Il nostro percorso

lunedì 17 novembre 2008

15 - 18 novembre 2008 Lahsa

Il primo giorno a Lahsa inizia con la colazione all'albergo Shambala e sarà dedicata alla visita dei diversi templi delle vicinanze. La nostra guida con l'autista ci attendono puntuali alle 9.30 per portarci a visitare prima al monastero di Drepung situato a ca. 7 Km fuori di Lahsa. E' uno dei pù vecchi del Tibet e ha ospitavo fino circa 7000 monaci buddisti, mentre oggi ne ospita solo 600. Il monastero è ben inserito ai piedi di una montagna. Su delle roccie sono dipinti diverse immagini di Budda visibili da molto lontano. La nostra guida ci accompagna, fra la massa di fedeli di ogni età nei vari locali e sale dove sono esposte statue e relique buddiste. Le nostre conoscenze in materia sono molto limitate e confuse per cui ci deve dare le nozioni di base del buddismo tibetano e le differenze con quello indiano. Finalmente capisco il significato della croce uncinata inversa che per i buddisti tibetani significa "buona fortuna"; per l'Europa del secolo scorso la vera croce uncinata nazista ha significato ben altro!
Dopo l'interessante monastero di Drepung andiamo a pranzo in un ristorante tibetano della periferia di Lahsa per poi continuare il nostro pellegrinaggio al tempio di Norbulinga, denominato anche Residenza estiva del Dalai Lama. Diffatti fino alla sua fuga nel 1956 il Dalai Lama vi veniva durante l'estate. Qui vediamo i vari locali dove pregava, meditava e accoglieva i fedeli, e dove abitava la mamma del Dalai Lama. Il posto è ancora ben conservato ed gestito e usato dai alcuni monaci.
Poi ci spostiamo ancora un pò più a nord città per visitare il Monastero Sera, dove assistiamo ad una cerimonia per propiziare la guarigione di bambini ammalati. Dopo la cerimonia i bambini sono riconoscibile da una riga nera che il monaco buddista gli ha fatto sul naso. La maggior parte dei locali, sale e cappelle sono illuminate con candele alimentate da burro di Jak. L'odore caratteristico e penetrante lo si sente d'appertutto.

Ritorniamo all'albergo per rinfrescarci e poi uscire a perlustrare il quartire di Barkhor; il quartire tibetano dove è situato anche il nostro Hotel. Qui vi sono innumerevoli negozi e bancarelle che vendono prodotti religiosi per i pellegrini e souvenir per i poche turisti. La presenza di soldati e poliziotti cinesi è molto visibile, stanno appostati in tutti i punti nevralgici e fanno la ronda fra le viuzze con il fucile in spalla. Ci dicono che è la conseguenza dei disordini preolimpici della primavera scorsa. Noi ceniamo in un ristorantino tibetano (Ganglamedo) con la giacca perche il riscaldamento non funziona.

Il secondo giorno iniziamo presto, per non entrare troppo in conflitto con i pellegrini, con la visita del "Potala Palace", il simbolo di Lahsa e inscrittto come patrimonio dell'umanittà dall'Unesco. La visione dal basso è magnifica, sia di giorno, sia di notte quando viene illuminato. La salita al Potala, con l'aria rarefatta dei 4'600 metri di Lahsa, è un pò faticosa per cui andiamo al rallentatore e ne approfittiamo per ammirare questo meraviglioso spettacolo. Giriamo poi fra le varie sale della parte bianca e della parte rossa del palazzo seguendo le spiegazioni della nostra guidqa Diki. In tutte le sale sono 999 la millesima ospita le spoglie mortali mummificate del quinto Dalai Lama colui che fece costruire il Potala. In altre sale sono ospitate le ceneri degli altri Dalai Lama morti finora. Pranziamo poi all'albergo per poi andare a piedi con la guida a visitare il Tempio di Jokang nella zona del Barkohr. Anche qui ci merscoliamo con una folla di pellegrini provenienti da ogni parte del Tibet per venire a visitare questo tempio, il più sacro per i buddisi tibetani. All'esterno del tempio vi sono quelli che si prostrano fino a terra per ore e ore. Ci sono di quelli che passano settimae o mesi a fare questi esercizi spirituali. Rimango molto colpito della religiosità e dello spirito di sacrificazione dei buddisti tibetani. Che sia la povertà ha far aumentare il grado di spiritualità della popolazione? Dopo quanto visto in questi giorni a Lahsa, sono tante le domade a cui non ho, o forse non avrò mai risposte.
Il terzo giorno partiamo alle 9.00 per fare un'escursione al lago Yamrock Tso situato a circa 110 km da Lahsa. Seguiamo la valle del fiume Yarlung Zangpo per poi salire su una bella strada di montagna fino ai 4'900m del Kamba-la pass da dove abbiamo una magnfica vista sul lago Yamrock che in tibetano vuol dire lago turchese. Attorno abbiamo delle montagne di 7200m di altezza. Ritorniamo poi sulla stessa strada fino a Quxu doove in un piccolo ristorantino locale (non tanto pulito) facciamo un pranzo tibetano a base di momo di jak, una spece di ravioloni con carne di jak. Da queste parti abbiamo visto molti jak al pascolo; a vederli cosi dal vivo sono proprio degli animali delle dimensioni bestiali!


Dopo il pranzo portiamo la figlia Nadja, che ci ha accompagnato da Beijing, all'aeroporto per il suo rientro (partenza 15.55 con scalo a Chengdu). Saluti e abbracci, lei parte per continuare gli studi e noi continuamo il nostro viaggio per la cina. Dopo il nostro rientro aaLahsa andiamo a visitare il monumento allo jack in oro per poi camminare fra i vari parche fino all'albergo. Ceniamo in un ristorante cinese, questa volta a base di noodels.


Il quarto giorno è dedicato ai preparativi per prendere il volo delle 16.10 per Xi'an. La mattina facciamo ancora un giro per il Barkhor per finire nel quartire mussulmano di Lahsa. Non me lo avrei immaginato ma vi è una discreta comunità di mussulmani (ca 2'000)anche a Lahsa. La guida con l'autista ci portano poi all'aeroporto da dove fatti i soliti controlli prendiamo il volo C3330 Air China per Xi'an. La vista sulla catena dell'Himalaya, cosi come la vista di notte sopra la città di Xi'an è fantastica. Dall'aeroporto con una ora di taxi arriviamo finalmente alle 20.30 all'allbergo Xi'an.


Qualche riflessione sul Tibet: testo segue!


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Hallo Maggie und Dani

Ich hoffe Ihr habt meine Anmerkungen vom 31. Oktober Irtrusk gelesen (sonst schnell nachschauen).
Das ist ja schon faszinierend durch welch weite Landschafften ihr reisen könnt. Wenn man eure Bilder sieht hat man das Gefühl im Pardies zu sein weg von all dem Stress und Konsum der in unseren Gegenden üblich ist. Aber vermutlich ist auch hier die Welt nicht mehr genau so wie es scheint und der "Modernismuss" versucht sich auch in diesen Gegenden breit zu schlagen.
Jedenfalls beneide ich euch um all diese schönen Landschaften die ihr besuchen dürft. Ganz so kalt wei bei euch ist es allerdings hier nicht, eher zu warm mit 12 Grad Celcius um diese Jahreszeit.
Carmern ist in der Zwischenzeit auch wieder aus Brasilien zurück. Sie meinte es geht dort ebenfalls ziemlich hektisch zu und her.

Also ihr beiden bis zum nächsten mal. Vielleicht gibt ihr mir ein kurzes Feedback ob ihr meine Zeilen gelesen habt.

Liebe Grüsse
Ruedi

DANIBLOG7 ha detto...

Ciao Ruedi,
vielen Dank für deine Anmerkungen
Ich habe die vorgängige schon gesehen, war aber zu beschaftigt mit der Reiseplanung und dem Blog. Ja, auch das ist ein bisschen stressig

Wie du gesehen hast geht die Reise sehr gut vorwärts aber auch nicht ohne Probleme. ZB hier in Xi'an versuchen wir seit 2 Tage geld aus den Bankomaten abzuholen ... es geht nicht und wir wissen nicht warum!! Ich befürchte, dass es in Zusammenhang mit der Welfinanzkrise steht.
In China ist man manchmal in der ersten und manchmal in der dritten Welt, die Kontraste sind so enorm!!
Ein gruss auch an Carmem und André.
Dani & Maggie