Il nostro percorso

martedì 11 novembre 2008

4 – 5 novembre 2008 Ulan Bataar

E' ancora notte alle 6.15 quando arriviamo a Ulan Bataar. Siamo attesi alla stazione dal nostro accompagnatore che ci porterà al nostro appartamento situato nella zona centrale della città. Al primo momento credevamo che fosse in periferia ma poi ci siamo resi conto che è la stazione che si trova un po' lontano dal centro. Dopo il necessari rinfresco e la sistemazione nel nostro spazioso appartamento di 3 camere, con cucina e il necessario per una famiglia; l'unico inconveniente è che siamo al quarto piano e non c'è lift. Usciamo subito a cambiare gli ultimi rubli e qualche franco nella moneta mongola; il Tugrik, 1 fr. vale ca. 1'000 Tgt, riceviamo un plico enorme di banconote. Andiamo a fare colazione e nel ristorante Amsterdam dove riusciamo ad avere un ottimo cappuccino con della pasticceria non male. Qui incontriamo una coppia di italiani con un bambino mongolo di 2 anni che sono venuta ad adottare. Facciamo poi un giro a piedi della città vistando i vari templi (Dashchoilon Khiid), monasteri e monumenti. Imponente è il complesso di Gandantegchenling con una statua del Budda alta 26 metri. I templi religiosi della mongolia, sono orientati al buddismo tibetano e hanno molto sofferto il periodo sovietico per cui sono in gran parte ancora in fase di restauro o ricostruzione. Anche la statua del Budda appena menzionata è stata “fatta sparire” per cui quella attuale è una copia in rame (quella originale era dorata!). Verso sera arriviamo alla piazza principale con il Palazzo del governo e la statua di dimensioni smisurate di Genggis Kahhn e il monumento all'eroe mongolo della liberazione dai cinesi Sükbataar. Nell'immagine accanto vedete il modello più recente di telefono mobile.
Ceniamo in un ristorante mongolo “Geggis Restoran” a due passi dal nostro appartamento. La cena principale è un enorme buffet freddo e caldo con almeno 100 singole pietanze. Ma, ed ecco la sorpresa mogola, sul più bello va via la corrente e tutti corrono a cercare pile e candele. Dalla rapidità con cui viene ripristinata la tenue ma romantica illuminazione capiamo che le interruzioni di corrente siano abbastanza usuali. Difatti è almeno l'intero quartiere senza corrente. Mentre ci eravamo già abituati a cenare al lume di candela, dopo circa 1 ora, ritorna la luce. Per fortuna, perche altrimenti ci saremmo perso la rappresentazione dal vivo di un gruppo di musicisti mongoli, 3 uomini ed una donna, che con i loro strumenti tradizionali e canti gutturali ci hanno dato una bella immagine del folclore mongolo.
Il giorno dopo ci alziamo abbastanza tardi e continuiamo il giro a piedi consigliato dalla guida LP con la visita di un altro tempi buddista vicino alla nostra sistemazione, la rivisita della piazza principale con il punto 0 da dove vengono misurate tutte le distanze in Mongolia. Vistiamo poi l'interessante Museo Nazionale della storia Mongola. Il Museo è ber organizzato e tutto è scritto, oltre che in mongolo, anche in inglese. Qui si può avere una reale idea del grande passato (vedi l'impero mongolo dei tempi di Genggis Kahhn che andava dalla Cina fino ai confini dell'Europa) ma anche dell'incerto futuro cosi incastrati fra la Cina e la Russia.
Terminiamo poi la serata in al ristorante “Mongol Legend” dove degustiamo alcune specialità a bse di carne e pesce. Quando usciamo nevica leggermente.

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