con la visita dei due più importanti templi, quello buddista di Borobudur e quello indù di Pranbanan situati ambedue alla periferia di Yogyakarta. Ci alziamo alle 7 circa per fare colazione all'ostello e recarci subito all'agenzia turistica che avevamo già visitato ieri per discutere il programma e decidere cosa fare. Con i canadesi combiniamo di noleggiare un taxi con autista al prezzo fisso di 30Fr e visitare, prima Borobudur a ovest e poi Pranbanan ad est della città e vicino all'aeroporto, cosi da permettere a loro di prolungare il visto indonesiano. Sul tragitto verso Borobudur ci fermiamo su desiderio di Saeed, che di professione è gioielliere, in una fabbrica di gioielleria in argento. Qui Saeed si fa spiegare ogni dettaglio delle lavorazioni che ci vengono mostrate. A noi ci sembra quasi eccessivo e ci meravigliamo della cortesia e della disponibilità con la quale il personale reagisce e corrisponde alle sue richieste. Alla fine chiede addirittura di avere dei campioni di certi materiali particolari, in parte delle sostanze vegetali, usate per la lavorazione dell'argento. Con l'acquisto di 10 grammi di argento per ca. 10$ gli viene concesso tutto quanto (e più ancora) richiesto. Poi veniamo portati all'entrata del tempio di Borobudur (patrimonio culturale Unesco), dove dopo l'acquisto dei biglietti ed una breve spiegazione ci avviamo attorniati da una folla di giovani studenti locali alla scalata dell'enorme tempio buddista. Secondo la guida è il tempio buddista con le dimensioni più grandi esistenti al mondo! Sarà vero? In ogni caso al primo colpo d'occhio risalta, oltre al volume anche i numerosi stupa collocati sulla sommità del tempio. Con fatica, fotografando ed aggirando qua e la i gruppi di giovani che si divertono a giocare a nascondino fra i numerosi angoli del tempio, arriviamo in cima, da dove la vista sulla foresta circostante è veramente magnifica. Per nostra sfortuna però vediamo che si sta preparando un bel temporale che malgrado ci mettiamo a camminare veloci non riusciamo ad evitare. Per riparaci facciamo uno spuntino con le nostre riserve di biscotti sotto una tettoia. Terminato l'acquazzone ritorniamo all'uscita dove dopo aver evitato i venditori di souvenirs, risaliamo in taxi per continuare verso l'altro tempio di Pranbanan. Nel tour avevamo previsto un'escursione verso nord per vedere il vulcano Merapi (ancora attivo con l'ultima eruzione nel 2001 e alto 3150), ma dobbiamo rinunciare perché le nuvole ne impediscono la vista. I canadesi decidono di andare subito all'aeroporto e di rinunciare alla visita dell'altro tempio, per cui li scarichiamo davanti l'aeroporto e ci diamo appuntamento per più tardi. Noi continuiamo il viaggio e andiamo a visitare Pranbanan, il più grande tempio indù dell'isola di Java. Mentre a Borobudur vi è una unica costruzione qui sono almeno 50 i vari templi disseminati in un parco bello e molto vasto. I templi sono dedicati alle varie divinità indù quali Brahma, Shiva, Visnù ecc. ecc. Il complesso dopo un lungo tempo di abbandono è stato ricostruito a partire dal 1937 ma un terremoto nel 2006 ha parzialmente danneggiato visibilmente alcuni templi. Durante la visita veniamo intervistati con la telecamera da dei gruppi di giovani studenti che vogliono sapere le solite cose e cosa pesiamo del tempio. Poi ritorniamo a prendere i canadesi che purtroppo non hanno potuto prolungare il loro visto dato che è “not extendable”; che fregatura: adesso hanno solo 2 giorni per lasciare il paese e poi rientrare e richiedere il visto di un mese. Rientriamo assieme a cercare consiglio all'agenzia turistica e dopo lunga discussione decidono di prendere un volo ancora stasera per Bali e vedere li se poi, cercare una soluzione locale o procedere per Dili (Timor est) o ritornare a Singapore!.Noi combiniamo il nostro tour di domani al vulcano Bromo da soli. Rientriamo poi all'ostello, ci congediamo da Marry e Saeed e ritorniamo a visitare il centro di Yogyakarta (Yogya come la chiamano i locali). Poi, dopo aver cercato a lungo inutilmente, finiamo per cenare allo stesso ristorante cinese di ieri e rientrare all'ostello gironzolando per le stradine della zona. La città a differenza di Jakarta è molto meglio curata e più pulita; anche se l'immondizia è ben visibile quasi dappertutto anche qui.

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