Il nostro percorso

venerdì 23 gennaio 2009

18 - 19 gennaio 2009 Siem Reap (Angkor Wat)

Partiamo con il bus alle 7 dopo una veloce colazione al ristorante sotto l'albergo. Molti passeggeri locali portano con se un'enormità di bagagli, sacchi, scatoloni e roba varia ciò che rende molto interessante è assistere al caricamento dei bagagli sul bus. Il bus è pieno ma a nostra sorpresa sono molto pochi i turisti. Il viaggio è abbastanza tranquillo, confortevole e viene interrotto da due fermate per rinfrescarsi e rifornirsi. Arrivati alla stazione dei bus veniamo portati con dei minibus da una Guesthouse legata alla compagnia di trasporto. Il posto che ci propongono non è male, ben situato ed il prezzo (8$ per notte) è accettabile, per cui decidiamo di rimanere al Ta Som Guesthouse. Siem Reap è praticamente la porta d'entrata ed il punto d'appoggio di chi vuole visitare le i resti della vecchia capitale dell'impero di Angkor. Il nome Angkor vuol proprio la capitale.
Dopo esserci ben informati su cosa si può vedere e come si può fare nei tre giorni che vogliamo dedicare al posto decidiamo di sfruttare l'opzione di entrare nel parco ancora stasera dopo le 16.45 per assistere al tramonto nelle rovine di Angkor Wat, (il tempio di Angkor) il fiore all'occhiello ed il posto più popolare dell'intero complesso che comprende almeno una trentina di siti in un raggio di una cinquantina di Km.. Con un “tuk tuk” ci facciamo portare all'entrata dove prendiamo il biglietto (20$ a persona), con foto personale, e andiamo direttamente a Angkor Wat passando per la foresta ed al lato del canale che circonda il sito. La visione del tempio principale con il paesaggio che la circonda, anche pur avendola vista su mille fotografie, e indimenticabile. Quasi come arrivare e vedere Machu Pichu la prima volta!! All'interno del sito girano molti monaci buddisti che con il loro vistoso vestito arancione rendono pittoresche la foto. Cerco di fotografarne uno che mi viene incontro e quando lo ringrazio questi mi rivolge la parola ponendomi la solita sequenza di domande .. da dove sei, quanto tempo sei in Camogia, come ti chiami ..ecc. Lui mi dice che è da tutto il giorno li per cercare di parlare inglese, e per mia grande sorpresa spagnolo, con i turisti! Lui mi spiega dove vive, cosa fa e ci invita a visitarlo nel suo convento a Siem Reap. Per un'ora e mezza giriamo fra i prati circostanti e le rovine per cercare la posizione ideale per fare la migliore foto con il colore rosso -arancio del sole che tramonta. Appena però il sole sparisce la temperatura scende e una buona giacchetta non è male per fare il viaggio di ritorno (ca 88Km) a Siem Reap. Rientrati combiniamo, con il nostro affabile e disponibile conducente di tuk tuk anche la visita di domani. Siamo abbastanza stanchi ed andiamo a cenare in un ristorante cambogiano in faccia al nostro alloggio.


Secondo giorno
Oggi tutto il giorno è dedicato alla visita di Angkor per cui alle 6.30 dopo una veloce colazione il nostro “tuk tuk driver” di ieri ci attende per portarci a visitare i singoli siti del complesso archeologico. §Iniziamo dal complesso chiamato Angkor Thom (la grande città fortificata) originalmente circondata da 12km di mura alti fino a 8m con all'esterno un fossato popolato da coccodrilli. Che mi ha colpito di più è stata la costruzione chiamata Bayon con le numerose torri con in cima 4 facce del Budda sorridente. Tante torri sono in cattivo stato ma quelle rimaste danno l'idea dii come maestosa doveva essere questo tempio. Girandoci dentro fra i diversi corridoi si ha l'impressione di essere costantemente osservato. Girato poi quasi due ore fra gli altri siti del Thom (vedi Baphuon, Preah Pallay, terrazza degli elefanti e Leper King). Impossibile menzionare tutti i dettagli di uun complesso così grande!.Poi ci spostiamo di diversi Km per visitare il complesso di Ta Prohm, per me quello più pittoresco e maestoso e anche rendersi conto quanto la vegetazione sia più forte delle opere dell'uomo. Il complesso è stato con i secoli assorbito dagli enormi alberi della foresta tropicale creando uno spettacolo degno dei migliori fil di Indiano Jones. L'interno è un labirinto di costruzioni, in parte cadute e ridotte ad un ammasso di grosse pietre ed in parte puntellate per non lasciale cadere del tutto. Poi dopo esserci girato per un paio di ore ed esserci addirittura persi ci spostiamo a vedere il Phnom Bakheng, il Ta Keo, Thommanon, il Preah Khan per finire poi a terminare l'intensa giornata archeologica a vedere ancora una volta il tramonto a Angkor Wat. Alla fine mi scappa la battuta: oggi con i tanti Wat (templi) abbiamo fatto sicuramente un Kilowattt!! Siam cosi stanche che dopo il rientro all'alloggio andiamo a mangiare al ristorante più vicino per poi andare a dormire presto.












Terzo giorno
Oggi è un giorno di relax, anche per riprenderci dalla fatica archeologica di ieri. Dopo la modesta colazione al nostro guesthouse partiamo a piedi per visitare il mercato centrale di Seam Reap, il mercato della frutta ed il lungo fiume dove assistiamo alla pesca con delle reti gettate a mano e a dei ragazzini che a pochi passi fanno il bagno nell'acqua poco invitante del fiume. Pranziamo in un piccolo e carino ristorante gestito da un cambogiano con la moglie thailandese in riva al fiume. L'ambiente calmo e la temperatura gradevole ci fanno rimanere ancora alcune ore dopo il pranzo. Poi ancora a piedi facciamo il giro dei templi; visitato prima il Wat Bo caratterizzato dai moltissimi stupa colorati per poi andare a visitare Phynann ,il monaco buddista incontrato l'altro ieri ad Angkor. Appena entrati ci viene incontro Phynann che con grande soddisfazione ci saluta e ci dice che oggi, sapendo che noi saremmo arrivati, ha preso un giorno di libero per accoglierci nel suo Tempio. Dopo averci mostrato il crematorio, e i vari angoli del grande tempio ci invita davanti alla sua abitazione e ci presenta Chanta il suo compagno di casa e di studi. Sul terrazzo davanti alla loro abitazione ci intratteniamo a lungo parlando e discutendo sulla vita monastica, sul buddismo e sulla Cambogia in generale. Poi scattiamo alcune fotografie prima di congedarci e scambiarci vicendevolmente auguri e gli indirizzi e-mail per rimanere in contatto. Noi continuiamo poi la nostra lunga camminata passando per il parco centrale e terminando ala nostro alloggi, dopo aver cenato in un ristorante dei paraggi. Prima di andare a dormire prenotiamo il viaggio di domani in barca fino a Battambang.

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