Il nostro percorso

sabato 10 gennaio 2009

31 dicembre - 02 gennaio 2009 HCMC o Saigon

Saigon - HCMC/ Ho Chi Minh City, primo giorno
Arriviamo a Saigon, pardon si dovrebbe dire Ho Chi Minh City (HCMC), alle 8.30 del mattino, e per nostra gradita sorpresa è bello e la temperatura è già sui 28 gradi. Facciamo colazione in un ristorante appena fuori la stazione dove conosciamo una coppia di giovani francesi (lui viene da una soggiorno di lavoro in Cina) che hanno la stesse nostre intenzioni: recarci al più presto nel quartiere degli alberghi per trovare un albergo. Ci accordiamo di andare assieme con un taxi suddividendo la spesa. Arrivati nella zona dove avremmo voluto sistemarci ci sentiamo dire che è tutto completo. E' la fine dell'anno e tanti hanno prenotato in anticipo. Così è anche per i prossimi 5 o 6 alberghi che facciamo passare sistematicamente. Poi finalmente ne troviamo uno con una camera al 5 piano con ottima vista, ma senza lift! Grande sfacchinata per arrivare in cima ma ne vale la pena; siamo in un posto molto tranquillo e con ottima vista.
Passiamo poi la giornata fra le stradine del quartiere cercando di assaporando l'atmosfera delle feste di fine anno. Anche se non è una festa buddista gran parte dei vietnamiti la festeggiano alla grande! Cena a base di frutti di mare e pesce in un ristorante vietnamita. Poi andiamo ad aspettare il nuovo anno in un ristorante al primo piano con una buona bottiglia di vino vietnamita di Dalat. Rientrati all'albergo, atteso la mezzanotte sulla terrazza della nostra camera, ad una certa distanza dal grande casino dei motorini che continuano a girare per le strade e dai petardi che si sentono qua e là. Qualcuno non si lascia però disturbare e riesce a dormire anche in bicicletta!!

Secondo giorno, capodanno
Questa mattina per riprenderci dal San Silvestro ci siamo alzati tardi per fare colazione all'albergo largamente dopo le 10, poi rientrati o in camera per aggiornaci con la posta elettronica. Solo verso le 14 siamo usciti per andare a visitare il mercato Ben Thanh. E' il mercato coperto più grande ed importante di Saigon e propone veramente di tutto dagli alimentari, ai vestiti e dai medicinali fino ai souveniers per i turisti. Quello che mi ha stupito di più è di trovarlo molto ordinato e pulito in contrasto con tutti i mercati vietnamiti visti finora. In un piccolo ristorantino vicino al mercato ci rifocilliamo con noodles e frutti di mare accompagnati da una ottima noce di cocco fresca. Poi continuiamo il giro fino al “City Culture Park”, dove un acquazzone di soli 30 minuti ci fa andare al coperto in un ristorante vietnamita a prenderci una buon birra Saigon. Passato il temporale rientriamo nel quartiere dei turisti per andare a mangiare in un ottimo ristorante indiano. Particolare interessante, il nostro cameriere è un nepalese emigrato in Vietnam! Girando per le stade rimango perplesso vedendo il casino di cavi appesi ai pali e alle case. Da buon tecnico mi chiedo come una tale confusione di cavi possa anche funzionare. Capito poi per caso in un punto dove degli operai stanno tirando dei nuovi cavi, osservando bene capisco che stanno cercando di tirare nuovi cavi telefonici in un groviglio inestricabile. A segni, mettendosi le mani fra i capelli, mi fanno capire che anche per loro non è facile districarsi fra la confusione di cavi. Dopo la lunga camminata rientriamo all'albergo facendo ancora una puntata fra i bar del quartiere dei turisti.
Terzo Giorno
Fatto colazione in albergo con supplemento di frutta esotica comperata in strada. Un particolare strano è che la frutta comperata dai venditori ambulanti costa estremamente poco, mentre nei ristoranti o non la si riceve o costa uno sproposito (se comparata con quanto la paghi in strada). Per cui non ci facciamo scrupoli, la comperiamo in strada e la mangiamo al ristorante; finora non ha detto niente nessuno; anzi ci sorridono vedendoci mangiare così avidamente mango, ananas, papaya, banane, meloni ecc. comperati in strada.
Fatto poi un grande giro a piedi per la città passando per il mercato Ben Thanh, la Cattedrale “Notre Dame” la Posta centrale, il Palazzo della riunificazione (negozio Filatelico per comperare dei francobolli vietnamiti e in modo particolare dei francobolli storici dedicati a Ho Chi Minh)
Visitiamo poi il Museo in ricordo della guerra del Vietnam. Un particolare interessante, e di non poco conto, è che tutto quanto esposto, dai testi alle fotografie proviene da fonti amercane. Vedendo quanto esposto, dagli affetti delle bombe al Napalm, dal micidiale defogliante Agent Orange (contenente le peggiori diossine mai prodotte dall'uomo) al massacro di My Lai perpetrato su inermi civili, mi ritornano le emozioni già vissute quando da giovane seguivo le notizie provenienti dalla guerradel Vietnam. Quello che mi ha fatto più effetto è stata la lettura di una frase detta dal generale americano Westmoreland: bombarderemo il Vietnam fino a farlo ritornare all'età della pietra. Effettivamente era questo il pensiero militare dell'epoca! Vincere la guerra con l'impiego di tutti i mezzi possibli (bombe convenzionali, mine, napalm, defoglianti, pesticidi così come altre porcherie chimiche e biologiche). Putroppo ancora ai nostri giorni i politici e in particolare militari israeliani a Gaza sono prigionieri della stessa logica di pensiero!! All'uscita dal museo il tempo minaccia un temporale per cui ci rifugiamo in un ristorante vietnamita dove rimaniamo per la cena. Il ristorante non ha il menù in inglese per cui ci facciamo aiutare dal nostro simpatico cameriere che dice di essere studente di inglese e di vole approfittare del nostro aiuto! Poi quando è già notte visitiamo il Palazzo del comitato del Popolo (ex Hotel de Ville) illuminato a giorno; infine dopo aver visto il Palazzo dell'opera, camminiamo fino al fiume Saigon e rientriamo all'albergo in taxi.

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