Il nostro percorso

mercoledì 28 gennaio 2009

21 gennaio 2009 da Battambang (Cambogia) a Chanthaburi (Tailandia)

Ci siamo svegliati dal canti monotoni ed ossessivi (lamenti) di un funerale buddista iniziato già alle 5 di mattina. Fatto colazione al ristorante del quarto piano del nostro albergo.
Prelevato soldi ($$) dal bankomat per cambiarli in Baht (valuta thilandese) prima di spostarci al “Guesthouse Bus Stop” dove abbiamo prenotato il passaggio in taxi fino alla frontiera cambogiana – thailandese di Pailin. Atteso a lungo fino a che il taxi era completo con 7 passeggeri, si non è un errore, qui in Cambogia, in un taxi ci fanno stare 8 persone compreso il guidatore; quattro sul sedile di dietro e quatto su quello davanti. Praticamente sul sedile del guidatore siedono in due!! (se non ci credete guardate la foto scattata daq dietro). Alla faccia delle regole per la sicurezza stradale. Noi, sulle prime, cerchiamo di reclamare ma ci dicono che è da 30 anni che loro guidano così e che loro vanno lentamente e guidano con prudenza. Si; per i primi Km, perché la strada è in cattive condizioni, poi giù a tutto gas per strade polverose, senza visuale e con buchi dappertutto. Se non l'avessi visto con i miei occhi come fanno a riempire il taxi ed a guidare non ci avrei mai creduto. Ma il massimo è stato quando l'autista, incastrato fra il volante e il sedile già occupato da un'altro passeggero mentre andava ad almeno a 80 all'ora e senza visuale, disinvoltamente prede il cellulare e si mette a telefonare. Sulla strada vediamo scene indescrivibili con sorpassi senza visuale mentre animali e persone attraversano la strada. Ogni tanto, quando la strada va in discesa il motore si spegne e noi preghiamo che si riaccenda. Penso quasi che sia la povera BMW che quando viene maltrattata, che per proteggersi spegne automaticamente il motore!!
Siamo partiti alle 10.45 da Battambang per arrivare, dopo una pausa di 15 min. in un posto sperduto, alle 13.30 al villaggio di frontiera di Pailin. Ci sembra proprio di essere nel Far West. Qui cambiato taxi per fare gli ultimi km fino posto al confine di Pailin – Pakkar. Le formalità doganali, sia cambogiane, sia thai sono molto rapide e senza particolari traumi. L'unica sorpresa è che, a causa dei recenti problemi politici, ci vengono concessi solo 15 giorni di soggiorno in Thailandia.
Al posto di frontiera cambogiano incontriamo un milanese che viene dalla Thailandia, dice di essere giornalista e scrittore e di essere stato i Cambogia già 10 anni fa quando non esistevano nemmeno le strade. Lui entra inCambogia solo per prolungare il suo visto Thai.
Passato la frontiera, è quasi come entrare in un altro mondo; le strade sono asfaltate e non ci sono in giro rifiuti dappertutto. Inoltre il paesaggio cambia totalmente dalla zona secca e polverosa passiamo in una zona collinosa e verde.
Dopo le formalità doganali ecco le solite storie con i taxisti mafiosi che cercano di approfittarne dei turisti. Il primo prezzo che ci chiedono per il taxi fino a Chanthaburi è di 1'500 bat (ca. 50$ a testa). Poi scendono a 1'000 per tutti e due. Noi gli diciamo che non siamo qui per farci spennare da loro e ci allontaniamo per cercare un'altra soluzione. Ma sicuramente la telefonata del taxista arriva prima di noi alla prossima stazione dei taxi; ed ecco che il prezzo per la stessa destinazione è esattamente di 1'000 bat, ciò che puzza molto di “accordo sotto banco”. Cerco di ridurre il prezzo ma niente da fare. Dopo aver consultato la nostra guida LP e fatto una lunga discussione con la responsabile dei taxisti, riusciamo a combinare il trasporto in taxi fino alla città più vicina di Pong Nam Rong a ca 30km per 500bat; da dove ci sarebbe un bus (che prima dicevano che non esiste) per Chantaburi. Seguendo questo itinerario, e con l'aiuto del gentile taxista, tutto funzione molto bene cosi che arriviamo alle 17.30 circa in cento a Chantaburi, spendendo in tutto 560 bat (taxi e bus compreso).
A Chantaburi mentre cerchiamo il Guest House “Riverside”, consigliato dalla Lonely Planet, con l'aiuto di due anziani olandesi incontrati per caso, ci sistemiamo all'hotel Arun Sawat per soli 150 bat (ca. 5 fr.). Dopo il “check inn” beviamo una birra e discutiamo a lungo con i due avventurosi olandesi che dicono di aver già percorso, in diverse tappe, tutto il corso del Mekong dalle sorgenti in Tibet fino alla frontiera del Vietnam. Ora stanno proprio andando a percorrere l'ultima parte del delta del Mekong. Loro vanno a mangiare al mercato locale mentre noi andiamo a cena in un ottimo ristorante thai vicino al fiume. Ottima la cena a base di pesce e frutti di mare. Noi apprezziamo la cucina Thai per le ottime spezie e verdure che accompagnano le pietanze.

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