Il nostro percorso

martedì 11 novembre 2008

6 - 7 novembre 2008 Da Ulan Bataar a Beijing (Cina)

Come convenuto il nostro taxista viene a prenderci puntuale alle 06.40 al nostro appartamento. Consegniamo le chiavi e partiamo per la stazione, sul viaggio carichiamo altri due turisti, un giovane svizzero tedesco che ha vissuto 6 anni in California e una californiana che con lui hanno fatto anche loro la transiberiana organizzata tramite la Swiss Travel Club come noi.
Alla stazione il solito trambusto, anche se è ancora notte, e fa sensibilmente freddo. Riusciamo, con i due neocolleghi d viaggio, a trovare un posticino a sedere e prendere un “caffè americano”.
Fatto il solito controllo dei passaporti e dei biglietti saliamo sul nostro vagone dove abbiamo la gradita sorpresa di essere assieme ad una signora mongola con il figlio che parlano molto bene il tedesco. Questa volta sul treno vi sono diversi turisti, alcuni dei quali già incontrati in precedenza. I nostri compagni di scompartimento sono Puji (la mamma) e Billguun (il figlio); anche loro saranno coon noi fino aBeijing, da dove loro continueranno il viaggio in aereo fino a Puket in Tainlandia.
Inizialmente Billguun è timido e non vuole neanche parlare il tedesco, poi su stimolo della mamma e toccando il tema del calcio si entusiasma e cominciamo subito una disputa con domande e controdomande inerenti il calcio internazionale, del tipo che ha vinto il mondiale del 2002 in Corea e ci ha segnato i gol della finale, chi ha segnato i gol della finale degli europei 2008? La disputa, secondo il suo conteggio, termina 10 a 10. Poi iniziano i giochetti grafici e matematici dai quali noto subito il suo notevole grado di conoscenza per un un ragazzo di 13 anni. Intanto è diventato giorno e fuori si presenta uno spettacolo magnifico con le colline leggermente imbiancate di neve e con il treno che si sposta lentamente come un lungo serpentone. La vegetazione man mano che ci spostiamo verso sud comincia a scarseggiare, mentre ogni tanto scorgiamo dei villaggi-accampamenti di giar, le tipiche tende rotonde in feltro della mongolia. In tarda mattinata entriamo nel deserto del Gobi e qui la vegetazione sparisce totalmente, però qualche macchia bianca quà e là ci indica che la neve è già arrivata anche da queste parti. La temperatura esterna, indicata sul display dei vagoni è di -5, -7 gradi, anche se splende il sole la temperatura è rigida. Intanto la compagnia di Billguun diventa sempre più intensa perché mi deve mostrare le mosse di kun-fù e le sue abilità ginniche. Volevo aggiornare il blog ma ho dovuto rinunciarvi. Ogni paio di ore ha fame e si ingozza le sue mega minestre di noodels coreane e le solite coloratissime bibite gassate. Intanto diventa notte e ci avviciniamo al confine con la Cina che raggiungeremo circa alle 20. Poi inizia il cerimoniale con i formulari ed i controlli. Dal lato mongolo si procede abbastanza spediti ma dal lato cinese, oltre ai controlli, vi è un problema tecnico da superare. Dato che lo scartamento, la distanza fra i binari, delle ferrovie cinesi e quelle mongole (e russe) non è il medesimo, devono essere cambiati i carrelli sotto i vagoni. Per questo i vagoni a gruppi di 4 – 5 carrozze vengono fatte entrare in una grande officina dove vengono sollevati i vagoni tolti i carrelli con lo scartamento russo e sostituiti con quelli cinesi. Noi abbiamo potuto rimanere nel vagone ed assistere il tutto dai finestrini. Il lavoro, a parte il sollevamento dei vagoni, viene fatto interamente a mano ed è sorvegliato da personale in divisa militare. Ho notato anche diverse donne che con guantoni scendevano fra i binari a sistemare cavi e tubi sotto i vagoni. Il tutto dura circa 4 ore poi il treno parte per la stazione cinese di Erlian dove si ferma il tempo per lasciarci fare la spesa in un negozietto ben fornito della stazione.
Si riparte dopo l'una di notte e subito tutti a dormire. Siccome durante tutto il tempo della fermata le toilette vengono chiuse e non si può scendere, e il nostro Billiguun, che io chiamerò il “terremoto mongolo” non riesce più a tenersi dal problema idrico che ha in pancia. Il poverino penso che quasi gli scoppia la vescica quando viene riaperta la toilette.
Dormiamo poi tutti tranquilli fino all'alba; io mi sveglio per primo e ne approfitto per scattare delle belle foto con il sole nascente. Siamo in una zona montagnosa con una vegetazione ancora abbastanza verdeggiante per la stagione che siamo, e naturalmente in netto contrasto con quella mongola. Passiamo poi in una regione molto industriale con molti camini fumanti, in questa zona l'inquinamento dell'aria è visibile ad occhio nudo. Poi ai bordi delle colline in diverse parti
intravvediamo la grande muraglia. Peccato che la vediamo solo da lontano, ma già a vederla cosi è impressionante. Il treno deve poi salire per poi scendere in una bellissima valle attraversando moltissimi ponti e gallerie. La vista su questa valle con il fiume, i laghi e le betulle colorate di giallo è bellissima. Entriamo alla stazione di Beijing, in perfetto orario, alle 14.10. Qui dopo un po' di peripezie per trovarci incontriamo e bbracciamo la figlia Nadja che si trova qui per studio da 2 mesi.
Andiamo con un taxi al nostro hotel per poi andare con la metropolitana a visitare l'abitazione dove vive assieme ai compagni di studio Sabrina, Ale e Alex. Per festeggiare l'incontro andiamo poi a mangiare assieme n un ottimo ristorante cinese.

2 commenti:

Unknown ha detto...

ciao dani, ciao maggie,
tante, tante buone e belle cose...
sergio b.

Anonimo ha detto...

ciao Maggie e Dani,e veramente un paesaggio meraviglioso..vi penso sempre..bacio Monique