Il nostro percorso

sabato 17 gennaio 2009

12 - 13 gennaio 2009 Kampot, Cambogia

Prima di colazione faccio in solitaria il giro del mercato per riprebdere qualche scena pittoresca sui diversi mezzi di trasporto cambogiani. La è al nostro guesthousecolazione ed è a base di ottime pankake con frutta (le migliori finora). Poi partiamo con Claudie su un pick up del guesthouse per fare un tour, che abbiamo prenotato già ieri, alle grotte di Phnom Chnork , alla piantagione di pepe e al paese costiero di Kep. Per nostra delusione la nostra guida non è quello con il quale abbiamo discusso ieri i dettagli del tour e che parla bene l'inglese ma un suo aiutante molto timido e parla poco inglese. A parte i primi km all'uscita di Kampot il resto del percorso è su strade dissestate e polverose. Al ritorno saremo rossi come gli indiani d'america! A Claudie non piace come guida e chiede a ripetizione di viaggiare più lentamente ... ma dopo pochi minuti viaggia come prima. Il paesaggio però è molto bello con casette in legno rialzate da terra tante palme da cocco e animali domestici dappertutto. Alle visita delle grotte veniamo seguiti da una schiera di ragazzi che ci fanno da guida. Per nostra sorpresa parlano molto bene l'inglese che ci dicono di imparare non a scuola ma dai turisti di passaggio. Noi, non essendo equipaggiati con lampade adatte, non ci azzardiamo ad entrare più in avanti della prima grotta all'entrata. L'entrata della grotta è anche usata come tempio buddista con totto attorno delle interessanti e pittoresche statue come quella rappresentata qui di fianco.
All'entrata della grotta principale vi sono formazioni che sembrano la testa di elefante, un forma di mucca oltre a stallatiti e stalagmiti non più in buono stato. All'uscita ci attendono delle scimmiette legate con delle catenelle con le quale i ragazzi giocano per dimostrarci che non sono pericolose. Una di esse sembra volesse cercare i pidocchi nei capelli di uno dei ragazzi ... non sappiamo se con successo o meno!! Dopo aver dato ai ragazzi delle penne invece che dollari come ci chiede di dare la nostra guida continuiamo il viaggio verso la piantagione di pepe. Gli spieghiamo che noi, per principio, siamo contari a dare soldi a dei ragazzini .. ma credo che ha fatto finta di non capire!! La piantagione di pepe si trova una zona collinosa ed è molto ben integrata con le piante di frutta esotica quali mango, pomelo e papaya. La pianta del pepe viene tenuta in verticale ed i frutti vengono raccolti di continuo non appena diventano di color rosso. Lasciati poi essiccare al sole diventano neri. Il pepe bianco non è altro che quello nero ma senza la scorza nera che lo contorna. Purtroppo la nostra guida non è che ne sapeva molto della coltivazione del pepe, e i coltivatori parlano solo il cambogiano. Ci ha aiutato un po' una tedesca da sei mesi a Phnom Pehn per insegnare l'inglese e che sta facendo un giro in moto con un amico tedesco. Il tour continua poi per il villaggio balneare di Kep dove arriviamo giusto a mezzogiorno e andiamo a prendere una bella birra Angkor e a mangiare la specialità locale, i granchi, in un ristorante sotto le piante davanti alla spiaggia. Dopo aver fatto una siesta facciamo un giro a piedi sul lungomare per scoprire come vivono la spiaggia di domenica i cambogiani; di turisti, oltre a noi, se ne vedono pochissimi. Il sole picchia forte e solo la brezza del mare rende la temperatura gradevole. Il villaggio di Kep è entrato due volte nella storia della Cambogia: la prima volta durante l'occupazione coloniale francese per cui qui vi erano le ville residenziali più belle e fastose di tutta la Cambogia. La seconda volta quando i Khmer rossi vi si accanirono a distruggere tutto quanto poterono, lasciando rovine al posto delle ville. Qualcosa è statao ricostruito ma di tante ex ville sono rimaste solo macerie. Rientriamo a Kampot, abbastanza stanchi, che sono le cinque di sera. Giusto il tempo per lavar via la polvere rossa accumulata durante il viaggio e prepararci per fare un ultimo giro a piedi, questa volta al di la del fiume, per poi andare a cenare per l'ultima volta con Claudie, in un bel ristorante su un pontile vicino al fiume. Ottima la cena a base di pesce ed ad un prezzo eccezionalmente conveniente. Ci congediamo da Claudie che domani parte presto per Phnom Penh, mentre noi andremo a Sihanoukville.

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